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MERRA A TUTTO CAMPO

La consigliera dallo stacco dalla Lega alla scelta di FdI fino agli obiettivi raggiunti e prefissati

La campagna elettorale è ormai avviata, dopo l’ufficializzazione delle liste, la macchina organizzativa si è messa definitivamente in moto verso l’obiettivo: le elezioni regionali del prossimo 21 e il 22 aprile. La Consigliera regionale Donatella Merra, candidata con Fratelli d’Italia fa il punto a Cronache.

Nelle precedenti elezioni è stata eletta in Consiglio nelle file della Lega, come è maturata dunque la decisione di candidarsi con Fratelli d’Italia e perché ha scelto di abbandonare la Lega?

«Come già noto alle cronache, circa sei mesi fa, ho rassegnato le dimissioni dalla carica di assessore regionale. È evidente che c’è stato uno scontro aperto rispetto a quella che deve essere l’incisività dell’azione politica di un assessore, in particolare dell’assessore della Lega nell’ambito dell’azione di Governo. Azione che doveva essere motivata, decisa ed incisiva. Tale azione non è stata sufficientemente sostenuta, ragione per cui ho deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica istituzionale per poter poi coerentemente intraprendere un nuovo percorso politico che potesse consentirmi di attuare ed attivare quell’azione di governo che ho sempre cercato di portare avanti in questa esperienza politica»

Quali sono state le motivazioni che l’hanno convinta a sostenere di nuovo Bardi candidato presidente in corsa per queste prossime elezioni regionali?

«Penso che un principio cardine della coerenza politica, sia quello di restare nell’ambito della maggioranza, quindi nell’ambito della coalizione di centrodestra che mi ha eletto nella scorsa tornata e nella quale ho coltivato tutta la mia esperienza politica»

A proposito di appoggio, ci spostiamo Lavello: lì il circolo di Fratelli d’Italia si è dissociato dalla decisione del partito di candidarla. Come nasce questa resistenza secondo lei?

«Il circolo di Fratelli d’Italia di Lavello è caratterizzato da perseveranza, militanza e tradizione politica forti e molto radicate. La cosa che mi rammarica è l’acredine e anche l’atmosfera di forte conflittualità che si è creata nelle ultime amministrative al Comune di Lavello abbia di fatto acceso ulteriormente questa conflittualità. Abbiamo già tentato di risanarla, e io credo e spero, che nel prossimo futuro possa essere così. Ribadisco che nell’ambito della tornata delle amministrative di Lavello, quale maggiore esponente istituzionale e politico nell’ambito della mia cittadina, ho ritenuto doveroso intraprendere ogni azione possibile per sconfiggere la maggioranza uscente di centro-sinistra, e questo è avvenuto»

Prima ha parlato di un percorso anche di coerenza: il consigliere Zullino proprio in questi studi di Cronache disse “Merra… l’ho candidata ed io l’ho fatta eleggere. Su Bardi è stata lei a chiedere di fare la verifica di metà mandato perché non riusciva a lavorare, ma poi è tornata da Bardi, tradendoci e a pochi mesi dalle elezioni ha tradito pure Bardi”. Lei è sempre nel centro-destra, mentre Zullino è passato al centrosinistra, dunque chi ha tradito?

«Sui principi della coerenza mi sono già espressa in principio di intervista. “Io l’ho candidata, io l’ho eletta” sembra il redivivo del nuovo Pippo Baudo della Regione Basilicata. Ovviamente provo a fare un po’ di ironia, ma ritengo che in passato il consigliere Zullino, con il quale abbiamo consumato un percorso molto importante, volto alla trasformazione e consolidamento della classe dirigente del nostro partito di provenienza, abbia invece fatto il contrario: abbia cioè declinato ai principi ed i valori politici in nome di una postazione. Evidentemente la famosa verifica di Governo era volta ad un riposizionamento anche delle deleghe e degli assessorati, nei quali anche lui, e giustamente, ambiva a ricoprire un ruolo nell’ambito dell’organo di Governo. Dal canto mio sento di aver dimostrato il contrario. Lì dove non si riesce a fare politica, la prima cosa da abbandonare è il ruolo istituzionale, la postazione. Di questo io sono convinta, prima di intraprendere ogni altro percorso. Inoltre, aggiungo una ulteriore riflessione: il tradimento di cui si parla era volto ovviamente a rivisitare quella che era la maggioranza di Governo, ed io ho ascoltato l’intervista di Zullino, e anche nel momento in cui io avessi mantenuto la compattezza di questo presunto gruppo e fossi ritornata in Consiglio regionale, evidentemente questo, messo in crisi con i numeri avrebbe dovuto avere una nuova rivisitazione ed una nuova forma di verifica della maggioranza. Ebbene ora sono nelle file del Consiglio regionale, ma nell’approvazione dell’ultimo Bilancio non ero presente, perché ho tenuto fede a due temi fondamentali, che poi sono quelli che mi hanno portata ad una profonda riflessione politica: il tema legato alla crisi Stellantis e quello legato alla crisi dell’agricoltura. Senza risposte di questo tipo, Stellantis e agricoltura, ho ritenuto di non approvare l’ultimo Bilancio»

