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INAUGURATI “LARGO MENNONNA” E “VIA ZACCARDO”

A Muro Lucano cerimonia solenne per celebrare due illustri personalità dedicandogli luoghi del paese

Si è svolto nel fine settimana un importante appuntamento per la comunità murese, e non solo, in ricordo del Vescovo Antonio Rosario Mennonna e del Generale Gerardo Zaccardo, due insigni personalità che hanno segnato fasi importanti di questa città.

Presso la casa del Vescovo murese è stata inaugurata la lapide commemorativa il cui testo è stato elaborato da Monsignor Luigi Tedesca e successivamente è stata celebrata la Santa Messa nella chiesa di S.Andrea Apostolo, presieduta dal Cardinale Fernando Filoni, ordinato sacerdote proprio dal vescovo Mennonna, con lui anche Monsignor Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Potenza, Muro Lucano e Marsico Nuovo.

 Al termine la folta folla di fedeli e cittadini, con alcune classi delle scuole, si è ritrovata in quello che è ora il Largo Monsignor Mennonna, adiacente alla piazza Don Minzoni, dove hanno preso posto anche i parroci, tra i quali Padre Thomas di Muro, le eminenze, i vertici militari, l’Arma dei Carabinieri e le Associazioni coi gonfaloni e con il Sindaco di Muro anche alcuni colleghi in fascia da Castelgrande, Bella e Santomenna, paese di origine di avi del ramo materno del Vescovo Mennonna.

A svelare la stele in marmo e il busto bronzeo del Vescovo murese ed impartire la benedizione il Cardinale Filoni Gran Maestro dell’ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, mentre ha rivolto il suo saluto e il suo pensiero anche l’Arcivescovo Ligorio.

Muro Lucano ha dato i natali a tante illustri personalità come ha sottolineato il Sindaco Giovanni Setaro che ha svelato la targa di intitolazione del largo a Mons. Mennonna.  La stele è stata progettata dall’architetto Simona Mennonna, nipote del compianto vescovo e i lavori sono stati diretti dall’architetto Francesco Cristiano. Il busto è opera dell’artista Giuseppe Ciolli.

Tante le belle parole che hanno ricordato tra passato e presente, il Vescovo Mennonna, ordinato sacerdote nel 1928.

«Dopo la laurea in Teologia e Lettere classiche ha insegnato presso il Seminario Regionale di Potenza, è stato parroco della chiesa di S.Marco in Muro Lucano e  insegnante presso l’Istituto parificato Media/Ginnasio di Muro, divenendone, successivamente, preside. Fu consacrato vescovo nel 1955 e resse dal ‘55 al ‘61 la diocesi di Muro Lucano e dal ‘62 all’83 la diocesi Nardò. Fu anche Padre conciliare, avendo partecipato al Concilio Vaticano II. Nel 1983 volle tornare nella sua terra lucana, dove, oltre alle sue funzioni sacerdotali, ha continuato i suoi studi e ha ampliato la sua produzione editoriale.
Durante il settennio di episcopato a Muro Lucano ha svolto una pastorale mirante, da una parte, a consolidare le strutture religiose, sia attraverso lavori di restauro, come per la Cattedrale, il palazzo vescovile e il seminario, sia attraverso edificazioni di chiese e, dall’altra, a far penetrare capillarmente la presenza della Chiesa tramite la Case canoniche, come quella dedicata a S. Gerardo e Ponte Giacoia.

Anche nella diocesi di Nardò concretizzò il suo servizio con passione e zelo e nell’ambito civile ha dialogato con tutti, anche non credenti, rispettando le identità di ciascuno e suscitando attenzione, stima e amicizia personale».

Successivamente il Presidente del consiglio di Muro Vincenzo Zarriello ha scoperto la targa con la quale è stata intitolata la strada al generale Gerardo Zaccardo.

Gerardo Zaccardo nacque a Muro Lucano nel 1899. «Da “ragazzo del ’99” partì per il fronte, abbandonando gli studi. Da questo momento ha sempre vissuto nel settore militare, distinguendosi per atti eroici, per amor patrio, per amore della libertà e per il rispetto che nutriva verso i suoi soldati in ogni fase della sua carriera militare, fino al periodo di comando del Distretto Militare di Bari. Di grande rilievo fu la sua azione durante la spedizione in Russia distinguendosi per capacità operative e per la vicinanza ai suoi soldati. Per il suo amore per la libertà i rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana, rimanendo rinchiuso, pertanto, nei lager tedeschi dal ‘43 al ‘45.
La sua carriera militare è segnata attraverso i vari gradi fino a Generale di divisione da diversi riconoscimenti, come le 5 Medaglie d’Argento e il Distintivo della Guerra di Liberazione e tantissime altre decorazioni sì da essere l’Alpino più decorato d’Italia.

Sul piano umano, come lo ricordano anche i cittadini di Muro Lucano, ha testimoniato disponibilità, generosità e profonda fede».

A moderare gli interventi della cerimonia la giornalista di Cronache Lucane Emanuela Calabrese, mentre a concludere con i ringraziamenti ed il saluto finale, il nipote del Vescovo Mennonna, Mario. Una giornata importante dunque, non solo per Muro Lucano, ma per il territorio intero, che ha potuto ricordare e celebrare due personalità di spicco che sono ora ancor più presenti nella vita della comunità murese.

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