AttualitàBasilicata

PESCOPAGANO, ATTIVITÀ PER IL REGISTA DI GIANNI

«Un archivio storico e centro studi: Eccezionale patrimonio culturale della nostra Regione e del Paese»

Con deliberazione di Giunta comunale a Pescopagano, si è deciso «l’utilizzo di alcuni locali dell’ex Banca Popolare Cooperativa di Pescopagano per ospitare l’archivio storico del Maestro Luigi Di Gianni e istituire il Centro studi a lui intitolato».

Il Sindaco Giovanni Carnevale a Cronache spiega: «Siamo davvero onorati e felici di accogliere, nella nostra Pescopagano, l’archivio personale del Maestro Di Gianni, un eccezionale patrimonio culturale della nostra Regione e del nostro Paese, di inestimabile valore per l’acquisizione della conoscenza della nostra storia recente e della nostra identità. Forte di tale patrimonio e grazie alla sintonia instauratasi con l’Associazione culturale Luigi Di Gianni, presieduta dal figlio del Maestro, Lucio, potrà così prendere vita in Corso Umberto I°, proprio di fronte alla casa che fu della famiglia Di Gianni, il Centro Studi a lui dedicato».

Per quanto concerne il progetto, il Primo cittadino asserisce: «Il progetto si avvarrà del partenariato della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza, dell’Università della Basilicata, della Cineteca di Bologna, nonché della Svimar, il cui vice presidente, Pietro Calabrese e la portavoce, Carmen De Rosa, molto si sono adoperati per creare le basi per la conoscenza e la sintonia fra le parti».

Tra le finalità del Centro, Carnevale annovera: «Oltre alla custodia, tutela, studio e consultazione di libri, articoli, documenti, materiale video e quant’altro riguardi il professor Di Gianni e oltre allo svolgimento di attività didattiche per scuole e corsi universitari, il Centro si farà promotore, altresì, di convegni, giornate di studio e incontri di presentazione di volumi dedicati al tema del Cinema antropologico, di cui Di Gianni è stato uno dei massimi esponenti. In questo modo, studiosi, appassionati e, soprattutto, le nuove generazioni avranno modo di attingere alla conoscenza di un periodo fondamentale della nostra esistenza, quello più intimamente connesso con la cultura antropologica e con le testimonianze del cattolicesimo pagano della civiltà contadina».

Luigi Di Gianni nacque nel 1926 e si spense nel 2019, fu un regista che profuse le proprie energie soprattutto come documentarista (oltre 60 le opere realizzate), senza però dimenticare i numerosi programmi televisivi (fra i quali spicca l’inchiesta in quattro puntate sulla medicina alternativa, L’altra medicina, 1970) e il cinema di finzione: Il tempo dell’inizio (1974) e Il processo (1978, sceneggiato in due puntate per Raidue) su tutti. Innumerevoli i premi e i riconoscimenti raccolti in oltre sessant’anni di attività in Italia e nel mondo, tra i quali la Laurea honoris causa in Filosofia (per meriti nel campo del cinema d’ispirazione antropologica) attribuitagli dall’Università di Tubinga, in Germania, nel 2006. Dopo aver conseguito il diploma di Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia e vinto nel ’55 il concorso in Rai, Luigi Di Gianni, parallelamente a quella svolta per la Tv di Stato, dà inizio alla propria attività documentaristica. Magia Lucana ad esempio fu un suo lavoro premiato a Venezia come miglior documentario, e nei molti altri che seguirono, nella stessa Basilicata e nelle province limitrofe di Puglia, Campania e Calabria. Non era l’aspetto scientifico a intrigarlo maggiormente- come ebbe più volte a sottolineare – quanto le sensazioni e le emozioni che gli provenivano da quella terra e da quelle genti: la Lucania soprattutto, della quale vantava – insieme con i natali partenopei – un’origine da parte paterna, Pescopagano appunto, e alla quale rimase legato professionalmente e fisicamente per tutta la vita».

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