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TRASPORTO PUBBLICO, L’AVVISO “SARTORIALE”

Potenza, al tavolo tecnico solo i sindacati: il sindaco Guarente snobbato dall’attuale gestore


TUTTE LE STRADE RIPORTANO A TROTTA: I REQUISITI DELLA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PIÙ CHE APRIRE, CHIUDONO AL MERCATO


Oltre che tardivo, l’Avviso esplorativo del Comune di Potenza per acquisire le manifestazioni di interesse all’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale, appare anche come anacronistico. Più precisamente, come se, per fare un esempio pregnante, l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) non esistesse.

Il servizio di trasporto pubblico locale del capoluogo, in forma integrata, poichè si riferisce tanto alla mobilità su gomma, quanto a quella tramite impianti meccanicizzati, è da ritenersi a tutti gli effetti «servizio pubblico essenziale ».

Eppure, sembra che il sindaco leghista Guarente non abbia tenuto conto che l’interesse pubblico sottostante non è certamente la creazione di una riserva a favore di nicchie di operatori economici, o persino di imprenditori già presenti sul mercato, ma, al contrario, l’apertura del mercato stesso attraverso l’ammissione all’eventuale gara di tutti i concorrenti per i quali si possa raggiungere un giudizio complessivo di affidabilità.

Scorrendo l’Avviso pubblico del Comune, non possono non attirare l’attenzione, le tipologie di requisiti richiesti.

Seguendo una certa analisi, la conclusione, ovviamente allo stato delle cose ipotetica, ma comunque meritevole di menzione, riporta di come sia l’attuale gestore in proroga da anni, Trotta, il favorito proprio perchè, i requisiti appaiono più escludenti che inclusivi. Due elementi su tutti: il primo, i requisiti di capacità tecnica.

Come da Avviso, l’operatore economico interessato all’aggiudicazione per i prossimi 2 anni del servizio in questione deve dimostrare di «aver svolto il servizio di trasporto pubblico locale terrestre, nell’ultimo triennio antecedente la data di pubblicazione della presente procedura, per conto di almeno un Comune o altro Ente Locale titolare di servizio di Tpl, in forma integrata, gomma più impianti meccanizzati», e via discorrendo in riferimento a chilometraggi e numero di ore di apertura delle scale mobili.

Evidentemente, ma è una deduzione non desumibile dai documenti, al Comune sapranno con estrema contezza quanti sono in Italia i Comuni o gli «altri Enti locali», che affidano il servizio proprio come nel capoluogo, in forma integrata.

Ammesso, ma non concesso, che lo sappiano, sempre al Comune devono, pertanto, aver anche valutato la quantità come così rilevante da garantire un’adeguata apertura al mercato. Delle imprese regionali, per dirne una, con ogni probabilità da sola nessuna ha questo requisito.

Anche perchè, il requisito è escludente anche in riferimento all’arco temporale del triennio antecedente.

Se poi dai requisiti di capacità tecnica, si passa ai requisiti di capacità economica e finanziaria, la situazione non migliora, anzi. Da ricordare che per effetto della durata dell’affidamento, che è di 2 anni, l’importo stimato, pari al valore del corrispettivo e del ricavo, è di 14 milioni e 636 mila euro, Iva esclusa.

Il Comune chiede, in risposta alla manifestazione di interesse, che l’operatore interessato dimostri un fatturato annuo, conseguito negli ultimi 3 esercizi e relativo al servizio trasporto pubblico terrestre da affidare, «non inferiore ad euro 7 milioni e 318 mila euro». Tanti gli spunti che la “postilla” offre, ma per sintesi, dato l’autorevole riferimento, basta cedere la parola all’Anac che in tema di appalti e fatturato minimo annuo, ha raccomandato alle Stazioni appaltanti maggiore flessibilità per non svantaggiare le imprese colpite dal Covid- 19 data certa diminuzione dei fatturati complessivi annui e delle commesse, tanto nel settore privato quanto in quello, que in questo caso interessa, pubblico.

Non risulta, inoltre, che l’Amministrazione abbia adeguatamente ottemperato al dovere di motivazione in relazione alla richiesta del fatturato minimo che per come stabilito rappresenta un ulteriore elemento che restringe il campo della potenziale platea di operatori economici interessati al trasporto pubblico di Potenza. Difficile non escludere, anche in via congetturale, una certa propensione alla volontà di far permanere la gestione dei trasporti allo stesso soggetto attualmente, grazie alla proroga della proroga, affidatario, ovvero Trotta.

Dalle questione tecniche, alle sfumature politiche. A Potenza, una sorta di “Pieni poteri” in stile Bardi.

La discussione politica sul Tpl del capoluogo, e, pertanto, sull’atto di indirizzo- proposta di deliberazione del Consiglio comunale che arrivata nel gennaio scorso nella relativa Commissione, è rimasto dimenticata da mesi, il sindaco Guarente non solo ha bypassato l’Assise, ma, con l’Avviso per acquisire le manifestazioni di interesse, anche la stessa maggioranza.


 

Ferdinando Moliterni

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