È vero che ha ricevuto proposte sia da partiti di centrodestra che di centrosinistra e secondo lei perché c’è stato tale avvicinamento, questo interessamento a lei?

«Ci sono state delle interlocuzioni molto stimolanti e molto serrate da parte del centrosinistra, soprattutto da gruppi civici, che ambivano ad un progetto di rinnovamento, un pro- getto politico più civico e liberale, che potesse garantire alla Basilicata una alternativa politica e istituzionale a quello che è l’attuale governo di centrodestra, sul quale ovviamente, come ho già detto, anche io nel corso del mandato ho avuto numerose ed evidenti punti di scontro e di difficoltà. Ho scelto la coerenza, ho scelto la continuità, nell’ambito del mio schieramento di provenienza, nel quale mi sento di continuare a professare i miei valori e continuare la mia azione politica»

Per quasi tutta la durata della legislatura lei è stata l’unico esponente donna della Giunta. Questo è stato un vantaggio o uno svantaggio, e ci sono state da parte dei componenti maschili delle situazioni particolari?

«Non mi sento di fare considerazioni, ma piuttosto di lanciare un appello alla doppia preferenza: votate richiamando la doppia preferenza, ovvero esprimendo un voto maschile ed uno femminile, qualunque esso sia. C’è bisogno di tante donne in Consiglio e nel governo regionale. Rispetto agli episodi avvenuti, non mi soffermo oltre, dico soltanto che rispetto a quegli episodi, successivamente si sono consumate, e si stanno ancora consumando, pressioni psicologiche e forme di stress legate al contesto politico, che forse sono ancora più gravi rispetto alla singola offesa avvenuta nell’ambito di un contesto istituzionale così alto»

Parliamo ovviamente di quanto è accaduto in Consiglio regionale, e che poi è divenuto noto alle cronache nazionali…

«Purtroppo sì, ma come dicevo, ci sono state situazioni successive reiterate e continuative anche molto pesanti ed offensive sui social e nell’ambito della comunicazione pubblica che a mio avviso sono ancora più pesanti e più gravi della singola offesa nel massimo consesso»

Quali sono stati invece i risultati di cui va più fiera, o quelli per cui guardando indietro direbbe che forse si poteva fare diversamente ed ottenere un risultato diverso?

«Credo che la mia piccola rivoluzione posso dire di averla attuata, dal nuovo contratto per i traspor- ti che garantisce una continuità ed una sicurezza per tutti gli operatori del settore. La rivoluzione ferroviaria, con la ferrovia a Matera, l’elettrificazione della Potenza-Foggia, la grande idea sviluppata e finanziata di un progetto di una nuova grande stazione meri e passeggeri per San Nicola di Melfi. Ed ancora nel mondo dell’edilizia la redazione di tre diversi prezzari, il bonus per l’acquisto della prima casa, la nuova legge sui depositi sismici. Credo che nel prossimo mandato un’attenzione particolare va messa a a settori come quelli delle cave e delle acque minerali, settori estrattivi, piuttosto che delle concessioni demaniali marittime, sulle quali va combattuta una battaglia strenua sui tavoli nazionali. Questi sono temi su cui penso di rilanciare un’azione ed un impegno politico, oltre che più in generale, ripeto, l’attenzione al mondo agricolo, un tavolo permanente con decisioni ferme sulla questione Stellantis e poi il grande assente, un piano sanitario che va redatto con grande responsabilità».

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