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POTENZA, ANCHE IL SERGENTE DI FERRO VA VIA LA PANCHINA POTREBBE TORNARE A RAFFAELE

Galeotta la sconfitta contro il Taranto al “Viviani”. Difficile il rapporto di Lerda con tifoseria e stampa

È stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dal suo arrivo nel mese di novembre soltanto otto punti in altrettante gare. L’ultima la sconfitta contro il Taranto di lunedì sera che ha fatto sprofondare il Potenza nelle immediate vicinanze della zona retrocessione. Da qui la decisione in nottata da parte della società di Donato Macchia di dare il “ben servito” a Franco Lerda ed al figlio che lo affiancava nelle scelte tecniche. Non lascia un buona immagine di sè il tecnico ex Lecce, Torino e Crotone nel capoluogo più alto di d’Italia. Un atteggiamento soprattutto nei confronti della stampa e delle domande dei giornalisti sempre in conflitto. Mai pacato e sereno. Diversamente da Alberto Colombo, anch’esso esonerato per carenza di risultati, che si mostrava non solo nei riguardi della tifoseria e della stampa locale sempre con grande disponibilità e signorilità, Lerda sin dai suoi primi passi al “Viviani” ha mostrato l’aria da “sergente di ferro”. Un atteggiamento quest’ultimo che alla fine ha complicato i rapporti sia con la tifoseria e sia con i giornalisti. La stessa scelta di tenere le porte chiuse del “Viviani” durante gli allenamenti settimanali aveva suscitato molta disapprovazione da parte dei supporter che, come è noto, durante la settimana, non essendoci in città altro sport di rilievo, vivono di “pane e calcio”. Ed il fatto di restare ai margini delle mura di cinta del “Viviani” era stato vi- sto come un atto di grande distanza tra allenatore e pubblico. Per non parlare del rapporto tesissimo con la stampa nelle varie conferenze. Un professionista, allenatore o giocatore, ha il dovere di rispondere alle domande. Fa parte del gioco delle parti. Se a questo poi si aggiunge la cri- si di risultati ecco che per la società del patron Donato Macchia diventa urgente trovare la soluzione più “indolore” per evitare che il Potenza ritorni tra il calcio dilettantistico. Già i risultati di cui Lerda nei confronti con la stampa ha cercato sempre di giustificare con un atteggiamento della squadra po- sitiva. Lo ha fatto nel dopo Picerno, lo ha fatto nel dopo Crotone. Insomma, ogni qual volta si cercava di capire quali sono le cause di una squadra il quale, nonostante la presenza di nomi importanti, arriva in campo con un atteggiamento poco propositivo e molto limitato nei gesti tecnici, Franco Lerda ha cercato sempre di sviare la direzione. Fino al punto in cui la matematica è diventata spietata. La sconfitta contro il Taranto, l’ultima delle quattro subite e con un passivo di 9 reti incassate è stata galeotta per un cambio di rotta. Che molto probabilmente ci sarà in queste ore. Tra gli addetti ai lavori circola la voce di un possibile ritorno di Peppe Raffaele. Il tecnico siculo su cui la società non aveva riposto la fiducia nel mese di luglio. L’allenatore che, lo ricordiamo, più o meno nello stesso periodo dell’anno fu chiamato per salvare i rosso-blù dalla brutta partenza e che poi ha portato il Potenza alla disputa dei play off. Cosa che potrebbe essere ripetuta anche in quest’annata partita non al meglio. Naturalmente per far si che questo avvenga occorre anzitutto il supporto di un gruppo di giocatori che fino ad oggi ha preso soltanto fischi e pochissimi applausi.

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