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CONSIGLIO DEI MINISTRI NUMERO 54 PROVVEDIMENTI ADOTTATI

Il Consiglio dei Ministri 54 è convocato lunedì 16 ottobre 2023, alle ore 9.30, a Palazzo Chigi.
Seguirà l’ordine del giorno

#cdm54 

16 Ottobre 2023

Il Consiglio dei Ministri è convocato lunedì 16 ottobre 2023, alle ore 9.30, a Palazzo Chigi.

Convocazione del Consiglio dei Ministri numero 54 

16 Ottobre 2023

Il Consiglio dei ministri, già convocato oggi, alle ore 9.30 a Palazzo Chigi, esaminerà il seguente ordine del giorno:

  • SCHEMA DI DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti per gli Uffici presso la Corte di Cassazione in materia di referendum (PRESIDENZA – GIUSTIZIA);
  • SCHEMA DI DECRETO-LEGGE: Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili (PRESIDENZA – ECONOMIA E FINANZE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 (ECONOMIA E FINANZE);
  • DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2024 (Informativa) (ECONOMIA E FINANZE);
  • SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale – ESAME PRELIMINARE (ECONOMIA E FINANZE);
  • SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi – ESAME PRELIMINARE (ECONOMIA E FINANZE);
  • SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Abrogazione di atti prerepubblicani diversi dai regi decreti – ESAME PRELIMINARE (RIFORME ISTITUZIONALI E SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA);
  • SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Disposizioni di attuazione della direttiva (UE) 2021/1883 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2021, sulle condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati, e che abroga la direttiva 2009/50/CE del Consiglio – ESAME DEFINITIVO (AFFARI EUROPEI, SUD, POLITICHE DI COESIONE E PNRR – LAVORO E POLITICHE SOCIALI);
  • SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva (UE) 2020/284 del Consiglio del 18 febbraio 2020 che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda l’introduzione di taluni obblighi per i prestatori di servizi di pagamento – ESAME DEFINITIVO (AFFARI EUROPEI, SUD, POLITICHE DI COESIONE E PNRR – ECONOMIA E FINANZE);
  • SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Regolamento concernente approvazione dello Statuto dell’Agenzia italiana per la gioventù – ESAME PRELIMINARE (SPORT E GIOVANI);
  • SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: Regolamento di riorganizzazione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste a norma dell’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 132 – ESAME DEFINITIVO (AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE);
  • SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: Regolamento recante l’organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance – ESAME DEFINITIVO (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI);
  • LEGGI REGIONALI;
  • VARIE ED EVENTUALI.

In corso, a Palazzo Chigi, la riunione del Consiglio dei Ministri.

Consiglio dei Ministri numero 54 

16 Ottobre 2023

Si è svolta, a Palazzo Chigi, la riunione del Consiglio dei Ministri. Il Presidente Meloni, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti, il Vice Ministro Leo, i Vice Presidenti Tajani e Salvini hanno illustrato in conferenza stampa i provvedimenti adottati.

Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri numero 54, intervento del Presidente Meloni

Lunedì, 16 Ottobre 2023

https://youtu.be/w-9p0Upr0yY

Buongiorno a tutti, grazie di essere qui.

Il Consiglio dei Ministri, che per la verità è ancora in corso per gli altri provvedimenti, ha varato questa mattina la Manovra di bilancio per il 2024.
Noi siamo intanto venuti qui a fare la conferenza stampa perché, particolarmente io, alle 11.30 ricevo a Palazzo Chigi il Re di Giordania che in questa particolare situazione internazionale considero cosa molto importante e quindi faccio la mia introduzione sulla Legge di Bilancio e poi lascio la parola ai due Vice Premier, al Ministro dell’Economia, al Vice Ministro, che rimangono qui anche per rispondere alle vostre domande.

Abbiamo varato la Manovra di bilancio per il 2024, il Consiglio dei Ministri lo ha fatto a tempo di record, perché era convocato alle 9.30, è cominciato poco dopo, e quindi la Legge di bilancio è stata approvata in poco più di un’ora, a dimostrazione dell’unità di vedute del Consiglio dei Ministri e della maggioranza che sostiene il Governo.

È una Manovra per complessivi 24 miliardi, poco meno di 24 miliardi, che sono il frutto di quasi 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese.

È una Manovra che io considero molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità, continuando a seguire una visione che questo Governo ha messo in campo dall’inizio del suo mandato, nonostante un quadro che è abbastanza complesso: nel 2024 avremo circa 13 miliardi di euro di maggiori interessi sul debito da pagare, in forza delle decisioni assunte dalla Banca Centrale europea, e circa 20 miliardi di euro di superbonus.

L’aumento dei tassi di interesse e il superbonus fanno complessivamente più della Manovra di bilancio. Ciò nonostante, riusciamo a confermare i provvedimenti che avevamo varato lo scorso anno e andiamo avanti lavorando sostanzialmente sulle stesse priorità.

Quali sono queste priorità? Quelle che avevamo annunciato vengono confermate.

La prima è difendere il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero più soldi in busta paga per i cittadini con redditi medio-bassi.
Lo facciamo confermando per l’intero 2024 il taglio del cuneo contributivo che avevamo disposto lo scorso maggio, che vi ricordo essere di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35 mila euro, di 7 punti percentuali per chi ha redditi fino a 25 mila euro.
È un aumento in busta paga che mediamente corrisponde a circa 100 euro al mese e coinvolge una platea di circa 14 milioni di cittadini.
È il provvedimento più corposo perché cuba circa 10 miliardi per l’intero anno.

A questo aggiungiamo l’anticipo della riforma dell’IRPEF che avevamo previsto nella Delega fiscale, cominciando anche qui dagli scaglioni più bassi. Di fatto, eliminiamo il secondo scaglione e quindi estendiamo il primo, quello che prevede una tassazione al 23% e che oggi è previsto per i redditi fino a 15 mila euro fino a tutto il secondo scaglione.
Quindi si paga il 23% fino a 28mila euro di reddito.
È una misura che chiaramente serve a rafforzare il taglio del cuneo, che vale ulteriori 4 miliardi e prevede ovviamente un ulteriore beneficio.
Con una precisazione: il beneficio entra in vigore per tutti, cioè è, come dicevo, un anticipo di una riforma fiscale che complessivamente intendiamo portare avanti, ma per ora noi lo sterilizziamo per i redditi più alti, cioè per i redditi che rientrano nella quarta aliquota al di sopra dei 50mila euro; noi sterilizziamo il beneficio con una franchigia sulle detrazioni fiscali, se non vado errata: Maurizio (Leo, viceministro dell’economia, ndr), poi se sbaglio mi correggi.

Quindi è una misura che vedranno in busta paga solamente i redditi medio-bassi, a conferma del fatto che le poche risorse delle quali disponiamo le vogliamo concentrare su chi ha maggiormente bisogno.
Ovviamente la misura si applica anche ai pensionati, ci consente di continuare il nostro lavoro di sostegno alle pensioni più basse; si aggiunge a questa misura, sulle pensioni particolarmente, la rivalutazione delle pensioni in rapporto all’inflazione, altra misura che cuba complessivamente circa 14 miliardi di euro.
Sulla rivalutazione delle pensioni, in rapporto al dato inflazionistico, abbiamo lavorato più o meno come avevamo fatto lo scorso anno. Rivalutiamo al 100% le pensioni fino a 4 volte il minimo, al 90% quelle da 4 a 5 volte il minimo e poi a scendere man mano che, ovviamente, aumenta l’importo della pensione. Viene confermata la super-rivalutazione delle pensioni minime per gli over-75.

