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QUARATINO: «DIVERSI ESPONENTI DELLA MAGGIORANZA “HANNO PUGNALATO ALLE SPALLE” MARIO GUARENTE»

Il consigliere comunale, dopo aver abbandonato “Noi con l’Italia” racconta a Cronache la situazione in cui versa la coalizione di centrodestra

L’Amministrazione Guarente cammina a passo, per alcuni versi, incerto verso la fine della consiliatura. Tra circa sei mesi, infatti, i cittadini di Potenza saranno chiamati alle urne per eleggere la squadra che amministrerà la città nei prossimi 5 anni. Un mandato , quello del sindaco leghista, che si è contraddistinto per le querelle interne, le defezioni, le criticità irrisolte e lo stallo causato dalla mancata elezione dell’Ufficio di Presidenza. Di tutto questo ne parliamo con uno dei protagonisti di questa maggioranza, il consigliere Rocco Quaratino, che circa dieci giorni fa ha annunciato, da queste colonne. l’abbandono del gruppo consiliare “Noi con l’Italia” e il passaggio al gruppo misto.

Consigliere, a dieci giorni dall’abbandono del gruppo “Noi con l’Italia” e il passaggio al gruppo misto, è sempre convinto della sua scelta?

«Sono sempre convinto delle scelte che faccio. Quando ci si rende conto di non condividere più azioni e visioni si deve avere il coraggio di lasciare. Se proprio dovessi darmi una colpa, è stata quella di non aver ponderato bene la scelta di aderire ad un partito piuttosto che ad un altro dopo l’uscita da Fratelli d’Italia. Ho fatto un salto nel buio per mantenere fede alla parola data, invece di accettare proposte da partiti ben strutturati che all’epoca mi hanno cercato. Oggi, memore di questa esperienza sono più riflessivo da questo punto di vista».

Da quando è iniziata la sua esperienza da consigliere, lei si è speso per Bucaletto, per ridare dignità ad un quartiere per tanto tempo dimenticato. Quale è ora la situazione?

«Mi sono speso, mi spendo e continuerò a spendermi per Bucaletto fino a quando ne avrò la possibilità e anche dopo se sarà necessario. Inutile negare ciò che è sotto gli occhi di tutti: i ritardi creati dall’immobilismo si ripercuotono sulle famiglie che albergano ancora in prefabbricati fatiscenti e a volte privi di servizi essenziali. La responsabilità di tutto questo verrà fuori a breve, io attendo “sulla sponda del fiume il cadavere” degli assessori che si renderanno “responsabili e colpevoli di mancanze gravissime” perpetrate ai danni degli abitanti di Bucaletto. Se qualcosa di buono sarà fatto, io sarò lì ad applaudire, diversamente sarò critico e implacabile, esercitando anche azioni impor- tanti come ad esempio invitare gli abitanti del quartiere a non recarsi alle urne. Chi è responsabile, pagherà in campagna elettorale le proprie negligenze e inadeguatezze. Al quartiere e ai suoi abitanti si devono risposte certe e celeri. Per quanto mi riguarda, gli abitanti della Cittadella riconoscono la mia presenza costante, la celerità nella risoluzione dei problemi che mi hanno sottoposto, mi sono sempre messo a disposizione»

Tra le tante criticità della città, sicuramente quella che riguarda la raccolta differenziata è tra le più sentite dalla comunità. Da qualche mese la Municipalizzata ha un nuovo Amministratore Unico, è cambiato qualcosa con la nuova guida? Cosa si potrebbe fare per migliorare?

«Il cambio dell’Amministratore unico al momento non ha prodotto alcun risultato o beneficio alla municipalizzata, riconosco al nuovo Amministratore indubbie qualità morali e attualmente non è possibile addebitargli responsabilità sulla gestione. Siamo in attesa che prenda in mano la situazione aziendale, notiamente molto compromessa. L’Acta necessita di un cambiamento veloce e radicale, non si può continuare così, è necessario mettere in campo azioni concrete. Ci vuole visione, riorganizzazione, diminuzione degli sprechi, nuove assunzioni e attuazione del piano industriale. Non serve assumere ancora ingegneri, appesantire gli uffici sprecando risorse per svariate migliaia di € e non è possibile mandare a casa 10 lavoratori che operavano sul territorio e si dedicavano alla pulizia di quartieri, tombini e altro. Le risorse economiche sprecate negli uffici potrebbero essere utilizzate per altro. La Municipalizzata, inoltre, dovrebbe ricucire i rapporti con i maggiori fornitori locali, sia per produrre risparmio che, dopo averli ristorati delle pendenze accumulate con una mala gestio, chiedere loro una collaborazione per uscire da questa impasse. Si potrebbe redigere un piano preciso, avvalendosi della loro competenza ed esperienza. Modificare e implementare la raccolta differenziata attraverso un nuovo sistema volto ad aumentare non solo le percentuali di differenziata vera consentendo ai cittadini un risparmio sulla TARIC, così come si fa in tutte le città d’Europa, ma anche ad alleggerire il lavoro degli operatori over 50 che ogni giorno si sottopongono a sforzi immani. Non è più plausibile lavorare in questo modo, abbiamo una tecnologia che ci consente di operare meglio, più velocemente erogando servizi più efficienti, usiamola. È importante anche che ci si adoperi per far partire la raccolta “porta a porta” nelle contrade e attuare una campagna di sensibilizzazione. L’Acta deve necessariamente trovare il modo di diventare autonoma, il Comune non può continuare a sovvenzionarla, perché altrimenti potrebbero non essere pagati i compensi ai lavoratori. L’azienda deve anche stabilizzare alcuni suoi lavoratori, quali parcheggiatori, manutentori, donne delle pulizie che lavorano senza la certezza di un futuro lavorativo. Se si mettesse in campo tutto questo l’Acta sarebbe nuovamente il fiore all’occhiello della città e soprattutto sarebbe una azienda sana e capace».

