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VISITA UFFICIALE DI GIORGIA MELONI IN GIAPPONE

“Una convergenza strategica che è bilaterale ma che è ovviamente anche multilaterale, che si riflette nella sintonia con la quale abbiamo lavorato per assicurare un efficace passaggio di consegne tra le nostre rispettive presidenze del G7”

È GIUSTO INFORMARE 

VISITA UFFICIALE 

Incontro Meloni – Kishida, le dichiarazioni alla stampa

 

Lunedì, 5 Febbraio 2024

 

https://youtu.be/O8okMvFdCiM

Buonasera a tutti

Grazie al Primo Ministro Kishida per la sua calorosa accoglienza

Voglio ancora una volta ribadire i sentimenti di vicinanza al popolo giapponese per la tragedia del terremoto

È chiaramente per me un grande piacere essere qui oggi in una Nazione amica con la quale l’Italia sta lavorando in grandissima sintonia, davvero a 360 gradi.

È passato poco più di un anno da quando, insieme al Primo Ministro Kishida, abbiamo dato l’avvio a Roma al nostro partenariato strategico che si è immediatamente tradotto in fatti concreti: quindi non solo il dialogo politico, – arriviamo oggi al quarto incontro bilaterale a poco meno di un anno – ma anche concretamente la collaborazione tra le nostre Nazioni è significativamente cresciuta.

Abbiamo concluso in questi 12 mesi importanti intese che rafforzano la nostra cooperazione in ambito scientifico e industriale, abbiamo sottoscritto l’accordo sulle coproduzioni cinematografiche ed entrerà in vigore il primo aprile, grazie al nostro lavoro congiunto, l’accordo sulla sicurezza sociale che consente ai lavoratori italiani e giapponesi di non essere più soggetti a una doppia imposizione.

Anche grazie al rilancio dell’Italy Japan Business Group, abbiamo dato un nuovo slancio alle collaborazioni tra le nostre aziende, agli investimenti reciproci, tema sul quale tra l’altro oggi mi sono intrattenuta con i vertici di alcuni dei più grandi gruppi imprenditoriali giapponesi che lavorano in Italia, una intensificazione dei nostri rapporti che si traduce anche in un interscambio commerciale che lo scorso anno è cresciuto del 10% e ha raggiunto gli oltre 15 miliardi di euro. Ma la nostra collaborazione sta avendo un importante rilancio soprattutto in termini politici e strategici. Il nuovo meccanismo di consultazioni Esteri-Difesa è stato istituito e avrà inizio a marzo; sono state, come ricordava il Primo Ministro, organizzate delle importanti esercitazioni militari congiunte, marittime e aeronautiche; l’Italia intende avere una presenza sempre più significativa e invierà quest’anno ulteriori velivoli, ulteriori assetti navali, arriveranno qui anche la nostra Portaerei Cavour, arriverà la Nave Scuola Amerigo Vespucci, ci arriveranno gli F-35, quindi una presenza molto importante che fa stato di una cooperazione che consideriamo strategica.

Tassello di questa cooperazione strategica è ovviamente la sottoscrizione, insieme al Regno Unito, della Convenzione Costitutiva dell’Organizzazione Internazionale e dell’Agenzia che avranno il compito di gestire il Global Combat Air Program, il GCAP, cioè il programma che serve a sviluppare congiuntamente un velivolo da caccia di sesta generazione, assolutamente all’avanguardia, entro il 2035.

Significa chiaramente innovazione, significa crescita, significa lavoro, ampie prospettive di ulteriori cooperazioni industriali.

Con Fumio abbiamo convenuto sull’importanza di continuare su questa strada, avviando progetti concreti nell’ambito del nostro Memorandum già sottoscritto in materia di cooperazione sulla ricerca scientifica, intensificando la cooperazione in settori strategici come lo spazio, i semiconduttori, l’energia, rafforzando la cooperazione sulla difesa anche oltre il programma GCAP.

Chiaramente questo percorso ci porta verso Expo-Osaka 2025, alla quale ovviamente intendiamo dare un grande contributo, all’altezza del grande spirito di amicizia e cooperazione che stiamo vivendo. Io sono molto fiera che l’Italia sia stata la prima Nazione ad avviare la costruzione del proprio padiglione, la posa della prima pietra: fa stato dell’importanza che attribuiamo a questo evento.