Sempre sulle pensioni – poi su questo magari entra più nel merito il Ministro dell’Economia – interveniamo su alcune situazioni di squilibrio e vogliamo dare un segnale, abbiamo cominciato a dare un segnale sulle pensioni delle quali, diciamo così, non si è mai occupato nessuno.
Cioè: avendo sempre i governi dato la priorità, ovviamente, a chi era in pensione, si è continuato a lavorare soprattutto su chi era prevalentemente nel sistema retributivo, ritenendo che chi è completamente nel contributivo, cioè le future pensioni, potesse essere un problema da rinviare, del quale poi qualcuno si sarebbe occupato.

Il problema è che questo sta creando e crea degli squilibri e delle disparità che sono obiettivamente dal nostro punto di vista sbagliate; per cui, ad esempio, una misura che abbiamo introdotto è quella di eliminare il vincolo che prevede che chi è nel contributivo possa andare in pensione una volta raggiunta l’età prevista solo se ha raggiunto un importo pensionistico pari a 1,5 volte la pensione sociale.
Cioè: se l’importo di una pensione, che è frutto di contributi e che quindi è del pensionato, è inferiore a 1,5 volte la pensione sociale, io non ho diritto più ad andare in pensione quando l’età me lo consente, vado in pensione oltre i 70 anni. Secondo noi questa misura non è una misura corretta e abbiamo rimosso questo vincolo.
Aggiungo, sempre sul tema delle pensioni, che Ape Sociale e Pensione Donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita che consente di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi per i caregiver, per i disoccupati, per i lavori gravosi e per i disabili; e con 35 anni, come prevedeva Opzione Donna, per le donne.

Sempre rimanendo in tema di sostegno ai salari, un’altra misura che cuba una somma significativa di questa Legge di Bilancio riguarda il tema degli aumenti contrattuali del pubblico impiego.
Ci sono complessivamente oltre 7 miliardi di euro a disposizione del Ministro Zangrillo, particolarmente per gli aumenti contrattuali. Oltre 2 miliardi di euro riguardano il tema della sanità, 5 miliardi di euro sono per i rimanenti settori, ma io voglio dire con chiarezza e tutto il Governo concorda su questo, che per noi la priorità quest’anno è soprattutto il rinnovo del contratto del comparto sicurezza.
Io penso che non si possa più accettare una realtà nella quale un poliziotto prende di straordinario poco più di 6 euro l’ora, che è meno di quanto prende un collaboratore domestico, e penso che su questo bisogna intervenire.
Quindi la priorità per noi è il rinnovo del comparto difesa e sicurezza, ma – come dicevo – oltre a questi 5 miliardi ce ne sono 2,3, se non vado errata, sul tema della sanità.

Sulla sanità ci sono 3 miliardi in più rispetto a quanto previsto.
Questi 3 miliardi sono destinati tutti a un’unica priorità, che per noi è l’abbattimento delle liste d’attesa. Ed è una priorità che intendiamo perseguire con due misure: il rinnovo, anche qui, del contratto del comparto sanitario; e la detassazione, sia degli straordinari che dei premi di risultato legati a obiettivi di abbattimento delle liste d’attesa. Cioè, tutti i 3 miliardi vanno a concentrarsi su un unico grande obiettivo che è l’abbattimento delle liste d’attesa. 

Qui, però, sul tema del Fondo Sanitario mi corre l’obbligo di fare qualche precisazione, perché io nei giorni scorsi ho sentito un po’ di tutto, vedo molte polemiche sul fatto che noi avremmo tagliato i fondi alla sanità. Mi corre l’obbligo di segnalare che, con i quasi 136 miliardi di euro che raggiunge quest’anno il Fondo Sanitario Nazionale, noi raggiungiamo il più alto investimento mai previsto per la sanità; cioè noi quest’anno mettiamo – come dicevo – quasi 136 miliardi.

Per capirci, nel 2019, prima che entrasse in vigore il Covid, il Fondo Sanitario ammontava a 115 miliardi di euro, sono 20 miliardi di euro in meno. Negli anni del Covid, il Fondo Sanitario viaggiava tra i 122 e i 127 miliardi di euro, vaccini compresi e quindi mi sembra un po’ forte sostenere che con 136 miliardi questo Governo taglia la sanità. Poi, certo, si può fare il giochetto che è stato fatto di dire che scende in rapporto al Prodotto Interno Lordo, perché ci sono stati anni precedenti nei quali il PIL scendeva e adesso fortunatamente sale, e quindi l’incidenza è sicuramente diversa: ma è una buona notizia che il PIL salga e quindi voglio dire che le bugie che ho sentito poi alla fine non corrispondono alla realtà delle cose.

L’altro grande obiettivo sul quale concentriamo le risorse è, come abbiamo già fatto lo scorso anno, la famiglia, con particolare attenzione all’incentivo alla natalità. Oltre ai provvedimenti dello scorso anno che confermiamo –  ricorderete che lo scorso anno noi abbiamo aumentato l’assegno unico e abbiamo introdotto un’ulteriore mensilità di congedo parentale retribuito all’80% – non confermiamo il taglio dell’IVA sui prodotti per la prima infanzia, perché purtroppo è stato nella stragrande maggioranza dei casi assorbito da aumenti di prezzo e quindi non penso che valga la pena di rinnovare questa misura.

Aggiungiamo tre ulteriori misure per un importo di un ulteriore miliardo di euro. Quali sono queste misure? La prima è che continuiamo a lavorare sul congedo parentale. Quindi oggi noi abbiamo i cinque mesi di congedo di maternità retribuiti al 100%, lo scorso anno abbiamo aggiunto un mese di congedo parentale utilizzabile dalla madre o dal padre entro i sei anni di vita del bambino retribuito all’80%, con questa Legge di Bilancio aggiungiamo un ulteriore mese utilizzabile fino a sei anni di vita del bambino, utilizzabile dalla madre o dal padre, retribuito al 60%; e poi rimangono gli otto mesi retribuiti al 30% che sono già in vigore per legge. Quindi facciamo un ulteriore passo sul congedo parentale.

Aumentiamo in modo significativo il fondo per gli asili nido: il nostro obiettivo è dire che al secondo figlio l’asilo nido è gratis. Questo è come vogliamo spendere le risorse: sono circa 150-180 milioni di euro che rafforzano il fondo sugli asili nido.
La misura più significativa, secondo me, di questo miliardo di euro riguarda il tema della decontribuzione delle madri. Cioè, noi prevediamo che le madri con due figli o più non paghino i contributi a carico del lavoratore. Voi sapete che i contributi previdenziali vengono pagati un terzo dal lavoratore e due terzi dal datore di lavoro. La quota del lavoratore per le madri che hanno due o tre figli la paga lo Stato, ovviamente con dei limiti. Il limite è per le madri con due figli fino a quando il secondo figlio, cioè il più piccolo, ha 10 anni; per le madri con tre o più figli, fino a quando il figlio più piccolo ha 18 anni.

Il concetto che noi vogliamo stabilire è che una donna che mette al mondo almeno due figli, in una realtà nella quale noi abbiamo disperato bisogno di invertire i dati sulla demografia, ha già offerto un importante contributo alla società. E quindi lo Stato cerca di compensare pagando i contributi previdenziali, facendo una cosa che non solo aiuta anche in termini di riconoscimento pensionistico, ma che aiuta anche a smontare il racconto per il quale favorire la natalità è un disincentivo al lavoro delle donne. Noi vogliamo dire esattamente il contrario, vogliamo dire che le due cose possono stare perfettamente insieme e che vogliamo incentivare, ovviamente per chi mette al mondo dei figli e nel caso in cui voglia lavorare.

Ci sono poi una serie di altri provvedimenti e vado alla conclusione. Ricorderete che lo scorso anno eravamo intervenuti in maniera significativa sul fringe benefit, anche qui rendiamo la misura strutturale con delle modifiche: rimane il fringe benefit – che come sapete è l’una tantum che il datore di lavoro può dare al lavoratore – è una misura detassata, la portiamo per il 2024 a 2.000 euro per i lavoratori con figli, lo portiamo fino a 1.000 euro – attualmente è circa 258 – per tutti gli altri lavoratori.

