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VICECONTE, INTESA CON PITTELLA

Nessuna smentita. Il suo jolly: l’ex governatore, ora in Azione, per guidare meloniani and Co. alle regionali. Candidato col Pd nel 2018, l’ex Sottosegretario trombato ambisce alla candidatura a _ presidente col cdx

L’ uomo in più che Viceconte intende utilizzare per convincere Forza Italia a sostituire Bardi come candidato della coalizione sembra essere Marcello Pittella. Come era facile immaginare, e come noi avevamo ben visto, la presenza di Franco Cupparo al convegno promosso dall’ex governatore non era né frutto di cortesia né di competenza imprenditoriale ma una vera e propria manifestazione strategica. Guido Viceconte, anche alla luce dei sondaggi che Swg ha pubblicato nelle passate settimane, avrebbe pronta questa alleanza per dimostrare la sua capacità di allargamento. Strettissimi collaboratori e uomini di fiducia dell’ex sottosegretario si sono impegnati nei giorni e nelle settimane passate a spiegare che loro avrebbero in tasca proprio la carta vincente dell’adesione di Pittella alla coalizione di centrodestra, qualora fosse scelto Viceconte come candidato presidente. Noi non sappiamo se tutto ciò sia vero e, come abbiamo detto ieri, siamo convinti che la parola d’onore data da Tajani e Gasparri metta il generale a riparo da ogni possibile manovra di Palazzo nel partito, certamente non possiamo non chiederci se il cambiamento che i lucani meritano sia Viceconte governatore e Pittella nella squadra di Governo. Praticamente un doppio avvitamento verso il passato che potrebbe essere poco gradito all’elettorato di centrodestra e, soprattutto, a quello leghista e di Fratelli d’Italia il cui consenso è legato proprio alla volontà di stravolgere gli equilibri politici della Regione Basilicata.

LE ELEZIONI DEL TRADIMENTO E LA GRANDE SCONFITTA

Ma, soprattutto, ci chiediamo che senso abbia recuperare chi ha dimostrato più volte di non essere destinatario del consenso dei luca- ni. Il centrosinistra ha perso le elezioni in Basilicata la prima volta nella storia alle elezioni politiche del 2013. Fino a quel momento il centrosinistra era sostanzialmente imbattibile. Alle elezioni del 2013 il candidato nel maggioritario per il Partito Democratico e la sua coalizione era proprio Guido Viceconte che arrivò terzo, dietro ai Cinque Stelle e a Nicola Benedetto. Fino a quelle elezioni, la presenza di Viceconte alla guida del centrodestra aveva assicurato la vittoria al centrosinistra, il suo passaggio a sinistra determinò la sconfitta storica di quello che era il Partito Regione in Basilicata. Non sappiamo cosa ci attende il futuro ma certamente, anche il solo immaginare di candidare alla guida della coalizione che deve provare a confermarsi alla guida della Regione Basilicata chi ha dimostrato più volte di essere in grado di assicurare la sconfitta ad ogni suo cambiamento di posizionamento politico, dimostra un certo grado di tafazzismo politico. Conosciamo la vocazione della destra italiana di provare a ribaltare i pronostici ma vale davvero la pena decidere di partire con una zavorra di immagine, di consenso e di radicamento?

LE RAGIONI DEL VOTO A DESTRA

Se noi ripercorriamo le tappe che hanno portato alla vittoria del centrodestra in Basilicata, se rivediamo gli uomini che hanno caratterizzato la cavalcata dall’opposizione al Governo, se prendiamo in considerazione le loro opinioni non possiamo che evidenziare che il leitmotiv di tutta la campagna politica è sempre stata quella del cambiamento. Gianni Rosa, già da consigliere regionale del Popolo della Libertà, fu fiero antagonista di Viceconte, si contrappose a lui, al suo metodo. Tra le motivazioni della sua fuoriuscita dal PDL ci sono sicuramente tensioni ideali ma anche l’impossibilità di condividere con uomini come Viceconte lo stesso partito. Il consenso che ha costruito intorno a sé nasce dal suo essere uomo contro e tutto di un pezzo, capace di rappresentare le istanze più profonde del cambiamento. Gianni Rosa è disponibile a sostenere un centrodestra a guida Viceconte-Pittella? Pasquale Pepe che inizia la sua carriera politica, sconfiggendo nella sua Tolve gli uomini di Viceconte, che consolida il suo consenso come immagine fresca di una politica che non accetta compromesso non riusciamo proprio ad immaginarlo impegnato a sostenere il governo Viceconte-Pittella e a fare loro la campagna elettorale? Salvatore Caiata, uomo del cambiamento, è disponibile a mettersi al servizio di chi ha sconfitto già nel 2013?

TUTTI GLI UOMINI DEL CENTRODESTRA

Veramente Forza Italia intende scaricare il proprio Governatore Vito Bardi? E, qualora fosse obbligato a farlo, non riesce ad immaginare nessun altro uomo intorno al quale costruire la squadra che non sia il suo ex leader che ha abbandonato il partito soltanto dieci anni fa? Tra Rosa, Quarto, Mattia e tutti gli uomini di Fratelli d’Italia, non esiste nessuno in grado di rappresentare la volontà di cambiamento più di Viceconte? Pasquale Pepe, Francesco Fanelli e tutti gli uomini della Lega che hanno, a vario titolo, governato e rappresentato il Partito di Alberto da Giussano nelle Istituzioni in questi lunghi anni, non riescono ad esprimere una candidatura più autorevole di quella di chi ha determinato la sconfitta in tutte le coalizioni per cui si è candidato? Veramente vogliamo vivere una campagna elettorale nel- la quale, ad un centrosinistra allargato alla società civile, si contrappone un centrodestra da Ancient Regime? Sarebbe un viatico per una sconfitta certa per il centro- destra. Una scelta incomprensibile agli elettori, imbarazzante per la classe dirigente, senza nessun fondamento logico. Sarebbe solo una esplicita e chiara volontà di sconfitta.

Di Massimo Dellapenna

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