Una convergenza strategica che è bilaterale ma che è ovviamente anche multilaterale, che si riflette nella sintonia con la quale abbiamo lavorato per assicurare un efficace passaggio di consegne tra le nostre rispettive presidenze del G7.

Voglio ribadire anche qui, insomma, davanti alla stampa, il mio profondo apprezzamento per l’immenso lavoro che la Presidenza giapponese ha svolto lo scorso anno, in un anno estremamente complesso, che ha però, con il lavoro, in primo luogo del Primo Ministro Kishida, consentito di mantenere viva l’attenzione sulle grandi sfide di oggi, dalla guerra in Ucraina alla stabilità dell’Indo-Pacifico, ma anche di porre l’accento su questioni sempre più centrali nell’agenda internazionale, come la gestione dell’intelligenza artificiale.

Sono tutte materie alle quali daremo continuità durante la nostra Presidenza del G7 e vogliamo ovviamente continuare a dedicare particolare attenzione alla tutela dell’ordine internazionale basato sul diritto, alla risoluzione pacifica delle crisi globali, al rapporto con i Paesi del Sud globale, con un focus particolare sul continente africano, la sicurezza energetica e alimentare, il tutto ovviamente intorno a un concetto semplice che è quello della centralità dell’uomo, fondamentale anche nell’approccio rispetto alle nuove tecnologie.

I nostri colloqui proseguiranno a cena, dove affronteremo le principali questioni dell’agenda internazionale, chiaramente parleremo della crisi a Gaza, dove entrambe le nostre Nazioni sono impegnate a fornire assistenza umanitaria, della situazione nel Mar Rosso, che ha ripercussioni sulla stabilità e sul commercio mondiale, di Indo-Pacifico, area strategica di rilevanza globale che deve fare i conti con importanti anche nodi regionali. Parleremo di Ucraina, a pochi giorni dal 24 febbraio, anniversario dell’avvio della guerra di aggressione ad opera di Mosca.

Sono tutti i temi sui quali, devo dirlo ancora prima, insomma, di parlarne col Primo Ministro giapponese c’è una forte convergenza di vedute che è un elemento di base della nostra salda amicizia.

Quindi grazie davvero per l’accoglienza e grazie per la capacità che abbiamo avuto di rafforzare ancora di più i nostri rapporti.

Gallerie

Per saperne di più

Tokyo, punto stampa del Presidente Meloni 

Lunedì, 5 Febbraio 2024

Domanda: Presidente, prima con Kishida parlava anche della volontà del nostro Paese di rafforzare la presenza nell’Indo-Pacifico, ha parlato anche di invio di F-35 e portaerei. Da cosa nasce questa esigenza secondo lei e come mai l’Italia pone centralità nella politica estera proprio su quest’area?
Presidente Meloni: È un’area inevitabilmente strategica, la cui dimensione strategica aumenta negli ultimi anni. Credo che sia un quadrante nel quale è fondamentale la stabilità, ma anche un quadrante che offre grandi opportunità all’Italia, a livello multilaterale e a livello bilaterale, come si vede anche grazie ai nostri rapporti con il Giappone. Ci è stato chiesto da tempo, particolarmente dal Giappone, di aumentare la nostra presenza nell’area, anche su una cooperazione in ambito di Difesa, che si materializza poi particolarmente col Global Combat Air Program, ma non solamente, e che secondo me deve esplorare nuovi ambiti, nuovi settori. Chiaramente noi abbiamo dei “gioielli” da questo punto di vista e cerchiamo di renderli sempre più presenti nell’area. Quest’anno arriveranno nel mese d’agosto prima gli F-35 – parliamo di esercitazioni militari congiunte – poi arriverà la nostra nave Cavour con altri velivoli, poi arriverà l’Amerigo Vespucci, la nostra Nave Scuola, e quindi c’è, secondo me, interesse a una maggiore e migliore presenza italiana, particolarmente nell’anno in cui presediamo il G7, perché l’Indo-Pacifico è per la dimensione del Gruppo dei sette, particolarmente importante. 

