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ROMEO GROUP FOTOVOLTAICA IN 1ALINEA PER CONTRIBUIRE ALLA ECOSOSTENIBILITÀ

L’intervista l’au Romeo su sviluppo fonti rinnovabili

Produzione di energia verde, pulita ed ecosostenibile. Su questo principio si fondano gli interessi della Romeo Group Fotovoltaica Srl, impresa pioniera del fotovoltaico in Calabria e tra le prime in Italia, e che spaziano su più fronti nell’ambito delle energie rinnovabili. Tra i progetti della società (che ha sede a Corigliano Rossano in provincia di Cosenza), infatti, avanzano nuovi investimenti nell’idrogeno verde puntando con decisione sulle comunità energetiche. L’azienda – nata nel 1987 a Mandatoriccio, in provincia di Cosenza, dalla mente imprenditoriale di due fratelli, Cataldo e Giovanni Romeo – negli annisi è ingrandita e ha sviluppato nuovi e innovativi prodotti e servizi per i propri clienti. Grazie all’esperienza maturata negli anni, alla determinazione e all’amore non solo per la propria terra (la Calabria), ma soprattutto per la natura e l’ambiente, i due fratelli Romeo e il loro staff hanno reso oggi, la Romeo Group Fotovoltaica srl, un’azienda tra le più attive nel Sud Italia che può vantare oltre diecimila impianti fotovoltaici progettati e installati. Ospiti di Cronache Tv l’amministratore unico della Fotovoltaica srl l’Ing. Cataldo Romeo, insieme con la responsabile “Comunità energetiche” Deborah Iazzolino e la responsabile “Bando Basilicata piccoli impianti” Eleonora Rizzuto hanno spiegato nel dettaglio ai nostri microfoni l’intero progetto cercando di informare degli effetti e dei benefici che le fonti di energia rinnovabili rappresentano ad oggi per il futuro, anche della Basilicata, non solo perché permettono di salvaguardare l’ambiente limitando l’uso di combustibili fossili, ma anche perché consentono al territorio di rendersi indipendente.

Ingegnere Romeo, illustri in termini pratici di cosa si occupa la sua azienda e quali sono i servizi che offre?

«Le fonti di energia rinnovabile sono diverse, dall’eolica all’idroelettrica, dalla geotermica alla solare, ma solo quest’ultima si può definire “democratica”, perché disponibile e utilizzabile praticamente ovunque», sottolinea Romeo che smentisce la credenza per cui installare impianti fotovoltaici implicherebbe consumo di suolo da sottrarre ad altre attività. «Se da una parte – afferma Romeo – è evidente che la soluzione di collo- care i pannelli sui tetti delle case sia a “impatto zero” in tema di suolo, dall’altra oggi la tecnologia consente di mantenere il doppio uso dei ter- reni». «La Romeo Group Fotovoltaica – spiega l’amministratore unico -si rivolge a privati, aziende ed enti pubblici offrendo una serie di servizi volti all’efficientamento energetico e a tutte le attività ad esso collegato. Progettazione, installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici di varie dimensioni, anche Industriale (su capannoni e terreni industriali), Agrivoltaico e Agrisolare (impianti fotovoltaici da installare sui tetti degli edifici, la cui destinazione sia prettamente agricola, zootecnica e agroindustriale); illuminazione pubblica efficientata energeticamente; sistemi solari termici e fotovoltaici, centrali idroelettriche, impianti a biomasse». «Insomma – conclude Romeo – quella della società è stata una crescita su tutti i livelli, non solo dal punto di vista economico ma anche da quello strutturale e professionale».

Il modo più innovativo e vantaggioso di sfruttare l’energia solare, oggi, è attraverso le comunità energetiche che, all’interno di un comune, si fondano sul concetto di condivisione di un bene, in questo caso l’energia scaturita da fonti rinnovabili, con un importante impatto sociale oltre che economico. In qualità di responsabile “Comunità energetiche” dell’azienda, Ing. Iazzolino, ci spieghi quali sono effettivamente i vantaggi e chi può aderire?

