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25 MARZO BUON ANNO REGIONE TOSCANA: ALLA SCOPERTA DI MASSA MARITTIMA

Capodanno dell’Annunciazione: la Toscana celebra il suo anno nuovo a Massa Marittima
Dopo gli appuntamenti di Firenze ed Arezzo è la volta di Massa Marittima
Tre giorni di eventi, dal 22 al 24 marzo 2024 per festeggiare l’antica tradizione secondo cui l’anno iniziava il 25 marzo che culmineranno con la grande parata storica dei gruppi di rievocazioni toscani sabato 23 marzo in Piazza Garibaldi

È GIUSTO INFORMARE

AMBROGIO LORENZETTI

Ambrogio Lorenzetti è stato uno dei più grandi pittori europei del XIV secolo e il percorso parte proprio da quello che è considerato uno dei massimi capolavori del maestro senese

“La Maestà”

Itinerario urbano alla scoperta dei capolavori ritrovati a Massa Marittima

👉🏾 CATTEDRALE DI SAN CERBONE

👉🏾 MUSEO DEGLI ORGANI MECCANICI ANTICHI

👉🏾 MUSEO DI SAN PIETRO ALL’ORTO

L’Annunciazione di Ambrogio Lorenzetti nella cattedrale di San Cerbone

L’autografia di Ambrogio Lorenzatti è da pochi anni riconosciuta in una testimonianza pittorica della cattedrale: una grande Annunciazione

posta nel lato sinistro della porta laterale

Dopo esservi presi del tempo per ammirare la cattedrale, potete proseguire l’itinerario visitando il Museo degli Organi Meccanici

Antichi, dove si trova il frammento di affresco del San Cristoforo, e il Museo di San Pietro all’Orto, dove è conservata la tavola della Maestà, una delle opere più importanti rimaste dell’artista senese.

La superficie dipinta dell’Annunciazione è tornata in piena visibilità grazie al resaturo condotto nel biennio 1996-1997. Nonostante la perdita di metà della superficie affrescata e la consunzione della pellicola pittorica, è ancora possibile apprezzare la stupenda invenzione compositiva e l’accuratezza dell’esecuzione.

Ambrogio ha “costruito” una complessa architettura: lo spazio è scandito in profondità e si dispiega dall’area di primo piano, alle due volte in alto, sopra le quali si vedono due bifore di modernissima architettura gotica, al vano voltato dov’è la Vergine, nel fondo del quale si apre una porta che immette in una più lontana stanza. L’espediente di immaginare la porta socchiusa e delineata con scorcio prospettico ben misurato torna a riprova della responsabilità di Ambrogio, che fu l’unico pittore del Trecento senese a concepire e realizzare con impressionate acutezza simili soluzioni.

La stessa capacità di rappresentare le cose in uno spazio profondo e tangibile si percepisce pure dalla figura della Vergine, dalle sue mani e dal libro socchiuso, dove fra i due blocchetti delle pagine spicca isolata quella sulla quale era fissata la lettura.

L’attenta cura nell’esecuzione si percepisce ancora dalla fine elaborazione del nimbo della Vergine, che è riempito dall’impressione di stampini puntiformi, a scacchiera e a rosetta.

Per tutti questi elementi si può affermare che l’Annunciazione della cattedrale di Massa Marittima si riveli come un’ulteriore prova magistrale della fase matura di Ambrogio.

Un‘opera realizzata proprio a Massa Marittima intorno al 1335 per gli eremiti agostiniani della chiesa San Pietro all’Orto che raffigura le tre virtù teologali sedute sui gradini che conducono al trono della Madonna con gli angeli musicanti, santi e profeti. A partire da questo capolavoro si inseriscono altre 10 importanti opere che offrono una visione d’insieme delle varie stagioni conosciute dal pittore nel corso della propria carriera, anche al fine di contestualizzare meglio la stessa Maestà. Si può quindi ammirare un frammento della figura del Re Salomone ( 1320/1325), che faceva in origine parte di una delle cornici di raccordo tra le scene che Ambrogio, assieme al fratello Pietro, eseguì per la Sala Capitolare del convento senese di San Francesco; la Croce dipinta per la Pieve di Montenero d’Orcia, località ai piedi del Monte Amiata, la straordinaria vetrata raffigurante il San Michele Arcangelo vittorioso sul demonio, frutto della felice collaborazione tra lo stesso Ambrogio e il mastro vetraio che si preoccupò di scegliere, tagliare e cuocere i vetri. Intorno al 1330 sono invece attribuiti i due frammenti, dei pochi sopravvissuti, di un ciclo di affreschi staccati dal Chiostro del Convento di San Francesco a Siena dedicati al francescano Pietro da Siena e al suo martirio.