Domanda: Presidente, oggi a Roma sono stati presentati gli emendamenti sul premierato. È soddisfatta del compromesso che ha trovato nella maggioranza? E invece dalla parte dell’opposizione è arrivata una valanga di emendamenti.
Presidente Meloni: L’opposizione fa il suo lavoro, mi sembra abbastanza normale, loro non vogliono l’elezione diretta del Capo del Governo, è una posizione legittima, è normale che cerchino di realizzarla con gli emendamenti. Per quello che riguarda la maggioranza, sono molto contenta del fatto che lavorando si sia trovata una formulazione della norma che è più chiara rispetto alla precedente e che ribadisce un fatto semplice: sono gli italiani, se passa la riforma, che devono scegliere da chi farsi governare. Serve stabilità dei governi, basta con gli inciuci, basta con il trasformismo, basta con i governi tecnici. La democrazia funziona, si esercita, se risponde alla volontà dei cittadini: è quello che noi stiamo cercando di realizzare. Non mi stupisce che altri – che in questi anni hanno privilegiato i governi costruiti nel palazzo – siano contrari, ma rimane che abbiamo avuto un mandato dagli italiani e intendiamo portare avanti la riforma, che io considero in assoluto la madre di tutte le riforme, perché una forza e una stabilità della politica può anche generare tutte le altre riforme che sono necessarie in questa Nazione. 

Domanda: Presidente, tornando alla politica estera, oggi uno dei leader degli Houti ha detto che l’Italia sarà un bersaglio se partecipa all’aggressione contro lo Yemen. Come valuta il Governo questa minaccia?
Presidente Meloni: Io penso che sia nel nostro interesse sia il nostro dovere garantire la libertà di navigazione. Attraverso il Canale di Suez transita il 15% del commercio mondiale. Se quel canale non fosse disponibile, noi avremmo come immediato riscontro l’aumento dei prezzi sul 15% dei prodotti che arrivano da noi. E quindi è nel nostro interesse più strategico garantire quella libertà di navigazione. Noi stiamo partecipando a una missione difensiva per garantire quella libertà di navigazione, credo che sia un fatto utile, doveroso, e sono anche contenta che l’Italia assuma il comando di questa missione a dimostrazione del nostro riconosciuto ruolo su queste materie, ma penso che sia assolutamente strategico per l’Europa e sia strategico per l’Italia. 

Domanda: Presidente, Elly Schlein che parla di un grave ritardo del Governo nell’agire sul caso Salis.
Presidente Meloni: Ma non so cosa intenda Elly Schlein sul grave ritardo del Governo, se lei è più brava di noi sicuramente saprà cosa fare. 

Domanda: Il New York Times parla oggi di una possibilità che l’Alleanza Atlantica debba in futuro fare a meno degli Stati Uniti. La Germania starebbe lavorando anche a un’ipotesi di [inaudibile]. Ritiene che sia arrivato il momento di una spinta ulteriore per la difesa comune europea che oggi manca?
Presidente Meloni: Guardi, lei sa come la penso. Io sono convinta della importanza dell’Alleanza Atlantica, ma sono sempre stata ugualmente convinta che l’Alleanza Atlantica per funzionare meglio avesse bisogno di una colonna americana e di una colonna europea. In questi anni sicuramente noi non siamo stati abbastanza concentrati sulla necessità di garantire la nostra difesa per garantire il nostro peso sulle scelte politiche. Perché poi la difesa, anche quando si parla di mettere risorse sulla difesa noi pensiamo sempre che sono risorse diciamo che vengono spese per qualcosa di meno importante, ma la verità è che la capacità di difendersi è anche la capacità che si ha di incidere e di decidere. Io credo che da questo punto di vista l’Europa abbia fatto dei passi troppo lenti e che sia il momento di accelerare da questo punto di vista. Per cui sicuramente sono convinta che non dobbiamo in nessun modo immaginarlo come un elemento di rivalità, dobbiamo immaginarlo come un rafforzamento dell’Alleanza Atlantica che tenga conto dei suoi due fondamentali pilastri, uno da un lato e uno dall’altro dell’Oceano Atlantico, che sono il pilastro europeo e il pilastro statunitense. 

Domanda: Presidente, pensa che Sgarbi debba dimettersi da Sottosegretario? 
Presidente Meloni: Penso che dopo il pronunciamento dell’Antitrust che, come lei sa, ha chiesto il Governo, la decisione del Sottosegretario Sgarbi di dimettersi sia la decisione corretta. Io aspetto di incontrarlo a Roma per accogliere quelle dimissioni.

