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ALLUVIONI IN EMILIA ROMAGNA GIÀ DIMENTICATE DAL GOVERNO DI GIORGIA MELONI & C.

MICHELE DE PASCALE “ La mia sensazione, se la Presidente Meloni pensa veramente ciò che ha scritto in questa lettera, è che purtroppo non abbia un quadro esatto della situazione in Romagna e in tutta la Regione e che, forse, le dichiarazioni surreali di qualche suo collaboratore le abbiano fornito una visione totalmente distorta sull’efficacia delle misure previste dal suo governo”

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E SINDACO DI RAVENNA MICHELE DE PASCALE RENDE NOTO :  

Michele de PASCALE
Sindaco di Ravenna
Presidente della Provincia di Ravenna e dell’Unione delle Province d’Italia
La Presidente Giorgia Meloni oggi ha risposto, con una missiva di cinque pagine indirizzata al Presidente Stefano Bonaccini, alle nostre tre richieste.


La lettera purtroppo è totalmente negativa, prosegue nella narrazione surreale dei 4,5 mld già spesi dal governo per cittadini, imprese e opere pubbliche; rinvia ad ottobre le nostre due proposte per avere subito risorse reali per gli indennizzi a famiglie e imprese ed elude completamente la nostra richiesta di incontrarla subito personalmente per decidere insieme come procedere.

Per brevità riassumo proposte e risposte:

Proposta1. Vista l’estrema eseguità di risorse messe a disposizione per indennizzi (120 milioni a cui se ne sono poi aggiunti altri 149 ma vincolati alle sole imprese) abbiamo chiesto che larga parte di 1,2 mld (600 milioni di cassa integrazione, 300 milioni di ammortizzatori per autonomi, 300 milioni solo per imprese che esportano) mal destinati dal primo decreto e a oggi praticamente inutilizzati (al momento abbiamo certezza di soli 30 milioni spesi) fossero messi subito a disposizione del commissario per iniziare ad indennizzare famiglie e imprese.

Risposta1. Fino al 30 Settembre non si avrà la cifra esatta utilizzata in questi tre fondi e quindi solo allora sarà possibile “reimpiegare eventuali residui disponibili”. (Ndr Ad oggi siamo a 30/40mln spesi su 1,2 mld)

Domanda2. In analogia al Terremoto dell’Emilia nel 2012 prevedere un credito di imposta, finanziato con mutuo contratto dallo stato, che permetta a famiglie e imprese di detrarsi dalle tasse tutte le spese sostenute per il ripristino dei danni.

Risposta2. La misura è in fase di studio da parte del Governo sin dal primo decreto ma ancora le strutture tecniche non hanno elaborato una proposta. (ndr 3 mesi per studiare un meccanismo già utilizzato!)

Proposta3. Incontriamoci subito e decidiamo insieme come migliorare i due decreti fatti dal Governo prevedendo risorse credibili per famiglie e imprese.

Risposta3. NON PERVENUTA

La mia sensazione, se la Presidente Meloni pensa veramente ciò che ha scritto in questa lettera, è che purtroppo non abbia un quadro esatto della situazione in Romagna e in tutta la Regione e che, forse, le dichiarazioni surreali di qualche suo collaboratore le abbiano fornito una visione totalmente distorta sull’efficacia delle misure previste dal suo governo. 

Io rinnovo la richiesta di incontrarla direttamente nei prossimi giorni, a Roma o dove ritiene, ma, forse, sarebbe meglio che tornasse lei in Romagna, nei luoghi più colpiti, e che, se non si fida dei Sindaci (anche di quelli di centrodestra a quanto pare), dei sindacati e di tutte le associazioni di impresa, ascoltasse direttamente le persone colpite, visitasse le case distrutte dall’alluvione e provasse a ripetere lì le 5 pagine sui 4,5 miliardi già spesi per l’alluvione.

PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA STEFANO BONACCINI:  

La presidente Meloni ha inviato una risposta, purtroppo non positiva, alla lettera che le avevo trasmesso insieme al sindaco metropolitano di Bologna, Lepore, e ai presidenti delle Province di Ravenna e Forlì-Cesena, De Pascale e Lattuca, i territori più colpiti dall’alluvione.

Avevamo avanzato proposte concrete, in uno spirito costruttivo e nel solo interesse degli emiliano-romagnoli, comunità e territori di cui ci facciamo portavoce, a partire dal recupero di oltre 1 miliardo di euro, finora non speso, da dirottare subito sugli indennizzi per famiglie e imprese.

E chiesto un incontro per sciogliere insieme i nodi tuttora non risolti che frenano l’avvio della ricostruzione.

Restano però i fatti: a oggi gli unici contributi arrivati ai cittadini sono quelli decisi da Regione Emilia e Protezione civile nazionale, mentre persone e aziende attendono il 100% dei risarcimenti, come promesso giustamente dal Governo.

E come avvenne per il terremoto che colpì l’Emilia dove i danni sono stati risarciti per intero, sia per la parte pubblica che per quella privata.

Lo si chieda ai cittadini: le misure finora adottate coi due Decreti nazionali, peraltro utili, non hanno funzionato per il ritorno alla normalità e la ripartenza delle attività economiche.

E la “fretta” che la premier mi imputa è quella dei nostri concittadini e delle nostre imprese, che tutto meritano fuorchè polemiche sterili fra istituzioni.

Abituati sempre a rimboccarsi le maniche e lamentarsi molto poco.

È a loro che guardiamo, attraverso la piena pop collaborazione che ogni giorno stiamo portando avanti col Commissario Figliuolo, che ha già dato la propria disponibilità a incontrare nuovamente tutte le parti sociali e gli enti locali aderenti al Patto per il Lavoro e per il Clima il prossimo 31 agosto, proprio per approntare, con l’intero sistema regionale, le soluzioni migliori per la ricostruzione.

Nessuno disconosce il valore importante di quanto fatto per attivare gli ammortizzatori sociali o l’accesso al credito di una parte, sia pur ristrettissima, di aziende, così come per quelle dell’export; ma ribadisco quanto i sindaci, le associazioni di impresa, i professionisti e le organizzazioni sindacali stanno dicendo: la stragrande maggioranza delle imprese ad oggi non solo non ha ricevuto un euro di indennizzo, ma neppure sa come approntare le perizie necessarie per ottenere in futuro il pieno risarcimento dei danni.

E non sapere ancora, dopo tre mesi, come richiedere i rimborsi è semplicemente incredibile.
Restano esigue le risorse destinate alla ricostruzione privata.
Quanto a quella pubblica, della cifra citata dalla presidente Meloni – gli oltre 400 milioni di euro per gli interventi di somma urgenza realizzati – mi pare che nulla, ad oggi, sia arrivato nelle casse dei Comuni, che continuano ad essere esposti, così come le imprese che hanno realizzato questi lavori e non vengono pagate.

Noi siamo qui solo per dare una mano e trovare insieme soluzioni efficaci. Come ho ringraziato il Commissario Figliuolo per aver immediatamente accolto l’invito ad un incontro delle parti sociali, così confido di poter fare con la presidente Meloni non appena deciderà di incontrarci.

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