ASP: RIALZO DEL PIANO TRIENNALE 2024-2026
L’Asp Potenza rivede al rialzo il Piano Triennale, aggiungendo risorse e puntando sul sanare carenze importanti
L’Azienda sanitaria locale di Potenza Asp ha rivisto al rialzo il Piano del Fabbisogno Aziendale per il triennio 2024-2026.
La revisione, alla luce dell’effettivo grado di erosione dei tetti di spesa del personale, è scaturita da una serrata interlocuzione con la Regione Basilicata attraverso il propositivo contributo della Direzione Generale per la salute che ha permesso di liberare circa un milione e trecentomila euro non spesi nel 2023 e che consentiranno uno sviluppo di pari importo nel 2024.
Quanto ai numeri reali, il nuovo piano ha compreso complessivamente trenta risorse in più rispetto a quelle previste e che saranno distinte in nove per la dirigenza- tra cui due neuropsichiatri infantili (figura di cui c’è carenza in tutte le strutture sanitarie lucane pur essendo di fondamentale importanza anche per quelle realtà che si occupano di detenzione minorile e diversamente abili)- e ventuno per il comparto tra cui quattro fisioterapisti, tre tecnici di laboratorio e quattro tecnici della prevenzione. Questa manovra consente una parziale ripresa del percorso delle stabilizzazioni che è stato già molto incisivo nel 2023 e che porterà ad un ulteriore investimento sui medici per il futuro.
A seguito della revisione sul Piano triennale del Fabbisogno Aziendale, il Direttore Generale dell’Asp, Antonello Maraldo, ha evidenziato come «ancora una volta l’interlocuzione proficua con gli organi tecnici di Regione, e quindi con il Dipartimento, ha permesso di individuare margini di crescita grazie anche al tempestivo e serrato lavoro degli uffici che sulle situazioni urgenti non si ferma nemmeno nei giorni feriali». «Ora la sfida è doppia – ha aggiunto il Dg – «tanto che occorrerà avviare e concludere le procedure nel 2024 e verificare il rispetto dei saldi complessivi di bilancio su cui il costo del personale ha un peso significativo. Per fare questo occorrerà proseguire nell’opera di spending review iniziata nel 2023 ma che dovrà diventare ancora più incisiva nel prossimo anno».