Viene confermata la carta “Dedicata a te” anche per il 2024, sempre una misura che serve a combattere l’inflazione particolarmente per le famiglie più fragili. Dopo di che un’altra misura a cui io tengo molto è l’introduzione del principio “più assumi meno paghi”. Questa è una delle misure che sono scritte nel nostro programma. In buona sostanza, introduciamo per le imprese una super deduzione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato, pari al 120% per tutte le assunzioni a tempo indeterminato; arriva fino al 130% per chi assume mamme, under 30, percettori di reddito di cittadinanza e persone con invalidità. In buona sostanza, anche qui il principio che stiamo cercando di applicare per le aziende è: più è alta l’incidenza di mano d’opera, più alta l’incidenza di dipendenti che si ha in rapporto al fatturato, meno tasse si devono allo Stato.

Questa misura sostituisce la decontribuzione che era prevista solo per giovani e donne, ma si somma con la decontribuzione per chi assume nel Mezzogiorno che è prevista nel decreto sulla Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno. Nella Manovra di bilancio ci sono 2 miliardi di euro che servono a coprire la Zona Economica Speciale e il Mezzogiorno, che è una norma che consente in tutto il Mezzogiorno di avere importanti crediti d’imposta e anche norme sulla decontribuzione: i contorni lì sono ancora da definire, perché dipende dalla decisione che la Commissione europea porterà avanti sul temporary framework, ma in questo caso nel Mezzogiorno l’impatto sarà ancora più significativo.

L’ultima cosa riguarda il tema del lavoro autonomo, perché anche qui abbiamo iniziato un lavoro importante lo scorso anno, particolarmente sulla tassa piatta, sull’aumento dell’importo per la tassa piatta al 15% per i lavoratori autonomi. Viene ovviamente confermata questa misura. Viene prorogata per altri tre anni una norma che io considero molto importante, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa che di fatto è un equivalente, una sorta di cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi e quindi risponde al principio che un lavoratore è un lavoratore e va tutelato indipendentemente dal tipo di contratto o di mansione che svolge, e abbiamo anche ampliato il reddito previsto per poter usufruire di questo ammortizzatore sociale.

Altra cosa molto importante che è all’interno delle altre norme che abbiamo approvato insieme alla Manovra è che, per la prima volta, quest’anno i lavoratori autonomi non dovranno pagare l’anticipo dell’IRPEF tutto insieme a novembre ma potranno, se vorranno, rateizzarlo in cinque rate da gennaio fino a giugno. Altra misura che io credo possa essere molto ben considerata dai lavoratori autonomi.

Io mi devo per forza di cose fermare qui, spero di aver detto tutto correttamente. Do la parola al Ministro dell’Economia, ai Vice Premier, al Vice Ministro Leo. Ringrazio tutti e ringrazio il Consiglio dei Ministri perché la gran parte di questo lavoro è stato fatto anche chiedendo sacrifici ai Ministeri. Da Palazzo Chigi in poi tutti abbiamo tagliato qualcosa nelle nostre spese, nel nostro funzionamento, altrimenti non avremmo potuto tirare fuori queste risorse per le famiglie, per i lavoratori, per i pensionati. Credo che sia un grande segnale di serietà ma anche di disponibilità che tutto il Consiglio dei Ministri, che tutta la maggioranza, che i Vice Premier hanno messo insieme.

Io sono molto fiera di questo lavoro che abbiamo fatto, sono molto fiera del risultato di questa Manovra, sono molto fiera di dire ancora una volta che c’è un Governo che non spreca risorse in cose inutili, che non spreca risorse in mille rivoli, che concentra le sue risorse su obiettivi chiari che si è dato, che continua a perseguire anno per anno, cercando di fare ogni anno un pezzetto e un altro passo in avanti.

A me pare questo il segnale di maggiore serietà che si può dare agli italiani che ci guardano e che hanno bisogno di quella serietà e a tutti gli altri che sono interessati a sapere che cosa facciamo. Quindi grazie davvero al Ministro Giorgetti, al Vice Ministro Leo, ai miei due Vice Premier, grazie a tutto il Consiglio dei Ministri.

Scusatemi se non posso rimanere, purtroppo noi abbiamo dovuto fare il Consiglio stamattina perché il Ministro Giorgetti deve partire per un importante vertice internazionale, le cose si sono incastrate un po’ così, però avete autorevolissime persone che risponderanno alle vostre domande. Grazie ancora, scusatemi.

Approvato ddl bilancio: Giorgetti, priorità lavoratori con redditi bassi, famiglie numerose e natalità

Manovra per il 2024 in linea con l’approccio prudente, responsabile e realistico dei precedenti provvedimenti economici

Roma, 16 ottobre – Il disegno di legge di bilancio 2024-2026 approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti è in linea con l’approccio prudente, responsabile e realistico dei precedenti provvedimenti economici.

Questa è una manovra seria e prudente che conferma tutti gli obiettivi approvati con la Nadef”,ha dichiarato il ministro Giorgetti in conferenza stampa aggiungendo che nell’impostarla ci si è “concentrati esclusivamente, con l’extradeficit, a dare una forma di sollievo ai redditi medio bassi, soprattutto dei dipendenti” 

“È evidente che il quadro e la congiuntura hanno reso problematica la costruzione del bilancio – ha proseguito il ministro – perché il peso superiore degli interessi del debito pubblico si fa sentire e ci sono delle variabili che in questo momento non sono ponderabili”, come i prezzi dell’energia. Giorgetti ha inoltre affermato di essere fiducioso “che, quando la manovra sarà letta nel particolare, potrà avere una favorevole valutazione da parte dell’Ue e dei mercati, oltre che degli italiani che recentemente ci hanno premiato acquistando il Btp Valore“. Infine, ha sottolineato che l’approvazione di una legge di bilancio in maniera così rapida e compatta è “la dimostrazione di quel tipo di coscienza che ha la classe politica al governo del Paese: confido che anche il Parlamento adotti lo stesso tipo di atteggiamento“, ha concluso Giorgetti.

Nel rispetto delle regole europee e alla luce della delicata situazione economica, influenzata negativamente dalla spinta dell’inflazione, dall’aumento dei costi energetici, dall’incertezza globale causata dal conflitto russo-ucraino e dalla recente crisi in medio-oriente, le misure contenute nella legge di bilancio sono concentrate nella riduzione della pressione fiscale a sostegno dei redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che beneficeranno della conferma del taglio del cuneo fiscale già in vigore, della nuova riforma per l’accorpamento delle aliquote Irpef (23% per i redditi fino a 28mila euro) e dell’innalzamento per i dipendenti della no tax area a 8500 euro.

Previste, inoltre, misure in favore delle famiglie numerose e per la natalità con la decontribuzione per le madri con 2 (fino a 10 anni) e tre figli (fino a 18 anni), per la sanità, il rinnovo dei contratti della PA, gli incentivi e meccanismi premiali per le aziende che investono e assumono nonché per le realtà industriali che decidono di ritornare a produrre in Italia (cosiddetto reshoring).

Per le imprese stanziati circa 1,3 miliardi di euro per le nuove assunzioni.

Diminuisce il canone Rai in bolletta che passa da 90 a 70 euro all’anno.

La manovra e il decreto legislativo di riforma fiscale stanziano complessivamente circa 28 miliardi di euro per il 2024, risorse che rientrano nel quadro economico-finanziario delineato nella Nadef che fissa obiettivi programmatici al 4,3% del Pil nel 2024, 3,6% nel 2025 e 2,9% nel 2026, comportando una manovra espansiva negli anni 2024 e 2025 rispettivamente di 0,7 e 0,2 punti percentuali di PIL e una lieve correzione di 0,2 punti percentuali nell’anno 2026.