Domanda: Il Sottosegretario ha parlato di una dimissione di facciata da parte sua, quindi aspetto una mossa da parte del Governo. Ha anche chiesto che tutti gli altri Ministri e Sottosegretari si sottopongano allo stesso trattamento di verifica. 
Presidente Meloni: Quando ci verrà chiesto, come abbiamo fatto con Sgarbi. Però adesso se posso dire una cosa: io ho atteso ad avere degli elementi oggettivi, per cui mi auguro che Sgarbi, che ha potuto contare su un Governo che attendeva degli elementi oggettivi, oggi non si aspetti che quello stesso Governo decida per altri con elementi che non sono oggettivi, perché sarebbe obiettivamente un po’ eccessivo. Dopodiché, ho detto quello che penso, dopo il pronunciamento dell’Antitrust mi pare che Sgarbi si sia reso conto che la scelta corretta era quella delle dimissioni e quindi accolgo le dimissioni. 

Domanda: Nel passaggio di consegne di questo G7, quali sono i punti fondanti, qualificanti, per l’Italia nell’accogliere la consegna del Giappone? Poi, un’altra domanda, lei ha detto qualcosa in giapponese? 
Presidente Meloni: Guardi io più di “arigatō” non riesco a fare. Devo dire che oggi ho incontrato i CEO di alcune delle principali grandi aziende giapponesi e sono rimasta molto colpita dal fatto che diversi di loro parlassero italiano. E quindi, insomma, delle volte non ci rendiamo conto di quanto anche la nostra cultura, la nostra forza nel mondo sia significativa. Purtroppo, io pur riconoscendo la forza culturale e storica del Giappone nel mondo, non mi sono ancora lanciata nello studio del giapponese, ma il Primo Ministro Kishida mi ha regalato per mia figlia un vocabolario giapponese-italiano di Hello Kitty e quindi spero che per mia figlia le cose vadano meglio. Quali sono i punti qualificanti del passaggio di consegne? Guardi, noi lavoriamo in grande continuità con la Presidenza giapponese su diverse questioni: la tutela del diritto internazionale basato sulle regole e quindi la questione del sostegno all’Ucraina; l’attenzione ai Paesi del Sud globale che la Presidenza giapponese iniziò e che per noi si realizza soprattutto attraverso il tema della centralità dell’Africa, che è uno dei punti qualificanti che intendiamo portare al G7 di quest’anno; il tema dell’intelligenza artificiale. La Presidenza giapponese ha iniziato un lavoro molto importante con l’Hiroshima Process proprio sul governo dell’intelligenza artificiale, sulla centralità dell’uomo, sul mantenimento della centralità dell’uomo nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e lei sa che noi portiamo avanti il principio di algoretica, cioè dare un’etica agli algoritmi. È un lavoro di assoluta continuità con quello fatto dalla Presidenza giapponese che è stata oggettivamente un’ottima presidenza, infatti anche stasera ci siamo trovati molto d’accordo, anche sui nuovi scenari che intanto si sono presentati. C’è davvero un grande lavoro con il Giappone, io ne sono stata contenta perché sì c’è molta interlocuzione politica, però può anche accadere che ci sia molta interlocuzione politica e minore interlocuzione in termini di concretezza, invece noi quest’anno abbiamo dato vita, con accordi molto concreti alla nostra interlocuzione politica sempre maggiore e così intendiamo fare anche nel 2024. 

Domanda: Presidente, ci sono stati altri due suicidi nelle carceri italiane e la risposta del Governo è soltanto quella di costruire nuove carceri contro il sovraffollamento – di questo ha parlato il Ministro Nordio e la Segretaria Elly Schlein gli ha risposto che questa non può essere l’unica misura. Secondo lei, c’è un’emergenza carceri e qual è la risposta del Governo?
Presidente Meloni: Guardi, se la segretaria Elly Schlein ritiene che il problema del sovraffollamento carcerario, come ha fatto la sinistra in passato, si risolva togliendo i reati, io non sono d’accordo con la sinistra. Penso che il tema del sovraffollamento carcerario si risolva aumentando la capienza nelle carceri, assumendo e sostenendo la polizia penitenziaria, come il Governo ha fatto in questo anno, perché è l’unica risposta seria che può dare uno Stato. Se invece si ritiene che la risposta seria che può dare lo Stato sia, poiché non c’è abbastanza spazio nelle carceri, togliere i reati per fare in modo che persone colpevoli non seguano il corso dei procedimenti giudiziari, su questo non sono d’accordo, ma del resto non sono di sinistra, come si sa.

