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LA BASILICATA NON È PIÙ UNA TERRA DI GIOVANI

TACCO&SPILLO

Pare l’incombere d’una tragedia collettiva e di coscienza infelice la decimazione dei nostri giovani dalla Basilicata e contro cui sarebbe stato doveroso intervenire col piglio giusto del cambiamento, almeno quello promesso visti i necrologi statistici di Svimez e Istat. Ora lasciamo stare la fila delle assunzioni regionali che pure sono cosa buona e che va detto essere l’effetto più delle buone leggi dei governi Conte e Meloni che della mano caritatevole di questi patrioti che pure buttano tutto in propaganda neomelodica, ma dopo che abbiamo pianto per i 2.000 lucani, metà dei quali laureati, che ci hanno lasciati in braghe di tela nel futuro a forma di deserto, l’Istituto Tagliacarne ha sferrato l’ultimo colpo anche sul versante delle imprese giovanili, tanto per far capire che la Basilicata non è più una terra per giovani e nemmeno per creatori d’impresa e start up. Così nel giro di pochi anni siamo passati da 7.340 imprese registrate giovanili a 5.718, pari al -22,7% ed a fronte di una variazione della popolazione tra i 18 e i 34 anni di -17,2%. Canta Irama:“Giovani con meno carte come fossero in disparte. Senza nodi alle cravatte ma con quelli in gola”.

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