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GUARENTE NON SI RITIRA: VUOLE IL BIS

Regione, al 1° riconteggio Blasi diventa il 2° dei non eletti. Fanelli potrebbe candidarsi sindaco lasciandogli il posto in Aula. Potenza, immaturità consiglieri comunali distrugge vantaggio. Roma prenda l_e redini del gioco

Il cuore della discussione politica si è trasferito dalle elezioni regionali a quelle comunali. Tiene sempre banco la discussione sul candidato sindaco del centro- destra dopo l’agguato che i congiurati del Consiglio comunale hanno compiuto contro Guarente contraddicendo la linea dettata da Meloni, Tajani e Salvini. Il primo cittadino continua a prendere tempo per decidere, lasciando una finestra di possibilità verso un cambiamento in corsa. Ad oggi, però, le notizie che abbiamo sono che (giustamente) Mario Guarente non abbia alcuna intenzione di contraddire le disposizioni dei vertici nazionali e intende can- didarsi. Smaltita l’umana delusione per le meschinità di chi lo ha pugnalato alle spalle, Mario Guarente sarebbe intenzionato a correre per il bis magari allargando la coalizione oltre i confini del classico centrodestra come avvenuto in Regione.

IPOTESI FANELLI

La novità di questo giorni, però, viene proprio dalla Lega. Dal riconteggio, infatti, Gian- marco Blasi è diventato secondo dei non eletti dietro a Pepe e Fanelli. Una novità di non poco conto perché consentirebbe, qualora Guarente abdicasse, di candidare Fanelli alla carica di Primo Cittadino e lasciare che Blasi entri in Consiglio regionale. Un’ipotesi che potrebbe solleticare – e non poco – i vertici leghisti lucani che potrebbero prendere due piccioni con una fava senza perdere un proprio uomo alla guida della città.

TUTTO IN CASA LEGHISTA

Alla fine dei giochi – dunque – nel caso in cui Guarente dovesse rinunciare, la partita potrebbe e dovrebbe risolversi tutta in casa leghista che non perderebbe nessuna posizione potendo – anzi – attribuire il peso della eventuale sconfitta alle bizze degli alleati e mostrare anche una maturità e avanzare una apertura di credito verso la coalizione. Resta da capire chi abbia ispirato i consiglieri comunali di Fratello d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati a compiere una manovra lose-lose nella quale non hanno nulla da guadagnare e tutto da perdere e nella quale hanno dimostrato immaturità e assenza di disciplina di Partito contraddicendo le decisione dei vertici romani.

IL CENTRODESTRA NEL CAOS

Per la prima volta i dirigenti locali hanno preteso di dire la loro su una candidatura e per la prima volta il centrodestra è nel caos senza nessuna apparente soluzione positiva. È evidente il gap di qualità che esiste tra la classe dirigente nazionale e quella locale con quest’ultima che si dimostra, soprattutto, a Potenza incapace non solo di costruire e dettare una linea politica ma anche di comprendere i tempi nei quali muoversi. Una differenza che pagherà il centrodestra alle elezioni amministrative con questa dannosa ed inutile perdita di tempo che favorisce la rimonta del centrosinistra. La speranza è che qualcuno da Roma riprenda le fila delle decisioni e riporti con i piedi a terra gli ammutinati del Bounty. Non siamo tifosi né appassionati di Guarente, ma è opportuno che tutti ricordino che – se errori sono stati fatti – sono errori collettivi dai quali non si salva nessuno e che la fuga dalle responsabilità a poche settimane dal voto è soltanto un atto di viltà. Tra pochi giorni si presentano le liste, il centrodestra potentino ha bruciato il vantaggio che aveva immagazzinato con la vittoria delle regionali, il cero si consuma e la processione non cammina.

Di Massimo Dellapenna

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