Lei ha parlato spesso di “immobilismo”, in qualche modo dà ragione all’opposizione e boccia anche lei, in toto o parzialmente, l’operato dell’Amministrazione Guarente?

«Parto da un elemento importante: il sindaco sceglie la squadra degli assessori, questi dovrebbero avere visione, competenza e operatività. Alcuni hanno operato ed operano nel migliore dei modi. Si sono impegnati e hanno messo a disposizione le proprie competenze. Hanno programmato le proprie attività, rispondendo ai bisogni della città. Tra questi vi è sicuramente l’assessorato allo sport che valorizza ogni evento organizzato, condividendolo con tutti e dando lustro alla città, oppure l’assessorato all’Urbanistica che con impegno, organizzazione, visione e volontà prova ad accelerare tutti i processi burocratici per portare a compimento i progetti messi in campo, o ancora l’Assessorato alle politiche giovanili che ha attivato progetti molto importanti con i giovani della città. Ecco questi sono solo alcuni esempi di quello che secondo me significa avere visione ed essere operativi per il bene della comunità. Su altri assessorati non ho percepito lo stesso impegno. La sensazione è quella che si voglia tirare a campare fino al termine della consiliatura, senza produrre azioni a favore della collettività. Un esempio lampante? La miriade di cantieri disseminati per la città senza una vera organizzazione e programmazione degli stessi, bloccando la città nelle ore di punta , l’altro esempio è il lampione caduto su un auto. Possiamo continuare ad assistere a questo degrado? Ecco queste mancanze non possono essere attribuite al Sindaco ma alla squadra Assessorile. Se dovessimo per forza trovare delle colpe, potremmo forse dire che il sindaco ha riposto fiducia in uomini e donne troppo distanti dai problemi della città».

In questi anni abbiamo visto la maggioranza traballare diverse volte, crepe più o meno profonde che però non hanno mai portato ad una vera rottura, tranne che per i due consiglieri che hanno abbandonato la maggioranza per sedersi tra i banche dell’opposizione e lei che ha deciso di “appoggiare la maggioranza in base all’utilità dei provvedimenti”. Queste defezioni, secondo lei, sono il frutto anche di un’incapacità del sindaco a tenere unito il gruppo?

«Questa maggioranza ha traballato spesso è vero, la mancanza di lealtà, coerenza ed appoggio al Sindaco ne hanno determinato spesso le cause; troppo facile essere in prima fila quando le cose vanno bene, più difficile quando le cose vanno male. Bisogna avere il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e questo non sempre è avvenuto. Molti partiti e le loro espressioni, spesso hanno elogiato o difeso il sindaco per poi “pugnalarlo alle spalle”. Consiglio al sindaco di guardarsi le spalle in questi ultimi mesi. Molti lo immolerebbero se potessero, così come dimostrato in varie interviste. La prospettiva di andare a casa non piace a nessuno, sarebbe difficile per tanti giustificare il proprio fallimento politico, molti di questi non avrebbero più possibilità di essere rieletti. Per quanto riguarda le defezioni, Guarente ha perso pezzi non sempre per cause addebitabili alla sua persona. Sicuramente è rimasto incastrato in alcune questioni che potevano essere risolte diversamente, poteva impegnarsi di più nella condivisione con i consiglieri che hanno abbandonato la maggioranza per passare all’opposizione, cercando con loro la soluzione e non creando il problema; ma non è stata solo colpa sua. Il mio caso, invece è diverso, io ho lasciato Noi con l’Italia non la maggioranza, conservo la fiducia incondizionata del sindaco e di alcuni assessori seri ed operativi. Potenza città capoluogo, deve tornare a recitare quel ruolo importante che le è stato assegnato dalla storia, diventando erogatrice di servizi, diventando una città inclusiva, diventando punto di riferimento della Regione; in fondo i cittadini chiedono cose molto semplici da attuare se c’è la volontà: città pulita, strade percorribili, servizi alle persone in particolare anziani e bambini».

