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DEPOSITO SCORIE, A GENZANO MOZIONE PER IL“NO”

Cervellino: «Arrecherebbe forte danno all’economia basata su qualità dell’ambiente e agroalimentare»

«Il Consiglio Comunale di Genzano di Lucania, all’unanimità, ribadisce il suo secco “No” al Deposito Unico delle Scorie a Genzano e in Basilicata». Il Sindaco Viviana Cervellino non usa mezzi termini sulla questione del deposito scorie e con tono fermo e prontezza d’intervento entra nel tema, ringraziando prima «tutti i Consiglieri per aver prontamente affrontato un dibattito importante per il futuro del territorio e dei cittadini».
La mappa delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari individua infatti 51 siti, concentrati in 5 zone su 6 Regioni: 10 in Basilicata, 4 fra Basilicata e Puglia, 21 in Lazio, 5 in Piemonte, 1 in Puglia, 8 in Sardegna, 2 in Sicilia.

Così il Sindaco rende nota la mozione in cui si impegna «il Consiglio comunale ad esprimere la totale contrarietà all’individuazione del territorio della Regione Basilicata come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico; Il sindaco di supportare, secondo le necessità, i governi regionali di Basilicata nella messa in campo delle conseguenti azioni procedimentali e di interlocuzione col Governo nazionale, nel rispetto dei territori e dei diritti fondamentali dei cittadini –ed ancora– Il Sindaco a rappresentare gli interessi del Comune di Genzano di Lucania in qualunque sede per tutte le azioni utili allo scopo di scongiurare qualsiasi decisione che porti alla realizzazione del Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico in Basilicata».

Il Comune di Genzano, nella persona del Sindaco, «ha già prodotto le proprie osservazioni il 2 luglio 2021 sul DNPT al portale dedicato ed ha partecipato ad ogni iniziativa promossa dalla Regione Basilicata, dalla Provincia di Potenza e dall’ANCI Basilicata che ha prodotto l’invio di ulteriori Osservazioni. Inoltre con delibera di Consiglio comunale del gennaio 2021 era già stata deliberata “la totale contrarietà all’individuazione del territorio della regione Basilicata come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico così come ipotizzato dalla proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee pubblicata sul sito “depositonazionale”».

Come riportato poc’anzi, fra Puglia e Basilicata sono concentrati 15 siti tra la provincia di Matera, Montalbano Jonico, Matera, Bernalda, Montescaglioso, Irsina e i comuni di Altamura, Laterza e Gravina, con una appendice nel Potentino, proprio a Genzano di Lucania.
«Si tratta di zone che coincidono con territori ad alta valenza ambientale, storica, archeologica, antropologica e culturale e quindi non rispondenti ad alcun criterio di proponibilità di un intervento industriale come il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi. La Basilicata è già fortemente penalizzata da deficit infrastrutturale nei collegamenti soprattutto ferroviari che costituiscono un ostacolo al decollo della crescita e dello sviluppo economico della regione -sottolinea Cervellino – e il Deposito Nazionale arrecherebbe un forte danno all’economia locale che si basa sulla qualità dell’ambiente e delle produzioni agroalimentari ed impattando negativamente i ricavi nel settore turistico e delle produzioni/esportazioni del settore agroalimentare».

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