Le principali linee di intervento della manovra contenute nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB) verranno inviate oggi al Parlamento e alle Istituzioni europee mentre nei prossimi giorni saranno trasmessi il disegno di disegno di legge di bilancio per l’anno 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026.

Via libera dal Cdm anche ai primi due decreti attuativi della delega fiscale che avviano, oltre alla riforma delle aliquote Irpef, un nuovo modello di Ires per agevolare le assunzioni e la global minimum tax per le multinazionali.

È stato inoltre approvato il decreto legge che destina anche i circa 3 miliardi previsti dallo scostamento di bilancio per il 2023 al pagamento anticipato di un primo aumento degli stipendi del pubblico impiego e del conguaglio sulle pensioni dovuto all’adeguamento all’inflazione.

Le risorse

L’extra-deficit serve a finanziare la decontribuzione previdenziale per i lavoratori a basso reddito e la riforma dell’Irpef, quali misure di protezione dagli effetti dell’inflazione.

Il finanziamento delle politiche invariate (rinnovi contrattuali PA e sanità, missioni internazionali, Difesa) sono coperte, inoltre, con nuove misure per la spending review (5% lineare per i ministeri) e aumenti delle accise sui tabacchi.

Per i residenti stranieri, cittadini di Paesi non aderenti all’Unione europea, si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del SSN, versando un contributo di 2.000 euro annui. L’importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari.

LE MISURE

TAGLIO CUNEO FISCALE E RIFORMA ALIQUOTE IRPEF

Circa dieci miliardi sono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro). A questa misura si aggiunge la riforma delle aliquote Irpef con l’accorpamento delle prime due fasce (0-15mila al 23% e 15-28mila al 23%) al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l’anno.

La misura è finanziata in manovra con 4,3 miliardi.

La contemporanea applicazione della riduzione del cuneo contributivo e della nuova aliquota Irpef avrà l’effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui (per 27.500 euro lordi annui).

RINNOVO CONTRATTI PA

Cinque miliardi per i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione, a cui si aggiungono circa 2,5 miliardi destinati al personale medico sanitario.

SANITÀ

Per la sanità previsto uno stanziamento aggiuntivo pari a 3 miliardi l’anno 2024 (al quale devono aggiungersi le risorse PNRR e i 300 mln riconosciuti alla Regione Sicilia) e 4,2 miliardi a decorrere dall’anno 2026. Tra le misure previste l’introduzione di indennità per medici e altro personale sanitario impegnati nella riduzione dei tempi delle liste di attesa.

Si stanziano risorse pari a 250 milioni di euro per l’anno 2025 e 350 milioni di euro a decorrere dal 2026 per il potenziamento dell’assistenza territoriale anche con riferimento a nuove assunzioni di personale sanitario.

FAMIGLIE E BONUS NATALITÀ

In favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità sono destinate risorse pari a 1 miliardo di euro.

Confermata la carta “Dedicata a te” nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024, si integra lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro per l’anno 2024 e si stanziano risorse per il rifinanziamento del contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro) per sostenere le fasce più deboli della popolazione nel primo trimestre dell’anno prossimo, il trimestre nel quale i consumi di energia sono più rilevanti.

Rafforzato il bonus asili nido.

La decontribuzione assume un volto nuovo con riferimento alle donne lavoratrici, prevedendo che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo

LAVORO

In manovra confermata la detassazione dei premi produttività al 5% e la soglia fino a 2000 euro dei fringe benefit per i lavoratori con figli a carico, fino a 1000 euro per tutti gli altri (si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa).

Previsti anche per il 2024 incentivi per le assunzioni di donne disoccupate, confermati i beneficiari dell’assegno di inclusione e i giovani.

Arriva anche la detassazione per i lavoratori del settore del turismo notturno e festivo.

IMPRESE

In attesa della completa attuazione della revisione delle agevolazioni fiscali alle imprese si dispone per il 2024 una maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni (circa 1,3 miliardi).

Rinviata fino al 1 luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax.

Per le imprese e per sostenere gli investimenti privati sarà previsto un credito di imposta per coloro che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno, vengono stanziati 1,8 miliardi nel 2024 ai quali si aggiungono le risorse per nuova Sabatini e contratti di sviluppo (300 milioni).

PENSIONI

Alcune revisioni riguarderanno l’APE, con innalzamento a 36 anni del requisito contributivo per gli uomini rispetto alla legislazione vigente e con requisiti diversi per le donne, e quota 104 con alcune specifiche che tengono conto della necessità di valorizzare chi vuole rimanere a lavoro (quali il cd. Bonus Maroni). Ape o Opzione donna della scorsa legge di bilancio non saranno quindi confermate nella loro precedente fisionomia ma cambieranno prevedendo uno strumento unico di accompagnamento alla pensione.

Per il 2024 rimodulato il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione in vigore lo scorso anno, che tutela le pensioni più basse. Inoltre grazie anche alla riforma delle aliquote Irpef i pensionati potranno avere benefici fino a 1.279 euro annui (reddito da pensione intorno a 28 mila euro). Un sostegno concreto al potere d’acquisto contro gli effetti dell’inflazione.

INFRASTRUTTURE E AUTONOMIE

La manovra assicura inoltre le risorse necessarie per la realizzazione del Ponte sullo stretto e diversi investimenti a vantaggio delle Regioni (50 milioni), enti territoriali (per la progettazione 100 milioni) e amministrazioni centrali (circa 27 miliardi nel periodo 2024-2038).

Previsti quasi 2 miliardi per finanziare intese con autonomie speciali, riequilibrio strutturale dei comuni che hanno sottoscritto ripiani per i disavanzi e contrastare lo spopolamento.

INVESTIMENTI E GARANZIE PUBBLICHE

In manovra approvato anche il piano che riforma la gestione delle garanzie pubbliche che ha l’obiettivo di indirizzare lo strumento su investimenti anche sociali che garantiscano un alto valore aggiunto come quelli nelle infrastrutture strategiche e per la transizione tecnologica, verde e digitale delle imprese.

L’obiettivo è trasformare le garanzie in leve per investimenti fortemente addizionali e per coinvolgere gli investitori privati.

GLOBAL MINIMUM TAX

Dal 1 gennaio 2024 prevista l’entrata in vigore della global minimum tax al 15% per i gruppi multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro.

La norma recepisce la direttiva europea in materia e segue l’approccio comune, condiviso a livello G20 e OCSE, per ridurre le distorsioni dovute ai differenti livelli di tassazione nei Paesi.

Nel decreto rientra anche un pacchetto di interventi sulla fiscalità internazionale che introduce regole certe, procedure semplificate per le persone fisiche e le società di capitali residenti in Italia o che intendono trasferire loro sede e attività nel nostro Paese.

Reshoring in Italia: alle imprese e attività produttive che ritornano a investire in Italia sarà riconosciuta una tassazione agevolata: riduzione del 50% delle imposte sui redditi.

L’agevolazione si applica nel periodo d’imposta in cui avviene il trasferimento e per i 5 anni successivi.

Per poter beneficiare dell’agevolazione l’attività deve essere stata svolta in precedenza in un paese diverso da uno Stato UE o appartenente allo Spazio Economico Europeo.

Per evitare delocalizzazioni, l’impresa dovrà restituire quanto ricevuto, pagando anche gli interessi, se decide di trasferire

l’attività in un altro Stato durante il periodo in cui beneficia dell’agevolazione e nei successivi 5 anni.

Lavoratori che tornano in Italia: dal 2024 sarà riconosciuto un nuovo regime agevolato per i lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia per un massimo di 5 anni.

Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50%, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei 3 periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza.

I lavoratori impatriati dovranno restituire le agevolazioni, pagando gli interessi, se non mantengono la residenza fiscale nei 5 anni. Invariate le disposizioni già previste per i ricercatori e professori universitari.

ALTRI INTERVENTI

Rifinanziate le spese indifferibili, tra cui “strade sicure”, gli aiuti all’Ucraina e le missioni internazionali.

In materia fiscale, novità per le partite Iva fino a 170 mila euro che non pagheranno più in anticipo le tasse.

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Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri n. 54
Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri n. 54

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16 Ottobre 2023

Il Consiglio dei Ministri si è riunito lunedì 16 ottobre 2023, alle ore 9.52, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

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DDL BILANCIO 2024 E DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO
1. Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 (disegno di legge)
2. Documento programmatico di bilancio 2024

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB).

Il disegno di legge è in linea con l’approccio prudente, responsabile e realistico dei precedenti provvedimenti economici.

Nel rispetto delle regole europee e alla luce della delicata situazione economica, influenzata negativamente dalla spinta dell’inflazione, dall’aumento dei costi energetici, dall’incertezza globale causata dal conflitto russo-ucraino e dalla recente crisi in Medio Oriente, le misure contenute nel provvedimento sono concentrate nella riduzione della pressione fiscale a sostegno dei redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Sono previsti, inoltre, il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione e misure in favore delle famiglie numerose e per la natalità.

Taglio cuneo fiscale – Circa dieci miliardi sono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro).

Rinnovo contratti P.A. – Cinque miliardi per i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione, a cui si aggiungono circa 2,5 miliardi destinati al personale medico sanitario.

Sanità – Previsto uno stanziamento aggiuntivo pari a 3 miliardi per l’anno 2024 (al quale devono aggiungersi le risorse PNRR e 300 milioni riconosciuti alla Regione Siciliana) e 4,2 miliardi a decorrere dall’anno 2026. Tra le misure previste, una indennità per medici e altro personale sanitario impegnati nella riduzione dei tempi delle liste di attesa. Si stanziano risorse pari a 250 milioni di euro per l’anno 2025 e 350 milioni di euro a decorrere dal 2026 per il potenziamento dell’assistenza territoriale anche con riferimento a nuove assunzioni di personale sanitario. Per i residenti stranieri, cittadini di Paesi non aderenti all’Unione europea, si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del SSN, versando un contributo di 2.000 euro annui. L’importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari.

Famiglie e bonus natalità – In favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità sono destinate risorse pari a 1 miliardo di euro. Confermata la carta “dedicata a te” nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024, si integra lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro per l’anno 2024 e si stanziano risorse per il rifinanziamento del contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro) per sostenere le fasce più deboli della popolazione nel primo trimestre dell’anno prossimo, il trimestre nel quale i consumi di energia sono più rilevanti. Si aggiunge un altro mese di congedo parentale, retribuito al 60 per cento, per i genitori con figli fino ai 6 anni.

Rafforzato il bonus asili nido – Si aumenta il fondo per il bonus di oltre 150 milioni di euro.

Canone Rai – Diminuisce il canone Rai, da 90 a 70 euro all’anno. Alla riduzione corrisponde un’integrazione del finanziamento della Rai per le spese relative agli investimenti. La dotazione complessiva subisce, quindi, una lieve modifica in linea con i tagli previsti per i ministeri (da 440 a 420 milioni).

Lavoro – Confermata la detassazione dei premi di produttività al 5 per cento e dei fringe benefit fino a 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per tutti gli altri (i benefici potranno essere riconosciuti anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa). La decontribuzione assume un volto nuovo con riferimento alle donne lavoratrici, prevedendo che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo.

Imprese – Rinviata fino al 1° luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax.  Per le imprese e per sostenere gli investimenti privati sarà previsto un credito d’imposta per l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno.

Pensioni – Alcune revisioni riguarderanno l’APE: l’innalzamento a 36 anni del requisito contributivo per gli uomini; requisiti diversi per le donne e quota 104 con alcune specifiche che tengono conto della necessità di valorizzare chi vuole rimanere al lavoro.

Infrastrutture e autonomie – La manovra assicura le risorse necessarie per avviare i lavori di costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e diversi investimenti a vantaggio delle Regioni (50 milioni), enti territoriali (per la progettazione 100 milioni) e amministrazioni centrali (circa 27 miliardi nel periodo 2024-2038).

Investimenti e garanzie pubbliche – Approvato il piano che riforma la gestione delle garanzie pubbliche, che ha l’obiettivo di indirizzare lo strumento su investimenti anche sociali che garantiscano un alto valore aggiunto come quelli nelle infrastrutture strategiche e per la transizione tecnologica, verde e digitale delle imprese. L’obiettivo è trasformare le garanzie in leve per investimenti fortemente addizionali e per coinvolgere gli investitori privati.

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NORME FISCALI
1. Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.

Di seguito alcune tra le principali misure.

Anticipo conguaglio di perequazione anno 2023 – Al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per l’anno 2023 e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche, in via eccezionale, viene anticipato il conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni.

Campagna reddituale – Si dispone che il recupero delle prestazioni indebite correlate alla campagna di verifica reddituale dei pensionati relative al periodo d’imposta 2021 e alle verifiche reddituali del personale degli enti di ricerca relative al periodo di imposta 2020 sia avviato entro il 31 dicembre 2024.

Anticipo rinnovo contratti pubblici – Si dispone, per il mese di dicembre 2023, l’incremento, a valere sull’anno 2024, dell’indennità di vacanza contrattuale per il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato, salva l’effettuazione di eventuali successivi conguagli.

Rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette – Si prevede, solo per il 2023 per le persone fisiche titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro, il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, con esclusione dei contributi previdenziali, entro il 16 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento, senza interessi. Il versamento può essere dilazionato fino a 5 rate mensili, da gennaio a maggio, con scadenza il giorno 16 di ciascun mese, con applicazione, in tal caso, degli interessi, a partire dalla seconda rata.

Disposizioni urgenti in tema di procedure di riversamento del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo –  Si proroga al 30 giugno 2024 il termine entro cui le imprese possono aderire alla procedura per il riversamento, senza l’applicazione di interessi e sanzioni, del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo maturato in uno o più periodi di imposta a decorrere da quello successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019 e utilizzato indebitamente in compensazione alla data del 22 ottobre 2021. Inoltre, si proroga di un anno il termine di decadenza per l’emissione degli atti impositivi da parte dell’Agenzia delle entrate per i crediti interessati dalla regolarizzazione e utilizzati negli anni 2016 e 2017.

Contributo di solidarietà – Si istituisce un nuovo contributo di solidarietà, per l’anno 2024, a carico dei soggetti che si avvalgono della facoltà di escludere dalla base imponibile del contributo di solidarietà di cui ai commi da 115 a 119 dell’articolo 1 della legge di bilancio per il 2023, la distribuzione, o comunque l’utilizzo nel periodo d’imposta 2022, di riserve accantonate in sospensione d’imposta o destinate alla copertura di vincoli fiscali.

Modifiche alla disciplina della participation exemption sulle plusvalenze – Si estende il trattamento della non concorrenza alla formazione del reddito imponibile (c.d. participation exemption) alle plusvalenze realizzate su azioni o quote di società di capitali, enti pubblici e privati diversi dalle società, trust e organismi d’investimento collettivo del risparmio, residenti sul territorio nazionale, da parte di società ed enti commerciali che sono residenti in uno Stato appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo che consente un adeguato scambio di informazioni e che sono ivi soggetti a un’imposta sul reddito delle società.

