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ANNA R.G. RIVELLI “SON TUTTE BELLE LE MAMME DEL MONDO” NONSOLOPOESIE EDIZIONI

EDITORE Massimo Pescara :
“Questi fantastici studenti hanno il potere di stupirci basta leggere i commenti a questa iniziativa nella sede più deputata a farlo, la scuola”

È GIUSTO INFORMARE 

Nel 1954 si cantava il ritornello :

“Son tutte belle le mamme del mondo …”

Quanta verità in una sola canzone.
Son cambiate tante cose da allora, ma la mamma è sempre la mamma.

https://youtu.be/qAQfRG_wgiA?si=HE7KNfzi0XdZoRAq

“Son tutte belle le mamme del mondo” è il titolo di una canzone con cui Gino Latilla, in coppia con Giorgio Consolini, vinse il festival di Sanremo del 1954.

Anna R G Rivelli
Son Tutte belle le Mamme del Mondo

Panoramica del libro

Questo romanzo, dal titolo amaramente ironico, mira a sottolineare l’importanza del ruolo delle donne, ma anche degli stereotipi ambigui che le circondano e di cui la nostra società ancora si nutre. la storia, narrata in prima persona del protagonista, svela uno spaccato familiare fatto di relazioni tossiche e dominato da una figura materna forte e anaffettiva che avrà un’influenza tragica sui tre figli, le cui vite avranno esiti diversi, ma ugualmente segnati da un’infanzia malvissuta e da una libertà subdolamente negata.
A volte sono proprio le persone che dovrebbero proteggere a distruggere, rovinare l’esistenza di un individuo.
Ambientata in epoca contemporanea, la storia ha una location riconoscibile, sebbene mai esplicitamente nominata,

La città di Potenza, descritta da due antitetici punti di vista.

“Son tutte belle le mamme del mondo” è il titolo amaramente ironico di un romanzo che mira a sottolineare l’importanza del ruolo delle donne, ma anche gli stereotipi ambigui che le circondano e di cui la nostra società ancora si nutre.

La storia, narrata in prima persona dal protagonista, svela uno spaccato familiare fatto di relazioni tossiche e dominato da una figura materna forte e anaffettiva che avrà un’influenza tragica sui tre figli (Chico, Ded e Leà), le cui vite avranno esiti diversi, ma ugualmente segnati da un’infanzia malvissuta e da una libertà subdolamente negata.

Ambientata in epoca contemporanea, la storia ha come location riconoscibile, sebbene mai esplicitamente nominata, la città di Potenza descritta da due antitetici punti di vista.

Un romanzo sociopsicologico in cui il dolore assume spesso i connotati di una struggente nostalgia amplificata dalle canzoni di De Gregori e De André, colonna sonora imprescindibile di una generazione; con un finale simbolico: a sopravvivere  è solo l’amore. 

Note

I versi delle canzoni presenti nei capitoli 25 ottobre, 19 novembre, 30 novembre, 16 dicembre e 23 dicembre sonno tratti rispettivamente da:

Generale di Francesco De Gregori 1978

https://youtu.be/C-G0QmbQNO4?si=t7fRwiBbHaCjq2TS

La canzone dell’amore perduto di Fabrizio De Andrè 1966

https://youtu.be/8LNuk0OgWhQ?si=KWkOtykLPH_Yd7xe

Buonanotte fiorellino di Francesco De Gregori 1974

https://youtu.be/xlGwXNjzJ_Y?si=FVbnCyYMjLstIMgn

Rimmel di Lucio Dalla e Francesco De Gregori 1975

https://youtu.be/nsViY7Kqqg8?si=vt5buVGtC6z-x9ll

La donna cannone di Francesco De Gregori 1983

https://youtu.be/MVcaHiCnR-w?si=61KO_yAbBhQH5OLq

IN PIEDI SIGNORI,
DAVANTI UNA DONNA

In piedi,
in piedi, signori, davanti a una donna,
per tutte le violenze consumate su di lei,
per le umiliazioni che ha subito,
per quel suo corpo che avete sfruttato
per l’intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete tenuta
per quella bocca che le avete tappato
per la sua libertà che le avete negato
per le ali che le avete tarpato
per tutto questo
in piedi, Signori, in piedi davanti a una Donna.
E se ancora non vi bastasse,
alzatevi in piedi ogni volta che lei vi guarda l’anima
perché lei la sa vedere
perché lei sa farla cantare.
In piedi, sempre in piedi,
quando lei entra nella stanza e tutto risuona d’amore
quando lei vi accarezza una lacrima,
come se foste suo figlio!
Quando se ne sta zitta
nasconde nel suo dolore
la sua voglia terribile di volare.
Non cercate di consolarla
quando tutto crolla attorno a lei.
No, basta soltanto che vi sediate accanto a lei,
e che aspettiate che il suo cuore plachi il battito
che il mondo torni tranquillo a girare
e allora vedrete che sarà lei la prima
ad allungarvi una mano e ad alzarvi da terra,
innalzandovi verso il cielo
verso quel cielo immenso
a cui appartiene la sua anima
e dal quale voi non la strapperete mai
per questo in piedi
in piedi
davanti a una donna.

una poesia di
William Jean Bertozzo


ANNA R.G. RIVELLI :
Condivido con grande emozione la recensione e i “consigli di lettura” che gli studenti della 3C del Liceo Galilei di Potenza hanno preparato per l’incontro di stamattina.