Dettaglio dell’opera “La Maestà”

Sempre in cattedrale la grande Crocifissione, affrescata sulla controfacciata, ha indubbi caratteri alla Ambrogio Lorenzetti, che sono riconoscibili nelle forme dei volti e nei sistemi dei panneggi, attribuibili alla mano di un collaboratore.

Il suo profilo superiore a centina ribassata si dimostra come il tipico fondale di una cappella, della quale si è persa l’aggettante struttura architettonica

Il percorso odierno si completa poi con la visita ad altri due importanti luoghi della città dove Lorenzetti lavorò: la Chiesa di San Pietro all’Orto, o i Museo degli Organi Meccanici Antichi, e la Cattedrale di San Cerbone, dove sono presenti affreschi recentemente attribuiti al grande artista senese.

I LUOGHI DELLA FEDE

Cattedrale di San Cerbone XI- XIV sec

La cattedrale di Massa di Maremma fu costruita a partire dall’ XI secolo, quando il vescovo di Populonia scelse le alture del Monteregio come sua dimora. Completata nel suo aspetto attuale agli inizi del XIV, è uno dei più significativi esempi di arte romanica e gotica d’Italia. Numerosi maestri dell’epoca contribuirono al suo splendore, primo tra tutti Giovanni Pisano.

All’interno della cattedrale si possono ammirare numerose opere d’arte, tra cui spiccano l’Arca di San Cerbone, il santo vescovo patrono della diocesi, realizzata da Goro di Gregoriò (1324), il Fonte battesimale di Giraldo da Como (1267) e la Maestà di Duccio di Buoninsegna (1316).

Il prospetto della chiesa rivela le componenti culturali che si sono imposte a Massa Marittima nel corso della sua storia: la parte inferiore ad arcatelle cicche decorate da aperture circolari e losanghe, il loggiato mediano e il sovrastante coronamento a timpano riconducono all’influenza pisana; mentre la grande quadriora ogivale che si apre sul coronamento e le tre guglie suggeriscono l’influenza senese

Nella facciata, il portale centrale è dotato di una piattabanda affiancata da due protomi leonine, che presenta nei cinque pannelli le Store di San Certo ne (inizio Duecento). Le tre colonne centrali del timpano posano su tre figare: un uomo barbuto, un grifone e un cavallo. I fianchi, dove si distende una serie di arcate cieche, rivelano un’esecuzione duecentesca di carat tere pisano, sottolincata anche dalla decorazione bicolore dell’alzato, presente sul fianco destro

Il campanile conserva il carattere originario nella parte inferiore, mentre la superiore è stata sistemata all’inizio del Novecento.

La forma poligonale del tiburio è quattrocentesca.

L’abside, con vaste finestre ogivali, ha caratteristiche senesi.

L’interno possiede un impianto basilicale a tre navate, con colonne cilindriche e pilastri cruciforni che tenninano con complessi capitelli compositi

Le volte a vela della navata centrale sono della seconda metà del Quattro cento, mentre quelle laterali sono seicentesche.

A sinistra della porta d’ingresso, sotto un trittico trecentesco ad affresco con la Madonna in trono col Bambino e santi, è collocato un sarcofago romano del IV secolo.
Sulla destra della controfacciata si trova uma sene di pannelli scolpiti in pietra tenera, databili secondo alcuni all’alto Medioevo, secondo altri al XII-XIII secolo.
Sopra i pannelli, due affreschi con la Crocifissione (XIV secolo) e una Storia di San Giuliano (XV secolo).
Al centro, il rosone è fornito di una rara vetrata trecentesca, di scuola senese, col Redentore in glo ria e Storie di San Cerbore. Sulla sinistra, il monumentale fonte battesimale, costituito da due parti: la vasca quadrangolare con la Desis (il Cristo adorato dalla Vergine e San Giovanni Battista) e Storie di San Carbone e San Regolo, e l’alzato in forma di tempietto (1447). Su una colomina quadran golare è collocata una statuetta di San Giovanni Battista

Alla parete della navata destra si trovano una Madonna in glora cai Santi Giuseppe e Bemardino e due monaci, riferibile ad Antonio Nasini (fine XVII secolo), e una Nalivilà della Vergine di Rutlio Manetti (XVII secolo).