Riduzione delle accise sui prodotti energetici – Si prevede che il provvedimento di riduzione delle accise sui prodotti energetici usati come carburanti o come combustibili per riscaldamento per usi civili, in caso di aumento del prezzo internazionale, espresso in euro, del petrolio greggio possa essere adottato se i prezzi dei carburanti aumentano, sulla media del precedente mese (e non più, come è attualmente, dei precedenti due mesi), rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Documento di economia e finanza o nella Nota di aggiornamento presentati alle Camere.

Disposizioni in favore delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano – Si introduce la possibilità per le regioni che risultano in squilibrio economico di destinare il gettito derivante dalla massimizzazione delle maggiorazioni dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’addizionale regionale all’IRPEF, ove scattate automaticamente ai sensi dell’articolo 1, comma 174, della legge n. 311/2004, a copertura del disavanzo di amministrazione diverso da quello sanitario; si chiarisce il ruolo di holding svolto dalle regioni rispetto agli enti sanitari, stabilendo che le stesse determinano il finanziamento degli enti sanitari, assegnando le relative quote con uno o anche più atti (ove necessario), potendo rimodulare il finanziamento disponibile fra gli enti sanitari stessi, allo scopo di favorirne l’equilibrio di bilancio, in una prospettiva di equilibrio di bilancio consolidato.

Trasporto pubblico locale – Si incrementa di 500 milioni di euro, per l’anno 2023, la dotazione del Fondo destinato all’erogazione del contributo straordinario riconosciuto agli enti locali al fine di garantire la continuità dei servizi erogati; si incrementa di 35 milioni di euro, per l’anno 2023, il fondo finalizzato a riconoscere il buono da utilizzare per l’acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale.

Edilizia universitaria – Si istituisce un fondo, nello stato di previsione del Ministero dell’università e della ricerca, finalizzato a sostenere gli studenti della formazione superiore e a incrementare la disponibilità di alloggi e posti letto per gli studenti fuori sede mediante l’acquisizione del diritto di proprietà o, comunque, l’instaurazione di un rapporto di locazione o altra forma di godimento a lungo termine o il rinnovo a lungo termine di contratti di locazione già in essere da parte di soggetti pubblici e privati in relazione ad immobili adibiti a residenze universitarie, in considerazione della rimodulazione del target M4C1-28 – Riforma 1.7 del PNRR.

Anticipo investimenti FS – Si prevede un’anticipazione di cassa per coprire i fabbisogni relativi all’anno 2023 per gli investimenti di RFI, sia per nuove opere che per manutenzione straordinaria.

Investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese – Nuova Sabatini: si autorizza la spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2023 al fine di assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese (acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature).

Contenzioso Strada dei Parchi – Si incrementa il Fondo, istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per la gestione temporanea da parte di ANAS S.p.a., nelle more delle procedure di gara per l’affidamento a un nuovo concessionario, di strade o autostrade sottoposte a procedure di revoca di decadenza o di risoluzione.

Anticipo difesa – Si incrementa l’autorizzazione di spesa prevista per garantire un qualificato livello della presenza italiana nei programmi aeronautici di elevato contenuto tecnologico, connessi alle esigenze della difesa aerea nazionale e realizzati nel contesto dell’Unione europea, al fine di accelerare la realizzazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento destinati alla difesa nazionale.

Sport – Coni: si prevede un incremento pari a 13 milioni di euro per l’anno 2023 in favore del Coni per le attività connesse alla preparazione olimpica e al supporto della delegazione italiana per i Giochi Olimpici di Parigi 2024; velodromo di Spresiano: si prevede un contributo pari a 8 milioni di euro per il 2023 in favore della Federazione ciclistica italiana al fine di assicurare il completamento della realizzazione di un Velodromo nel comune di Spresiano.

Fondo nazionale delle politiche sociali – Si incrementa di 10 milioni di euro per l’anno 2023 la dotazione del fondo nazionale per le politiche sociali.

Adempimenti contributivi – Si prevede la regolarizzazione degli obblighi contributivi a carico delle pubbliche amministrazioni per i periodi di paga fino al 31 dicembre 2004, a condizione che sia correttamente implementata la posizione assicurativa.

Misure per le scuole dell’infanzia paritarie – Si incrementa, per l’anno 2023, il contributo statale alle scuole dell’infanzia paritarie previsto dalla legge di bilancio per il 2022.

Misure in materia di immigrazione, sicurezza e per prosecuzione delle attività emergenziali connesse alla crisi ucraina – Si istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell’interno, un fondo destinato al finanziamento delle misure urgenti connesse all’accoglienza dei migranti, anche a sostegno dei comuni interessati e in favore dei minori non accompagnanti. Si ridetermina per il 2023 e si rifinanzia per il 2024 l’autorizzazione di spesa che abilita il Ministero dell’interno a utilizzare prestazioni di lavoro con contratto a termine per gli Sportelli Unici Immigrazione. Si prevede in favore dei comuni confinanti con altri Paesi europei e dei comuni costieri, interessati dai flussi migratori, un contributo straordinario per l’anno 2023. Si incrementano le risorse finanziarie destinate ad assicurare la funzionalità della rete dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR). Si dispone un’autorizzazione di spesa per l’anno 2023 per consentire il proseguimento delle attività connesse al soccorso e all’assistenza, nel territorio nazionale, alla popolazione ucraina. Si proroga l’autorizzazione di spesa per l’anno 2024 per l’invio di militari dell’Arma dei carabinieri a tutela degli uffici all’estero maggiormente esposti e del relativo personale in servizio.

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2. Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi (legge 9 agosto 2023, n. 111).

Il decreto introduce norme finalizzate a realizzare la revisione del sistema di imposizione del reddito delle persone fisiche e la graduale riduzione della relativa imposta (IRPEF) in base a principi e criteri direttivi specifici volti a:

  • garantire il rispetto del principio di progressività nella prospettiva del cambiamento del sistema verso un’unica aliquota d’imposta, attraverso il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta e delle detrazioni dall’imposta lorda;
  • conseguire il graduale perseguimento dell’equità orizzontale prevedendo, nell’ambito dell’IRPEF, la progressiva applicazione della stessa no tax area e dello stesso onere fiscale per tutte le tipologie di reddito prodotto, privilegiando tale equiparazione innanzitutto tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione.

a. Revisione della disciplina dell’imposta sul reddito delle persone fisiche

Si interviene con disposizioni in materia di imposta sul reddito delle persone fisiche volte a rimodulare, per il solo anno 2024, le aliquote e gli scaglioni di reddito da applicarsi in sede di determinazione dell’imposta lorda.
In particolare, si prevede una riduzione a tre degli scaglioni di reddito e delle corrispondenti aliquote progressive di tassazione del reddito delle persone fisiche, così come segue:

  • 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35 per cento per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43 per cento per i redditi che superano 50.000 euro.

Sempre per il 2024, si innalza da 1.880 a 1.955 euro la detrazione prevista per i titolari di redditi da lavoro dipendente (esclusi i redditi da pensione) e di alcuni redditi assimilati fino a 15.000 euro. In tal modo, si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi da lavoro dipendente che viene parificata a quella già vigente a favore dei pensionati. In conseguenza di tali interventi, si modificano le norme relative al requisito per la corresponsione ai lavoratori dipendenti del trattamento integrativo, in modo da assicurare il mantenimento delle condizioni oggi previste.
Inoltre, si introducono norme volte a garantire la coerenza della disciplina delle addizionali regionale e comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche alla nuova articolazione degli scaglioni.

b. Revisione della disciplina delle detrazioni fiscali

Si prevede, per l’anno 2024, una riduzione di 260 euro della detrazione complessivamente spettante in relazione a particolari spese sostenute dai contribuenti con reddito complessivo superiore a 50.000 euro. Sono fatte salve le detrazioni spettanti per spese sanitarie.

c. Maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni

In attesa della completa attuazione della revisione delle agevolazioni fiscali alle imprese, per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 (anno 2024 per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare), si introducono incentivi per le nuove assunzioni.

