ARIDATECE CUPPARO

L’abbiamo visto all’opera come un assessore pugnace e per quanto esagerasse con la sua dialettica contundente e piena di neologismi dialettali bisogna dire che Francesco Cupparo col suo movimentismo istituzionale è riuscito pure a piazzare qualche buon risultato, peraltro nel tempo pandemico non certo facile allo sviluppo d’impresa e con spunti così interessanti d’assicurare perfino della rendita al duo disastroso Galella-Casino succedutogli alle attività produttive per botta di fortuna e non già per il merito d’aver portato qualche voto alla vittoria dei patrioti. Ora è noto che con assillo etico s’è dimesso per i fatti giudiziari contestati, ma non per questo s’è sottratto mai alla causa di FI come ha mostrato con la sua Francavilla stracolma e osannante per la Casellati e Tajani, gli stessi, tanto per intenderci, che l’hanno ricambiato premiando un trombato come Casino che a partire dai fondi di garanzia per l’accesso al credito delle pmi sta ormai disattendendo il lavoro di Cupparo, il quale a questo punto farebbe bene a dire ciao ciao. Canta Luigi Tenco:“Ciao. Andare via lontano, cercare un altro mondo, dire addio al cortile”.