Il mio romanzo “Son tutte belle le mamme del mondo” Nonsolopoesie Edizioni ha iniziato il suo cammino nelle scuole con una mattinata che è stata bella oltre ogni mia aspettativa. Grazie ai ragazzi soprattutto (e ringrazio con questo post anche la 3A, la 3O e la 3E che pure hanno letto e analizzato il mio libro con attenzione e profondità facendo domande, riflessioni e musica) e grazie alle colleghe e ai colleghi che hanno reso possibile l’incontro.

Cominciamo dalle scuole. Cominciamo sempre dalle scuole. Le scuole, però, hanno già cominciato da sempre.

#ègiustoinformare

Anna R G Rivelli

“Son tutte belle le mamme del mondo”

CLASSE 3C Liceo Galileo Galilei

RECENSIONE

Quando l’amore materno può degradarsi fino a questo punto?

In diversi episodi di cronaca ci siamo trovati di fronte all’orrore di questa trasformazione dell’amore materno in violenza, a volte omicida; oppure abbiamo assistito a forme di amore materno “malato”, sfociate in sudditanze psicologiche più o meno taciute.

Quando la simbiosi tra madre e figlio diventa assoluta, essa non può sopportare nessuna forma di separazione. Chico non è mai cresciuto realmente, incapace di relazioni significative, vive la sua sudditanza psicologica, nei confronti della madre, come una vera e propria schiavitù

Da questo male oscuro è Leà che ci salva, la sorella capace di essere vera madre… nonostante tutto e per sempre.

Consiglio la lettura di questo romanzo perché…

Affascina l’introspezione psicologica di quella che è la mente di un malato e la descrizione della sua personalità, frutto di modelli educativi sbagliati, per via di una madre fin troppo ossessionata da sé e contraria a qualsiasi tipo di affetto per le persone diverse, diverse da lei. Ho trovato molto particolare la scelta di presentare la storia come un percorso di crescita e di cambiamento scandito dalle sedute settimanali fatte dal “dottore” di sveviana memoria. Mi rattrista la perfetta descrizione della nostra realtà: a cornice di questa storia ci sono tante persone indifferenti e ignave che non provano ad aiutare chi urla disperatamente in silenzio.

BERARDI DESYRE’ PAOLA

Consiglio la lettura di questo romanzo perché….

Ci permette di capire l’importanza delle parole e il loro potere, in particolare nei confronti delle donne. Spesso si nota, infatti, come esse siano usate in senso dispregiativo, offensivo dall’uomo per sminuire la figura della donna. C’è da sottolineare anche come il protagonista si vantasse di saper usare bene le parole ed era perfettamente consapevole del fatto che facessero soffrire le persone

ALOISE SABRINA

Consiglio la lettura di questo romanzo perché…

Colpisce molto il concetto bloccato dell’emancipazione femminile a causa di un retaggio culturale e sociale radicato da millenni. Si evince dal libro la gelosia nei confronti delle donne per la loro capacità di intraprendere percorsi coraggiosi e importanti e di trasformare quelli che dagli uomini sono considerati “punti deboli”, quali l’emotività e la sensibilità, nei loro “punti di forza”. Questo concetto mi ha particolarmente colpito in quanto si ricollega perfettamente ad un caso di cronaca recente: il femminicidio di Giulia Cecchettin. La sua intelligenza e la sua bravura sono stati un peso insopportabile per il suo ex fidanzato.

IOCCO ELISA

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EDITORE Massimo Pescara :

Questi fantastici studenti hanno il potere di stupirci basta leggere i commenti a questa iniziativa nella sede più deputata a farlo, la scuola.

Sono rimasto positivamente colpito da queste recensioni di ragazzi adolescenti che , a dispetto di questa nostra malata società che li vuole rendere insensibili ed egoisti, dimostrano nella loro analisi, maturità e spirito critico, in un momento così perturbato e privo di umanità e solidarietà verso i fragili e gli indifesi.

Come Editore sarò sempre attento a promuovere la cultura degli affetti, delle iniziative solidali, dell’amore e non del possesso, del sentirsi protagonisti di un cambiamento culturale che troppo spesso viene represso assieme alla cultura, in quanto proprio la cultura fa paura ai potenti ,molto più delle armi.

Grazie e complimenti alla nostra autrice Anna R G Rivelli ai suoi fantastici studenti e a tutti quelli che hanno reso possibile questo confronto nella sede più deputata, la scuola.

Nonsolopoesie Edizioni

Massimo Pescara

“Son Tutte belle le Mamme del Mondo”

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