In una cappella a destra del presbiterio è appesa una Croce dipinta di Segna di Bonaventura (XIV secolo).

Il pulpito ligneo seicentesco ha un porta. croce in legno, a foggia di braccio coperto da una manica di abito ecclesia stico. Nella cappella a destra della maggiore si trovano l’Imacolata Conceio ne e l’Elemo Padre di Rutilio Manetti (XVII secolo), e una Madonna del Rosario, di ignoto senese seicentesco.

Sul monumentale altar maggiore mannoreo di Flaminio Del Turco (1626) è posto un Crocifisso ligneo policromato di Giovanni Pisano (inizio del Tre cento).

Agli spigoli superiori dell’altare, due angeli lignei quattrocenteschi riferibili a Domenico di Niccolo dei Cori.

Dietro l’altare, in mezzo al coro, che alle pareti conserva una serie di stalli intarsiati (1462), è stata sistemata l’Arca di San Cerione, di Goro di Gregorio (1342).

Ha forma di uma, con otto storie del santo nella parte inferiore, e dodici medaglioni con figure della Vergine, di San Cerbone, di santi e profeti nella copertura. Sulla parete destra si trova un affresco quattrocentesco con San Cartone accompagnato dalle oche.

La Maestà attribuita a Duccio di Buoninsegna (1316) si trova nella cappella a sinistra di quella maggiore.

Nella parte posteriore, una Crocifissione e alcune Storie della Passione.

Alla parete sinistra della cappella è stata sistemata la pala frammentaria di Sano di Pietro con la Presentazione al Teusio.

Alla parete sinistra della navata si trovano l’Annunciazione di Raffaello Vann (XVII secolo), il monumento funerario del vescovo Giuseppe Traversi. morto nel 1872, di Tito Sarrocchi, e alcuni affreschi frammentari del XIV-XV sec. di scuola senese, tra cui un Annunciazione.

Nella cripta sono collocate undici statuette di Profeti e Santi, di uno scultore senese della metà del Trecento, e un affresco quattrocentesco con la Crocifissione e i Dolenti accompagnati da San Cerbone e San Bernardino da Siena.

Nella sagrestia si trovano tre reliquiari trecenteschi, fra cui quello del dito di San Cerbone

Palazzo Comunale Il sec.

L’edificio, in cui risiedevano i magistrati della città, fu edificato nella seconda metà del XIII secolo e nel secolo successivo incorporò la vicina torre della famiglia Da Biserno, nobile stirpe maremmana.

Sulla facciata al centro spicca lo stemma dei Medici, che nel 1555 inglobarono questo territorio nel Granducato di Toscana, e sulla sinistra un bassorilievo di Urbano da Cortona del XV secolo.

All’interno due lapidi commemorative ricordano Giuseppe Garibaldi, cittadino onorario della città.


Attualmente l’atrio del Palazzo Comunale ospita Icaro, scultura donata dal maestro Igor Mitoraj


L’ufficio del Sindaco si trova nella Cappella dei Priori, affrescata nel 1525

A CALDO SPONTANEO VOTO DI POPOLO
IL DUCE DEI MILLE

RICAMBIAVA AFFETTUOSE PAROLE IN AUTOGRAFO NELL’ARCHIVIO COMUNALE

RIPOSTE

E QUI SCOLPITE A CITTADINA ONORANZA

AL GENEROSO POPOLO DÍ MASSA MARITTIMA
CAPRERA 10 OTTOBRE 1861

IL VOSTRO INDIRIZZO MI HA COMMOSSO PER I CONCETTI VOSTRI DEGNI DI PRODI FIGLI D’ITALIA IO RICORDERO PER TUTTA LA VITA, L’ASILO OSPITALE RICEVUTO DA VOI COSTI E L’ASSISTENZA GENEROSA DEI CORAGGIOSI VOSTRI FIGLI, QUANDO PERSEGUITATO DA CONTRARIA FORTUNA IO ERA PROSCRITTO SU LA TERRA ITALIANA

