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RISIKO CSX, CAMPO LARGO NEBULOSO

Oggi nuovo tavolo sul metodo che non esiste mentre domani la riunione romana per il cdx. La coalizione cincischia, ma Chiorazzo non aspetta: va avanti verso la presidenza della Regione

Alle polemiche e al dibattito interno al centrosinistra sulla coalizione da costituire e sulla leadership, Angelo Chiorazzo risponde da leader vero qual è: si dimette dalla vicepresidenza del Potenza Calcio e dichiara di essere candidato alla Presidenza della Regione. Angelo Chiorazzo, come avevamo facilmente anticipato noi, non ha alcuna intenzione di accettare ulteriori logoramenti del centrosinistra né di sottomettersi alle isteriche ed infruttuose discussioni tra Pd, M5S, Italia Viva ed Azione. Il re delle coop va avanti e dice al centrosinistra che andrà avanti anche senza i partiti, consapevole dello stato comatoso in cui versano le discussioni interne al “campo largo” e al centrosinistra lucano.

I PARTITI O BEVONO O AFFOGANO

Pd e Movimento Cinque Stelle ora hanno due possibili scelte davanti a loro. Possono decidere di mettersi al traino di Chiorazzo, consegnare non solo la leadership ma anche il dominio assoluto della coalizione al re delle coop o possono decidere, in un quasi impensabile scatto di orgoglio, di trovare un’altra sintesi e altri nomi. In entrambi i casi il vero sconfitto è quello che fu il Partito Regione. Non molto tempo fa il Pd era arbitro indiscusso della coalizione e della politica, non si muoveva foglia che il Partito Regione non volesse, ogni decisione era presa e ponderata nella segreteria del Partito e mai qualcuno avrebbe sfidato apertamente il Partito come ha fatto prima il Movimento Cinque Stelle e ora Angelo Chiorazzo. Nessuno di noi qualche anno fa avrebbe mai immaginato una tale fragilità politica e strategica da parte del Pd.

IL METODO DA INVENTARE

Dopo i veleni del fine settimana appena trascorso con le reciproche accuse tra potenziali al- leati, oggi i vertici del centrosinistra si incontrano di nuovo. Il nodo da chiarire è quello del metodo. Il Pd crede nelle primarie, il Movimento Cinque Stelle è assolutamente contrario. Una discussione che al- la luce delle ultime mosse di Chiorazzo rischia di essere mera- mente accademica. Chiorazzo è in campo e resterebbe in campo an- che se non ci fosse il sostegno del centrosinistra o del “campo largo”. Mentre fanno accademia sul metodo, oggi la realtà pone Pd e M5S nella possibilità di scegliere se essere o meno al servizio di Chiorazzo. Il resto è sterile discussione, noiosa come tutte le chiacchiere che riguardano il teatrino della politica.

DOMANI SI RIUNISCE IL CENTRODESTRA

Domani è prevista la riunione del centrodestra a Roma. All’ordine del giorno ci sono sicuramente le regionali sarde ma verosimilmente si parlerà anche della Basilicata che, allo stato attuale, resta l’unica regione da definire. In Sardegna sembra ormai chiaro che la Lega dovrà accettare il boccone amaro della non candidatura di Solinas. È da capire in che modo verrà ricompensata per questo sacrificio. Alla riunione dei gruppi parlamentari, Salvini ha parlato esplicitamente di una richiesta sulla Basilicata ma, nel frattempo, il suo partito ha depositato una proposta di legge che consente il terzo mandato per i presidenti di Regione. Un modo piuttosto esplicito per mettere sul tavolo anche la ricandidatura di Zaia per il Veneto. FdI vuole per sé la Regione Veneto e, quindi, non sarebbe molto intenzionata ad aprire sul terzo mandato che, peraltro, renderebbe più complessa la carica alle presidenze di Campania, Puglia ed Emilia Romagna consentendo la ricandidatura di De Luca, Emiliano e Bonaccini.

PER TAJANI BARDI È INTOCCABILE

Per Tajani Bardi è intoccabile, lo ha ribadito ieri a Reggio Calabria e lo dice ad ogni piè sospinto. Il Generale viene indicato come esempio di buon governo e la sua recente introduzione del bonus sull’acqua favorisce l’idea di un Governo attento alle esigenze del territorio. FdI non parla della Basilicata né a Roma né sul territorio. Sembra chiaro che il partito di Giorgia Meloni abbia rinunciato ad ogni rivendicazione nella nostra regione. Anche al congresso provinciale di Matera l’argomento è rimasto molto marginale se non per le dichiarazioni di Mattia e Caiata che hanno espresso la convinzione che la scelta sarà il frutto di mediazioni nazionali e che, se il Partito, dovesse chiedere un nome il Partito sarebbe pronto. Una frase che sembra più di circostanza che di sostanza, quasi una convinzione che non sarà il turno di FdI per la Presidenza della Regione.

Di Massimo Dellapenna

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