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QUELLA SOLIDARIETÀ STONATA A LIGORIO

TACCO&SPILLO

A tarda sera e con l’ordine funesto delle parole che ci sono tanto per assestare un colpo a stomaco e decenza arriva la difesa d’ufficio delle aggregazioni laicali per mobilitarsi contro l’incedere dei tempi cattivi e spargere solidarietà e amore crociato all’arcivescovo Ligorio, come se non bastassero le parole d’attacco e di svaporizzazione evangelica che ha deciso di pronunciare, peraltro mandando a farsi benedire quello spirito di riconciliazione che pure dovrebbe essere un modo bello ed operoso di sentirsi cristiani. Ora lasciamo stare la furbata di buttarla sulla visita di cortesia a Ligorio d’un manipolo di studenti della Consulta a fronte di migliaia di studenti stretti attorno al cuore addolorato di mamma Filomena, ma senza fronzoli retorici va detto che dell’appello del laicato non c’indigna l’afflato solidale e lo spirito militante che si solleva, ma solo il destinatario che vuole toccare, come se la Croce portata dalla famiglia della povera Elisa non meritasse solidarietà ma fosse un accidente trascurabile per una teologia strabica e refrattaria alla cura evangelica e meravigliosa delle scuse. Scrive Abbé Pierre:“La solidarietà non è dare, ma agire contro le ingiustizie”.

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