Passiamo alla mancata elezione dell’Ufficio di Presidenza. Come mai non si è trovato un accordo? C’è qualcuno secondo lei che sarebbe adatto al ruolo?

«La mancata elezione dell’Ufficio di Presidenza grida veramente allo scandalo, perché è frutto di quella mancata visione di alcuni partiti che compongono questa maggioranza e della poca importanza data ai partiti di opposizione i quali si sono sempre dimostrati costruttivi e propositivi nei dia- loghi, tranne poi vedere arenare ogni proposta fatta per eleggere il presidente. A questo punto, a 5/6 mesi dalle elezioni, visto l’impegno che ha sempre profuso, la serietà del lavoro svolto, la volontà di mettere sempre al primo posto il bene della collettività, perché non ufficializzare l’attuale presidente pro tempore, in modo da dare un’accelerata anche alle Commissioni? Con una coscienza comune, senza egoismi e personalismi sarebbe l’unica soluzione per- corribile attualmente. A mio avviso Rocco Bernabei ricoprirebbe degnamente il ruolo di presidente del Consiglio come d’altronde sta già facendo da quasi due anni con grande senso di responsabilità»

Siamo a fine consiliatura , se lei dovesse tirare le somme cosa l’ha delusa di come l’Amministrazione Guarente ha gestito la cittá? Cosa si poteva fare di più?

«Se dovessi tirare le somme di questa consiliatura, direi c’è stata una totale carenza di comunicazione. È mancato quell’anello di congiunzione comunicativo tra amministrazione e cittadini. È inoltre mancata la condivisione di tutte le componenti che fanno parte della macchina amministrativa: assessori, consiglieri, uffici ad essi collegati , se si fosse lavorato sinergicamente con questi tre elementi, oggi parleremmo di risultati eclatanti. Guarente ha peccato, secondo me, di troppa disponibilità verso tutti. È stato incapace di ritagliarsi quel ruolo istituzionale che si deve alla figura del Sindaco, il che non vuol dire necessariamente distanza dai cittadini, ma quel gradino sopra per dare la giusta importanza alla figura istituzionale. Molto si è fatto, tanto si poteva fare ed unendo gli sforzi di tutti c’è il tempo per recuperare, affidando la responsabilità a tutti i partiti che compongono la maggioranza, dimenticandosi per qualche tempo i prossimi appuntamenti elettorali e pensando al bene della comunità. È necessario concentrarsi su quelle opere rimaste ancora inevase e che sono di interesse collettivo. Alla fine ci affideremo al giudizio degli elettori».

Quando ha comunicato il passaggio al gruppo misto lei ha affermato che continuerá a fare gli interessi dei suoi concittadini, pensa sará facile portare avanti le loro istanze? Rimarrà nel gruppo misto fino a fine consiliatura o la vedremo militare in un altro partito?

«La mia “sosta” nel gruppo misto, deve essere vista come la volontà di dare una sveglia a questa maggioranza, per quanto riguarda il mio impegno a favore della collettività non verrà meno fino a fine mandato. Per ciò che mi riguarda, sono notoriamente un uomo di centrodestra e volendo rispettare la volontà degli elettori, parafrasando una frase di Califano , “Non escludo il ritorno”. Nel caso in cui dovessi avere proposte da qualche partito importante, ben strutturato, aperto, serio e leale, sarei disposto a valutarne la fattibilità. Non mi piace scendere a compromessi con chi si rivela padre padrone, despota della Politica e leader senza essere scelto»

Siamo a pochi mesi dalle elezioni regionali , come vede la situazione in Regione?, Forza Italia vorrebbe ricandidare il presidente, secondo lei è possibile un Bardi bis?

«Le prossime elezioni regionali tracceranno un quadro esatto del futuro della Basilicata: decidere se si vuole tornare indietro di 20 anni oppure dare continuità ad un progetto avviato ed ancora non ultimato con il Bardi bis. Chia- ro che molte cose sono rimaste in sospeso, ad esempio la ristrutturazione del piano dei trasporti Extraurbano che tante difficoltà sta generando nel capoluogo. Il via vai di pullman provenienti da ogni parte della Basilicata congestiona il traffico, si trovi una soluzione immediata e definitiva. Alle prossime elezioni, comunque, io voterei il presidente Bardi. Secondo me ha svolto un lavoro eccellente».

Rosamaria Mollica

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