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FENOMENOLOGIA DELLO GNORRI

TACCO&SPILLO

Che Alessandro Galella non fosse portato per fare l’assessore allo sviluppo economico lo si era capito già da tempo, grazie alle statistiche fallimentari che a ritmi battenti Svimez, Istat, Cgia di Mestre hanno pubblicato, ma nessuno credeva che potesse fare perfino peggio all’Agricoltura, dove è stato dirottato non certo per aver difeso l’onore del suo dante causa Gianni Rosa, ma più tristemente per la fedeltà ostentata al governatore Bardi, pur di scampare alla disoccupazione politica. Ora tanto per mostrare la sua inadeguatezza istituzionale, peraltro aggravata da una tifoseria boccaccesca, si potrebbe confrontare l’abisso che c’è tra i suoi pistolotti trionfalistici e la grave crisi che ormai affossa l’agricoltura. E così l’intrepido patriota Galella mentre a mani rafferme contempla la fila dei trattori in protesta l’ha buttata nella cacofonia dell’ovvio e cioè “d’essere a disposizione” per fare “l’impossibile”. Eppure anziché far lo gnorri, sarebbe bastato tentare almeno il possibile per evitare che nel 2023 fallissero in Basilicata 561 aziende agricole, una cifra drammatica e feroce che avrebbe mandato a casa chiunque. Canta The Andrè:“Fare proteste o fare lo gnorri…”

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