Domanda: La protesta dei trattori vuole arrivare a Roma. Questo la preoccupa, visto anche i disordini recenti che ci sono stati in altre città europee, tipo Bruxelles, e in qualche modo il Governo li incontrerà?
Presidente Meloni: Guardi, abbiamo sempre incontrato gli agricoltori. Dall’inizio del nostro mandato il mondo agricolo è uno dei principali mondi ai quali abbiamo rivolto la nostra attenzione, lo dimostrano i fatti, lo dimostra il fatto che noi abbiamo con le Leggi di bilancio aumentato le risorse per gli agricoltori, lo dimostra il fatto che quando abbiamo rinegoziato il PNRR abbiamo portato le risorse per gli agricoltori da 5 a 8 miliardi del PNRR, lo dimostra il fatto che rispetto a proteste che ci sono in altri Paesi europei dove non sono stati rinnovati gli incentivi sul gasolio, noi abbiamo fatto lo sforzo di rinnovare gli incentivi sul gasolio e quindi abbiamo fatto il massimo possibile. Abbiamo fatto un grande lavoro anche nella difesa dei prodotti di eccellenza, la famosa norma che vieta la produzione di cibo sintetico che è stata vituperata e derisa, oggi viene presa a modello in diverse Nazioni europee e anche al di là dell’oceano. E quindi abbiamo un focus dall’inizio del Governo aperto sul tema degli agricoltori. Chiaramente si può sempre lavorare per fare meglio e più e io sono sempre disposta ad ascoltare le istanze che arrivano da lavoratori che per noi sono fondamentali. Chiaramente lei sa anche che molta della rabbia degli agricoltori arriva da una lettura ideologica della transizione ecologica che ha pensato di poter difendere l’ambiente combattendo gli agricoltori. E questa non è la mia visione. Io penso che invece gli agricoltori siano fondamentali e debbano fondamentalmente essere coinvolti all’interno della transizione ecologica se vogliamo che la transizione ecologica funzioni, perché sono sicuramente persone attente alle dinamiche ambientali e attente a far sì che la nostra natura possa trovarsi nella migliore condizione possibile. 

Domanda: Presidente, lei oggi ha incontrato alcuni dei gruppi principali giapponesi che operano in Italia, però c’è un altro gruppo, italo-francese che opera in Italia e che sta destando grande preoccupazione. Pensa che ci sarà un impegno del Governo diretto? Parlo di Stellantis. 
Presidente Meloni: Non so cosa intende esattamente. Dunque, noi, quello che io ho detto in Parlamento e quello che ribadisco, chiaramente noi siamo interessati a ogni forma di investimento che può produrre posti di lavoro, siamo molto attenti al campo dell’automotive – ne abbiamo parlato oggi anche con alcuni dei nostri interlocutori in questo incontro con i CEO di alcune grandi aziende giapponesi -, il rapporto deve essere equilibrato. Dopodiché io ho letto di alcune dichiarazioni, per esempio di Tavares sugli incentivi, devo dirle la verità, non ho trovato questa intervista e mi sarebbe sembrato un po’ curioso perché penso che, un amministratore delegato di una grande società sappia che gli incentivi di un governo non possono essere rivolti a un’azienda nello specifico e penso che si sappia anche che noi abbiamo appena investito un miliardo di euro circa sugli eco-incentivi. Quindi non sono in grado di risponderle su questo nello specifico perché mi è parso quello che ho letto abbastanza bizzarro. Dopodiché noi siamo sempre disponibili e aperti per tutto quello che può produrre in Italia posti di lavoro. Se invece si ritiene che produrre in altre Nazioni, dove c’è un costo di produzione inferiore sia meglio, non posso dire niente, però non mi si dica che l’auto che viene prodotta è italiana e non la si venda come italiana.
Grazie a tutti.

 

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