«Le comunità energetiche non sono altro che un’aggregazione di soggetti pubblici e privati che si mettono insieme con uno scopo principale, che è quello di apportare benefici ambientali – poiché si opta per l’uso di una fonte di energia green – ma anche economici e sociali nei territori in cui si sviluppano poiché l’energia accumulata dagli impianti installati sui tetti delle case dei cittadini se non viene autoconsumata dalla singola famiglia è messa a disposizione del- la comunità prima di essere immessa nella rete, dove il Gestore dei servizi elettrici la remunera a prezzo bassissimo. Possono aderire cittadini privati e imprese, chiunque abbia un contatore. Sono sufficienti due soggetti per dare vita ad una comunità energetica». «Ma – evidenzia Iazzolino – lo scopo veramente pregnante è quello di condividere l’energia che viene prodotta dagli impianti fotovoltaici o comunque dalle fonti rinnovabili che vengono messe a disposizione della comunità energetica stessa. Quello che succede è uno scambio virtuale, sostanzialmente tutta l’energia che viene prodotta dagli impianti viene immessa in rete per essere autoconsumata dei membri della comunità e questa condivisione viene premiata con una tariffa incentivante valida per vent’anni. Quindi diciamo che è una manovra innovativa che ha un obiettivo fondamentale che è quello di rendere i territori autosufficenti dal punto di vista energetico». «E l’operazione – prosegue – oggi, risulta ancora più conveniente poiché è possibile accedere a contributi statali ed europei, a cui Fotovoltaica aggiunge un ulteriore vantaggio. I privati hanno diritto a un incentivo fiscale pari al 50% della spesa che si recupera in dieci anni e che noi riusciamo a prendere attraverso lo sconto in fattura – spiega Iazzolino – La cifra restante dovrebbe essere fornita dal singolo cittadino, ma per accelerare questo processo abbiamo deciso di finanziarla noi prendendo in cambio la gestione e la manutenzione della comunità energetica nei 20 anni successivi. Inoltre, è in previsione un nuovo incentivo derivante dal bando della Commissione Europea, una manovra del Pnrr peri Comunisotto i 5.000 abitanti, peri quali viene stanziato un contributo a fondo perduto del 40%, per la creazione di comunità energetiche rinnovabili». E non sfugge il peso sociale dell’iniziativa: «L’elemento centrale è la condivisione, che induce il singolo a superare la propria sfera privata e a pensare in termini di comunità».

E a proposito di bandi, la Regione Basilicata ne ha avviato uno, rivolto espressamente ai Comuni non metanizzati, che offre un contributo a fondo perduto per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili a servizio delle unità abitative non allacciate alla rete metano ricadenti nel territorio lucano. In questo caso, chiedo a lei, dottoressa Rizzuto, che è responsabile del bando Basilicata rivolto a piccole imprese. Ecco, come è possibile avviare queste pratiche, chi può farne richiesta e come?

«Fotovoltaica sta supportando la Regione Basilicata in questa manovra. Oggi contiamo l’installazione di circa 200 impianti sul territorio lucano, gran parte già allacciati. Dunque, l’iter è semplice e basato su 4 requisiti essenziali: il beneficiario deve intanto non essere metanizzato, quindi non avere un PDR (Punto di Riconsegna) attivo che identifica l’utenza in maniera univoca; deve essere residente nell’immobile oggetto di intervento; essere intestatario di una fornitura elettrica e in particolar modo la fornitura deve essere domestico- residente. E, come ultimo requisito, quello di essere proprietario o compropriatario o soffruttuario dell’immobile. Quindi, diciamo, requisiti standard». «Per quanto riguarda l’iter – spiega Rizzuto – una volta acquisita la documentazione, verificata la correttezza e la completezza di quest’ultima, entro circa due settimane o tre siamo in grado di installare l’impianto e contemporaneamente far partire la richiesta di connessione. Più o meno entro un mese, 40 giorni, l’impianto sarà allacciato in rete»

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