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DG, GRAZIE ALLA “PIENI POTERI” BARDI ORA PUÒ CAMBIARLI TUTTI

Con 3 new entry in Giunta, il Gen può non rinnovare gli incarichi: ha 45 giorni


A cambiare non è soltanto la composizione dell’esecutivo regionale, l’azzeramento potrebbe riguardare anche tutti i Direttori generali dei Dipartimenti, pure quelli con sì e no 5 mesi di mandato poiché nominati ad ottobre dell’anno scorso.

Adesso che il rimpasto di Giunta regionale si è concretizzato, torna attuale, nonché strumentalmente utile per Bardi, una delle tante sub diramazioni della “Pieni Poteri”, il riordino del riordino costantemente rimodellato, che il presidente della Regione aveva ideato a turnazione degli assessori in gestazione e sempre l’ottobre scorso.

Data la modifica Bardiana, sul destino dei vertici dei Dipartimenti, che con un’altra modifica delle sue, il presidente ha stabilito di denominare Direzioni, l’incertezza totale. Le alternative sono 2, quindi il classico bivio.

Come da integrazione autunnale al Regolamento regionale, gli «incarichi di funzione dirigenziale generale cessano nel corso della legislatura, qualora non rinnovati entro quarantacinque giorni dalla data di sostituzione contestuale di almeno tre assessori».

Con un colpo solo, Bardi ha il potere di liberarsi dei “vecchi” Dg che, con mandato in scadenza il prossimo agosto, aveva solo spostato di posto e dei nuovi il cui contratto triennale, invece, era appena cominciato.

Per come il presidente si è costruito la prescrizione e considerando i tempi di maturazione della stessa, tutt’altro che non sospetti, verrebbe da desumere che il suggestivo, ma fuorviante, sillogismo sul quale l’azzeramento dei Dg si basa, sia stato fabbricato proprio per essere sfruttato a rimpasto chiuso che, come da aggiornamento, riporta il cambio di 3 assessori su 5.

Per Bardi, dato che la legittimazione del governo regionale si fonda «non su un voto di fiducia del Consiglio regionale», ma «sulla “fiducia” del corpo elettorale nei confronti del Presidente della Giunta e su quella di quest’ultimo nei confronti degli assessori da lui nominati e revocabili», cambiando 3 assessori «muta in maniera rilevante l’assetto fiduciario dell’organo di governo regionale».

Alla Dirigenza amministrativa, la separazione quella tra la funzione di indirizzo politico e l’attività di gestione amministrativa non è mai stata accettata da Bardi, sono affidati i compiti di «attuazione dell’indirizzo politico».

Quelle dei Dg non sono proprio nomine da “spoil system” politico, perché i Dg una volta nominati, sono come alti dirigenti neutri da valutare sulla base dell’operato. Ma, con un salto nel vuoto, anche i Dg, a prescindere da meriti o demeriti, sono stati messi in mezzo dal presidente che ha invertito il rapporto di logica: diventa giusta causa la revoca di un Dg se cambia l’assessore, anzi se ne cambiano almeno 3.


 

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