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DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO, BARDI RESPINGE LE ACCUSE: «LE PROVINCE SCELGONO DI NON DECIDERE»

Il governatore lucano replica: «Una situazione paradossale generata presumibilmente da intenti politici, scaricando sulla Regione la responsabilità di prendere decisioni obbligate»

«La logica del buon padre di famiglia è la linea adottata per provare a limitare i danni derivanti dalla “decisione di non decidere” adottata dai presidenti delle Province di Potenza e Matera». È quanto dichiara il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi in merito alla questione del dimensionamento scolastico che descrive come «una situazione paradossale generata presumibilmente da intenti politici: scaricare sugli uffici regionali la responsabilità di prendere decisioni, in alcuni casi dolorose, ma obbligate che – sottolinea Bardi – riguardano solo le dirigenze e non gli istituti scolastici, in altre parole: non uno studente dovrà spostarsi dal proprio istituto o dal proprio paese. Ciò ha scatenato la classica “guerra dei poveri”, in cui ciascun amministratore ha provato a salvaguardare il proprio campanile anche a volte in chiaro contrasto con il dettato legislativo». «Nell’adottare criteri di trasparenza e di linearità – spiega il governatore lucano – ho operato coinvolgendo innanzi tutto la Giunta regionale in una riflessione approfondita e responsabile ed ho poi invitato le commissioni consiliari III e IV ad effettuare una verifica puntuale di tutte le esigenze pervenute dai territori». «Il risultato – rimarca Bardi – è una proposta di dimensionamento che, di fatto, limita il numero delle sole dirigenze perse con l’adozione di criteri di accorpamento funzionali ed oggettivi e, sempre nel rispetto della normativa, che mirano a valorizzare le eccellenze didattiche ed organizzative presenti in regione con l’intento fondamentale e prioritario di dare agli studenti di Basilicata una scuola migliore e moderna», conclude il presidente della Regione Basilicata Bardi.

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