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MULTE ILLEGITTIME, BILANCIO A RISCHIO

Potenza l’amministrazione porta tra gli incassi i milioni fatti con l’autovelox non omologato. Automobilisti in buona fede, il Comune no: per tappare i buchi Guarente & Co. ricorrono a tutto

Ormai la giurisprudenza è costante: l’autovelox posizionato dal Comune di Potenza sulla Basentana non è omologato, le multe emanate sugli accertamenti effettuati dalla macchina in questione sono illegittimi, i cittadini che hanno pagato sono stati defraudati di una somma di denaro che non avrebbero dovuto versare. Ormai le sentenze del Giudice di Pace di Potenza si continuano a ripetere. E’ di ieri la notizia che un ricorso presentato dall’Avv. Andretta è stato accolto. Il Giudice di Pace è cambiato, la sentenza no.

UN BILANCIO FONDATO SU ACCERTAMENTI ILLEGITTIMI

Sia chiaro, conosciamo bene il principio secondo cui la sentenza ha validità soltanto tra le parti e non costituisce un precedente, conosciamo bene il sistema giudiziario italiano e, quindi, sappiamo che queste sentenze non annullano tutte le multe incassate dal Comune che i cittadini non hanno opposto. Sappiamo bene che il Sindaco di Nothingam Guarente ha già annunciato una pioggia di ricorsi in Cassazione pur di ottenere quanto ritiene di dover ottenere dalla macchina spremi autisti che il Comune ha posizionato all’ingresso della città. Sappiamo bene, però, che la politica ha delle regole etiche che anche un Sindaco bisognoso di soldi per asfaltare strade a fini elettorali deve rispettare. Queste regole vorrebbero che, preso atto delle innumerevoli pronunce che stanno dichiarando illegittime le multe elevate ai cittadini di Potenza che le hanno opposte, fosse l’amministrazione comunale a voler procedere con una sanatoria diffusa per non costruire una disparità di trattamento. Quella che si sta creando in città, infatti, è proprio una disparità di trattamento tra i cittadini che (sbagliando) si sono fidati della buona fede dell’amministrazione e quelli che (intelligentemente) hanno deciso di impugnare le multe, con il paradosso che chi ha creduto all’onestà della sanzione e alla buona fede dell’amministrazione pagherà una multa per eccesso di fiducia più che per eccesso di velocità. L’autovelox è irregolare e le multe sono illegittime, chi ha impugnato ha avuto la conferma di questa situazione, chi non ha impugnato sta pagando quanto non avrebbe dovuto pagare.

UN BILANCIO FONDATO SULLE MULTE ILLEGITTIME

Il problema ulteriore di etica politica è che il bilancio comunale ha già messo in “contabilità” incassi per multe di svariate centinaia di migliaia di euro. In pratica il Sindaco ha posizionato un autovelox irregolare, ha elevato sanzioni illegittime e, malgrado la magistratura gli abbia già sanzionato l’illegittimità della sanzione, ha deciso di mettere in bilancio quelle somme. In pratica il Bilancio del Comune di Potenza si fonda sulla buona fede dei cittadini che hanno pagato delle multe che non avrebbero dovuto pagare. Tutto amministrativamente lecito e contabilmente perfetto ma politicamente inopportuno ed inqualificabile. Nel palazzo di Città, però, il Sindaco se ne frega di tutto ciò, pecunia non olet e nessuno pensa di dover procedere ad una sanatoria che tuteli quei cittadini che hanno pagato ciò che non avrebbero dovuto pagare o che non impugneranno le sanzioni magari perché impossibilitati economicamente a pagare un avvocato. Se hai i soldi per pagare gli avvocati la tua multa viene annullata, se quei soldi non li hai paghi la multa. Questa la semplice traduzione del silenzio del Sindaco sulla questione, il suo non voler comprendere il problema e la sua assoluta passività rispetto ad una sostanziale ingiustizia che spreme le tasche e le casse di chi è meno agiato.

UN APPELLO DI BUON SENSO

Noi non governiamo e ce ne guardiamo bene dal farlo, ci limitiamo a commentare ciò che accade e ogni tanto a suggerire quello che potrebbe essere fatto. Ci chiediamo, quindi, se non sia opportuno che il Sindaco e la sua maggioranza si adoperino a variare il bilancio togliendo le poste ricavate dalle multe illegittime pagate da chi non può permettersi un avvocato. Sarebbe un atto di giustizia e di equità sostanziale.

Di Massimo Dellapenna

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