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CHE FAME SPAVENTOSA QUESTA LAMONEA

TACCO&SPILLO

Sapevamo che fosse impossibile per la politica mantenere linea e decoro, ricorrendo alla pratica penitenziale del digiuno che pure per contrappasso non dispiacerebbe per mettere in fila remissiva il cumulo di peccati che quotidianamente compie e di cui ci si scorda troppo facilmente, ma almeno ad avere il pudore d’aspettare per non esercitare in diretta il morso d’una fame spaventosa. Ora lasciamo stare il contorno surreale del Consiglio comunale di Potenza, con Rocco Bernabei facente funzione di presidente da oltre due anni, senza beccare uno straccio di voto d’elezione ed il deserto tra i banchi di maggioranza e d’opposizione in cui dava lezioni di buon impegno solo il consigliere Vincenzo Telesca per dire col massimo dello sconforto indignato che per evitare il siparietto goldoniano della consigliera Rosa Lamonea sarebbe bastata un po’ d’elegante parsimonia alimentare invece che un incontenibile e martellante fame, peraltro diventata virale, tanto per darci l’idea tragica dello sprofondo d’onore e di responsabilità in cui è finita la nostra povera città per colpa di Guarente e dei suoi patrioti affamati. Canta Fabio Concato:“che fame spaventosa deve essere quest’aria innaturale…”.

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