Gentile Sig. Mimmo,
nonostante la mia giovialità ed apparente serenità al telefono, le confido che dentro di me c’è uno stato di profondo sconforto e sofferente disperazione, poiché la triste vicenda di mio figlio Alexander, sottratto il 4 novembre 2006 (senza aver fatto mai più rientro in Italia) si è vergognosamente perpetrata per lunghissimi anni, tanto da diventare, dall’ottobre 2014 una vera e propria scomparsa.
La madre, di nazionalità romena, e precisamente di Bucarest, il 4 novembre 2006, dopo avermi sottratto dalla residenza italiana il mio amato figliolo a soli 8 mesi di vita, portandoselo a Bucarest, ha deciso di sfruttare l’ assurda disposizione della corte d’Appello Aquilana, che aveva ribaltato ingiustamente la sentenza di I grado del tribunale civile di Teramo che in prima istanza mi affidava il minore, per attuare una vera e propria fuga anche dalla Romania, tanto da far perdere le sue tracce.
A nulla sono servite le mie denunce alla Procura della repubblica di Teramo:
1) Denuncia per sequestro (fatta appena si è scoperta la scomparsa dalla Romania di Alexander nell’ottobre 2014) con ben 2 integrazioni.
2) Denuncia per scomparsa di minore.
Entrambe sono state vergognosamente archiviate!
In quella stessa data è stato chiamato persino in causa il Commissario straordinario per le persone scomparse S.E. Prefetto Piscitelli e, anche lui, nei fatti si rivelò assolutamente incapace nel risolvere la scomparsa di mio figlio.
Come già detto telefonicamente, il mio legale l’Avv. Antonio Castellani mi ha fatto presente che, dopo un’archiviazione da parte della Procura, io Sottoscritto non posso più denunciare sullo stesso reato di scomparsa.
Allo stato attuale il legale, Avv. Castellani mi difende presso la Corte di Cassazione da me appellata proprio per chiedere di annullare la sentenza aquilana, utilizzata, dalla madre di mio figlio, per attuare una vera e propria fuga anche dalla Romania.
Entro l’anno 2019 la Corte suprema di Cassazione sentenzierà se considerare valida la sentenza aquilana o far valere la sentenza di I grado del tribunale civile di Teramo che mi affidava il minore.
Su questo aspetto legale, che concerne il rispetto dell’art. 19 del Regolamento Comunitario (n. 2201/2003), la Suprema Corte di Cassazione ha richiesto, su sollecitazione dell’Avv. Castellani, un parere pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea la quale, con una decisione clamorosa ed ingiusta, ha sancito il principio secondo il quale la sentenza di separazione o divorzio resa da un giudice straniero in violazione dell’art. 19 del Regolamento CE 2201/2003, prevale comunque sulla sentenza italiana pronunciata nel pieno rispetto della legge.
Questo significa che, durante una separazione o un divorzio tra un coniuge italiano ed un altro appartenente ad un altro Stato membro dinanzi al giudice italiano, il coniuge straniero, qualora stia soccombendo nel giudizio italiano, avrà sempre la possibilità di rivolgersi al Giudice del suo paese il quale, violando l’art. 19 del Regolamento CE n° 2201/2003, potrebbe emettere una sentenza favorevole al coniuge straniero, ribaltando l’esito del giudizio pendente in italia e costringendo il giudice italiano, secondo il principio sancito dalla Corte di Giustizia Europea, a riconoscere nell’ordinamento italiano la sentenza illegittima straniera!
È un chiaro abuso di diritto che la Corte di Giustizia Europea autorizza, appellandosi al dovere di correttezza e di collaborazione tra i Giudici dei diversi Stati membri, ma omettendo di prevedere una sanzione per quei Giudici che violano palesemente il Regolamento CE 2201/2003!
Nel frattempo, proprio in base ad una violazione identica a quella autorizzata dalla Corte di Giustizia Europea, mio figlio Alexander é stato privato del padre da ben 12 anni!
Da padre ferito e sofferente per tanta ingiustizia, vittima della più inefficace burocrazia europea, con grande preoccupazione faccio un accorato appello allo Stato Italiano, chiedendo, altresì, di intervenire con i mezzi più efficaci e risolutivi, atti a ritrovare, nel più breve tempo possibile, questo bambino, oramai sparito nel nulla, da circa 6 anni ( il 20 febbraio compirebbe di 13 anni ).
La trasmissione di CHI L’HA VISTO, anni fa, aveva le mani legate perchè c’era la procura di mezzo con la mia denuncia in corso, ma ad oggi, la stessa ha completamente “carta bianca” poiché, visti gli sviluppi, non posso più chiedere aiuto ad alcuna procura.
In questa assurda situazione di stallo io ed il mio legale riteniamo che la Direzione di “CHI L’HA VISTO” possa essere l’unica a far luce alla vicenda, dal momento che, è divenuto il caso più grave in Italia!
Le invio alcuni link di trasmissioni utili a comprendere il mio caso.
Questa trasmissione di VERA TV riepiloga bene nella prima parte la mia storia.
Era nel dicembre 2014 appena uscita l’ordinanza della corte d’appello dell’Aquila che scandalosamente bloccava il rimpatrio del minore in Italia dalla Romania.
Le invio anche due trasmissioni quando fui invitato nell’aprile 2010 da Caterina Balivo su RAI 1 e nel dicembre 2010 da Paola Perego.
In definitiva Sig. Mimmo chiedo nella MASSIMA URGENZA sia io che il mio legale Avv. Castellani, di mettermi in contatto con la Direzione di chi l’ha visto.
Farò chiamare anche dal mio legale proprio per darle un’ulteriore prova della gravità del caso, dove SOLO CHI L’HA VISTO può risolvere o aiutarmi in qualche modo.
Ringraziando per la cortese attenzione, attendo con ansia una sua risposta.
Distinti saluti
Prof. Stefano Liberato