Le agevolazioni sono realizzate attraverso una maggiorazione del costo del lavoro dei nuovi assunti ai fini della determinazione del reddito e spettano: ai titolari di reddito d’impresa (soggetti di cui all’articolo 73 del TUIR); alle imprese individuali, comprese le imprese familiari e le aziende coniugali; alle società di persone ed equiparate ai sensi dell’articolo 5 del TUIR; agli esercenti arti e professioni che svolgono attività di lavoro autonomo ai sensi dell’articolo 54 del TUIR.

L’agevolazione spetta ai soggetti che hanno esercitato l’attività nel periodo d’imposta 2023 per almeno 365 giorni e presuppone che l’impresa si trovi in condizioni di normale operatività. Sono escluse dall’ambito soggettivo le imprese in liquidazione ordinaria, liquidazione giudiziale (fallimento) o che abbiano fatto ricorso ad altri istituti di risoluzione della crisi di impresa di natura liquidatoria.

Nell’ambito delle nuove assunzioni è prevista una maggiore incentivazione per particolari categorie di dipendenti che si ritiene necessitino di ulteriore tutela, quali, tra le altre: lavoratori “molto svantaggiati” ai sensi della normativa europea; persone con disabilità; minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare; donne di qualsiasi età con almeno due figli minori; giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile; ex percettori del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione.

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3.    Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale.
Il testo introduce norme volte:

  • alla revisione della residenza fiscale delle persone fisiche, delle società e degli enti diversi dalle società quale criterio di collegamento all’imposizione, in coerenza con le prassi internazionali e con le convenzioni per evitare le doppie imposizioni;
  • a conformare il sistema d’imposizione sul reddito a una maggiore competitività sul piano internazionale, anche attraverso specifiche norme di vantaggio per i lavoratori impatriati e per le imprese o attività produttive che ritornano a investire in Italia (reshoring);
  • al recepimento della direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio, del 14 dicembre 2022, volta a garantire un livello d’imposizione fiscale minimo globale per i grandi gruppi multinazionali d’imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell’Unione (global minimum tax);
  • alla semplificazione e razionalizzazione del regime delle società estere controllate.

Residenza fiscale

In particolare, per le persone fisiche si sostituisce il criterio civilistico del domicilio con un criterio di natura sostanziale, in cui il domicilio è il luogo in cui si sviluppano in via principale le relazioni personali e familiari del contribuente e si aggiunge quello della presenza fisica nel territorio dello Stato. Resta fermo il criterio civilistico della residenza. Tali criteri devono essere verificati per la maggior parte del periodo d’imposta, tenendo conto anche dei periodi non consecutivi. Ai fini del computo dei giorni si considerano anche le frazioni di giorno.

In merito alla residenza delle persone giuridiche, si eliminano i riferimenti al criterio dell’”oggetto principale”, che ha dato luogo a controversie e rischi di doppia imposizione, e al criterio della sede dell’amministrazione. La residenza di società ed enti viene quindi ricondotta a tre criteri alternativi tra loro e quindi in grado di fondare, anche singolarmente, il collegamento personale all’imposizione delle persone giuridiche:

  • il criterio della “sede legale”, con carattere formale, che rappresenta un elemento di necessaria continuità con la normativa in vigore anteriormente alla riforma;
  • il criterio della “sede di direzione effettiva” e quello della “gestione ordinaria in via principale”, che presentano aspetti innovativi e hanno natura sostanziale, riguardando rispettivamente il luogo in cui sono assunte le decisioni strategiche e si svolgono concretamente le attività di gestione della società o ente.

Lavoratori impatriati e reshoring di aziende

Ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni. Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50 per cento, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei tre periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza. I lavoratori impatriati dovranno restituire le agevolazioni, pagando gli interessi, se non mantengono la residenza fiscale nei cinque anni successivi. Invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste.

Inoltre, si promuove lo svolgimento nel territorio dello Stato italiano di attività economiche, attraverso un incentivo fiscale che consiste nella non concorrenza alla formazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’IRAP del 50 per cento del reddito imponibile derivante dalle attività d’impresa e dall’esercizio di arti e professioni esercitate in forma associata trasferite in Italia e precedentemente svolte in un Paese estero, diverso da uno Stato appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo. L’agevolazione si applica nel periodo d’imposta in cui avviene il trasferimento e per i cinque periodi di imposta successivi alla scadenza del regime di agevolazione. Si prevede il recupero del beneficio qualora l’attività economica trasferita, per la quale si è goduto dell’agevolazione, venga successivamente trasferita in uno Stato non appartenente all’Unione Europea e allo Spazio economico europeo durante il periodo in cui si beneficia dell’agevolazione o entro dieci periodi di imposta dal termine del regime di agevolazione. Non sono incluse tra le attività agevolabili quelle esercitate nel territorio dello Stato nei 24 mesi antecedenti il loro trasferimento. Tale limitazione è volta ad evitare che siano agevolate attività già in precedenza esercitate in Italia e trasferite all’estero per poi essere nuovamente trasferite nel territorio dello Stato al solo fine di beneficiare del vantaggio fiscale.

Global minimum tax

Si recepisce la direttiva (UE) 2022/2523, seguendo l’approccio comune condiviso a livello internazionale in base alla guida tecnica dell’OCSE sull’imposizione minima globale, con l’introduzione, tra l’altro, di:

  • un’imposta minima nazionale dovuta in relazione a tutte le imprese, localizzate in Italia, appartenenti a un gruppo multinazionale o nazionale e soggette a una bassa imposizione;
  • un regime sanzionatorio, conforme a quello vigente in materia di imposte sui redditi, per la violazione degli adempimenti riguardanti l’imposizione minima dei gruppi multinazionali e nazionali di imprese e un regime sanzionatorio effettivo e dissuasivo per la violazione dei relativi adempimenti informativi.

La direttiva recepisce nel mercato unico il nucleo principale dell’accordo globale sul cosiddetto “secondo pilastro” o “Pillar 2” raggiunto in sede OCSE/G20, che mira ad introdurre una tassazione minima effettiva delle imprese multinazionali a livello globale (“global minimum tax”). L’obiettivo della global minimum tax consiste nel raggiungere un livello di parità concorrenziale tra imprese a livello globale, fermare la corsa al ribasso delle aliquote e promuovere efficienti decisioni di investimento e localizzazione delle attività d’impresa. È stato quindi definito un sistema coordinato di regole, in grado di assicurare che i grandi gruppi d’imprese siano soggetti a un livello impositivo minimo pari almeno al 15 per cento in relazione a ciascuno dei Paesi in cui tali gruppi operano e producono reddito, attraverso l’introduzione di una “aliquota di imposizione integrativa” che, in ciascun Paese e in relazione a ciascun esercizio, è data dalla differenza tra l’aliquota minima d’imposta del 15 per cento e l’aliquota d’imposizione effettiva.

Aiuti di Stato

Le norme introdotte mirano a creare un nuovo quadro giuridico di riferimento per una politica di incentivi fiscali compatibile con la disciplina europea, in particolare con le norme in materia di aiuti di Stato, nell’ottica di assicurare alle imprese la certezza del regime di favore accordato e di semplificare il sistema di agevolazioni fiscali per il Mezzogiorno allo scopo di favorirne lo sviluppo economico.

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REFERENDUM
Disposizioni urgenti per gli uffici presso la Corte di cassazione in materia di referendum (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per gli uffici presso la Corte di cassazione in materia di referendum.
Nelle more della piena operatività della piattaforma digitale per la raccolta delle firme degli elettori necessarie per i referendum abrogativi o costituzionali e per i progetti di legge d’iniziativa popolare, si interviene, con specifiche deroghe temporalmente limitate e procedure di mobilità, per rafforzare le risorse umane degli uffici della Corte di cassazione impegnati nell’espletamento delle attività di verifica delle sottoscrizioni a sostegno di proposte referendarie.