CON PROFONDA GRATITUDINE

SONO PER LA VITA VOSTRO
G. GARIBALDI


Capodanno dell’Annunciazione: la Toscana celebra il suo anno nuovo a Massa Marittima

Dopo gli appuntamenti di Firenze ed Arezzo è la volta di Massa Marittima

Tre giorni di eventi, dal 22 al 24 marzo 2024 per festeggiare l’antica tradizione secondo cui l’anno iniziava il 25 marzo che culmineranno con la grande parata storica dei gruppi di rievocazioni toscani sabato 23 marzo in Piazza Garibaldi

Una tradizione da tenere viva in Toscana

Da venerdì 22 a domenica 24 marzo il Comune di Massa Marittima festeggia così il Capodanno dell’Annunciazione, con tre giorni di eventi che sono stati presentati nella sede del Consiglio regionale della Toscana, alla presenza del presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo e del presidente della Toscana Eugenio Giani.

La Regione infatti, dopo una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, ha voluto inserire questa ricorrenza nel calendario annuale delle rievocazioni. 

Nell’occasione del CAPODANNO  DELL’ANNUNCIAZIONE edizione 2023 il Comune di Arezzo ha donato alla Regione un oggetto speciale, uno scettro simile a quello che possiede il Maestro di Campo della Giostra del Saracino, ma sormontato dal Pegaso, simbolo di tutta la Toscana, che possa così passare di città in città.

Il Capodanno dell’Annunciazione infatti vorrebbe diventare una celebrazione itinerante, che ogni anno possa trovare casa nei centri più importanti del territorio.

ha commentato il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo

“Buon 2025 alle cittadine e ai cittadini toscani e grazie all’amministrazione comunale di Massa Marittima per aver partecipato con noi all’organizzazione di questi tre giorni che ricordano quando il capodanno iniziava nel giorno dell’Annunciazione e grazie anche alle associazioni di rievocazione storica, che sono tante in Toscana e svolgono un ruolo importantissimo.

La Toscana è conosciuta nel mondo per le sue rievocazioni storiche e tutti insieme in questi tre giorni racconteremo quanta storia c’è in questa regione”

ha aggiunto il presidente Eugenio Giani, governatore della Regione Toscana

“Dal IV secolo d.C. al 1749, quindi per più di un millennio, il primo giorno dell’anno in Toscana è stato il 25 marzo un giorno che ha ispirato i grandi artisti toscani, come Leonardo con l’Annunciazione, che è il suo quadro più importante che abbiamo agli Uffizi, ma anche il Beato Angelico e Filippo Brunelleschi, che volle inaugurare la Cupola del Duomo di Firenze il 25 marzo del 1436 alla presenza del Papa.

Una data che noi abbiamo riportato a quello che è identità e memoria della Toscana, attraverso i gruppi e le rievocazioni storiche”

Dal dal 22 al 24 marzo si svolgerà a Massa Marittima il Capodanno dell’Annunciazione. Nella Città del Balestro per l’occasione verrà organizzato un ricco calendario di eventi che culmineranno nella grande parata storica, a cui prenderanno parte i gruppi storici provenienti da tutta la Toscana, con la partecipazione di oltre 1000 figuranti.

Sarà una grande festa per il mondo delle rievocazioni storiche toscane.

Il Capodanno dell’Annunciazione è stato istituito dal Consiglio regionale per commemorare il tradizionale Capodanno toscano, che, fino al 1749, cadeva il 25 marzo in concomitanza con la festa dell’Annunciazione.


Nonostante l’adozione del calendario gregoriano nel 1582, che fissava l’inizio dell’anno al 1º gennaio, alcune città toscane come Pisa, Firenze, Lucca, Prato e Siena mantennero la tradizione di iniziare il loro anno nuovo il 25 marzo

Questo omaggio alla storia toscana è stato designato come il “Capodanno dell’Annunciazione” dal Consiglio Regionale, diventando un evento di rilievo che si tiene annualmente in un comune diverso.


L’iniziativa mira a sostenere e valorizzare le molteplici realtà associative, culturali e sociali presenti in tutto il territorio regionale.


Comune Massa Marittima

IL CAPODANNO DELL’ANNUNCIAZIONE, la più importante festa del mondo delle rievocazioni storiche della Toscana

A Massa Marittima il 22, 23, 24 marzo 2024 Respira la storia…vivi un’emozione!

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