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SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA
Abrogazione di atti prerepubblicani diversi dai regi decreti (disegno di legge – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge relativo all’abrogazione di atti prerepubblicani diversi dai regi decreti.

Il testo abroga 8.128 atti presenti nel sistema delle fonti del Regno d’Italia: 752 leggi formali, 392 Regi decreti-legge, 68 Regi decreti-legislativi, 6.685 decreti luogotenenziali, 191 decreti-legge luogotenenziali, 18 decreti-legislativi luogotenenziali, 1 decreto del Capo del Governo e 21 Decreti del Duce.

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ATTUAZIONE DI NORME EUROPEE
1.Disposizioni di attuazione della direttiva (UE) 2021/1883 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2021, sulle condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati, e che abroga la direttiva 2009/50/CE del Consiglio (decreto legislativo – esame definitivo) (Ministro del lavoro e delle politiche sociali)
2. Attuazione della direttiva (UE) 2020/284 del Consiglio del 18 febbraio 2020 che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda l’introduzione di taluni obblighi per i prestatori di servizi di pagamento (decreto legislativo – esame definitivo) (Ministro dell’economia e delle finanze)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto e dei ministri competenti, ha approvato, in esame definitivo, due decreti legislativi di attuazione di norme europee. Sui testi sono stati acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari competenti.

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AGENZIA ITALIANA PER LA GIOVENTÙ
Emanazione del nuovo statuto dell’Agenzia italiana per la gioventù (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, ha approvato, in esame preliminare, il nuovo statuto dell’Agenzia italiana per la gioventù, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica.

Il testo fa seguito alla recente istituzione dell’Agenzia, definita quale “ente pubblico non economico dotato di personalità giuridica e di autonomia regolamentare, organizzativa, gestionale, patrimoniale, finanziaria e contabile”, che è subentrata a tutti gli effetti nelle funzioni svolte dall’Agenzia nazionale per i giovani, gestore dal 2006 dei Programmi europei “Erasmus+”, “Gioventù e Sport” e “Corpo Europeo di Solidarietà”. Il fine istituzionale dell’Ente non è più esclusivamente l’attuazione dei Programmi europei ma include, a livello attuativo, le politiche dello sport, anche a livello internazionale e con le comunità degli italiani all’estero. Inoltre, l’Agenzia “promuove la cittadinanza europea, la cittadinanza attiva e la partecipazione dei giovani alla vita sociale e democratica della Nazione; sostiene l’acquisizione di competenze trasversali, la ricerca, la formazione e i processi educativi; incoraggia i valori della solidarietà, della tolleranza e della coesione sociale”.

Il Consiglio di amministrazione è formato da tre persone, il Presidente e altri due componenti, nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell’Autorità politica delegata in materia di politiche giovanili, con mandato quinquennale rinnovabile per una sola volta

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RIORGANIZZAZIONE DI MINISTERI
1. Regolamento di riorganizzazione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste a norma dell’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 132 (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – esame definitivo)
2. Regolamento recante l’organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e dell’organismo indipendente di valutazione della performance (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – esame definitivo)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta dei ministri competenti, ha approvato, in esame definitivo, i regolamenti di riorganizzazione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e degli uffici di diretta collaborazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Sui testi sono stati acquisiti i pareri della sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato.

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INFORMATIVE

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, d’intesa con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha svolto una informativa in merito alla richiesta di attivazione della procedura ex art. 259 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), relativamente ai divieti di circolazione imposti dal Land del Tirolo (Austria), volti a limitare il traffico di transito sull’asse del Brennero per i veicoli pesanti. Il Consiglio dei ministri ha condiviso l’opportunità dell’avvio della procedura.

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SCIOGLIMENTO DI CONSIGLI COMUNALI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, in considerazione dei riscontri relativi a forme d’ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’azione amministrativa e il buon andamento e il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio dell’ordine e della sicurezza pubblica, ha deliberato:

  • lo scioglimento del Consiglio comunale di Capistrano (Vibo Valentia), ai sensi dell’articolo 143, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e l’affidamento della gestione del Comune a una Commissione straordinaria per un periodo di 18 mesi;
  • l’affidamento a una commissione straordinaria, per 18 mesi, della gestione del Comune di Caivano (Napoli), il cui Consiglio comunale è stato già sciolto, ai sensi dell’articolo 141, comma 1, lett. b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, con decreto del Presidente della Repubblica del 31 agosto 2023, a causa delle dimissioni di 13 consiglieri comunali su 24.

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NOMINE

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha deliberato:

  • il collocamento fuori ruolo del ministro plenipotenziario Gianluca Grandi, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di consigliere diplomatico del Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità e contestuale cessazione dal collocamento fuori ruolo disposto con il decreto del Presidente della Repubblica del 3 luglio 2023;
  • il collocamento fuori ruolo del ministro plenipotenziario Stefano Beltrame, presso il Ministero dell’economia e delle finanze, con funzioni di consigliere diplomatico del Ministro.

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LEGGI REGIONALI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato undici leggi delle regioni e delle province autonome e ha quindi deliberato di non impugnare:

  1. la legge della Regione Lazio n. 10 del 14/08/2023, recante “Assestamento delle previsioni di bilancio 2023-2025. Disposizioni varie”;
  2. la legge della Regione Valle d’Aosta n. 12 del 02/08/2023, recante “Secondo provvedimento di assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste per l’anno 2023. Variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2023/2025”;
  3. la legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 19 del 16/08/2023, recante “Disciplina della coltivazione di sostanze minerali”;
  4. la legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 20 del 16/08/2023, recante “Disciplina dell’assegnazione di concessioni per grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico”;
  5. la legge della Regione Abruzzo n. 35 del 17/08/2023, recante “Interventi per la realizzazione di soggiorni educativo-terapeutici e campi scuola nella Regione Abruzzo in favore di bambini ed adolescenti con diabete mellito”;
  6. la legge della Regione Abruzzo n. 36 del 17/08/2023, recante “Interventi per la riapertura e gestione museale della casa natale di Francesco Paolo Michetti a Tocco da Casauria”;
  7. la legge della Regione Valle d’Aosta n. 17 del 07/08/2023, recante “Disposizioni in materia di gestione e funzionamento dell’ente gestore del parco naturale Mont Avic. Modificazioni alla legge regionale 10 agosto 2004, n. 16”;
  8. la legge della Regione Abruzzo n. 37 del 17/08/2023, recante “Rendiconto generale per l’esercizio 2022”;
  9. la legge della Regione Abruzzo n. 38 del 17/08/2023, recante “Riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) – Onorari per giudizio di ammissibilità del referendum abrogativo relativo all’abolizione del metodo proporzionale nell’attribuzione dei seggi nel sistema elettorale”;
  10. la legge della Regione Abruzzo n. 39 del 17/08/2023, recante “Disposizioni per la dismissione dei beni acquisiti al patrimonio regionale per la realizzazione della diga sul fiume Fino, ricadenti nel territorio dei Comuni di Bisenti, Arsita, Castelli e Castel Castagna ed ulteriori disposizioni”;  
  11. la legge della Regione Veneto n. 22 del 06/09/2023, recante “Modifiche alla legge regionale 14 giugno 2013, n. 11 “Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto” in materia di agenzia di viaggio e turismo che operi esclusivamente in modalità on line” 

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Il Consiglio dei Ministri è stato presieduto, dalle ore 10.52, dal Ministro per le riforme istituzionale e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ed è terminato alle ore 11.54.

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