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«APEA, LA PROVINCIA DI POTENZA DEVE CHIARIRE»

Sulla società partecipata, “Europa verde Basilicata”: «C’è un vuoto politico che va colmato, non è un puro disbrigo burocratico»

Sulle vicissitudini della la società in house della Provincia di Potenza, Apea, è intervenuta anche “Europa verde Basilicata”: «Dai dati in nostro possesso e in assenza colpevole di un chiarimento da parte della Provincia, la vicenda sta diventando sempre più preoccupante e grave». Una settimana fa circa, il presidio davanti alla Prefettura di Potenza degli undici lavoratori dell’Apea che hanno rivendicato il mancato rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre scorso e lo stop delle attività dell’azienda che si occupa del servizio di controllo dell’efficienza energetica degli impianti termici. «È arrivato il momento – hanno dichiarato gli esponenti di “Europa verde Basilicata” – che la Provincia chiarisca fino in fondo i motivi che stanno portando a liquidare una società in house, l’unica della Provincia, commettendo anche un grave errore di prospettiva. Un vuoto politico che va colmato assolutamente perché non è una vicenda che può essere gestita come puro disbrigo burocratico. Un metodo sbagliato, oltretutto lontanissimo da un modello di partecipazione e trasparenza delle decisioni. Nel mentre non è dato sapere a nessuno quali siano i rilievi sollevati dal Mef, nè è possibile comprendere fino in fondo se tale decisione sia conseguenza di questi rilievi oppure no. Ed è una questione di non poco conto e tutta politica, e per questo riteniamo necessario un chiarimento esplicito. La stessa decisione di affidare ad un soggetto privato di Milano un incarico di ben 44mila euro ai fini della redazione del bando di gara pubblica per l’affidamento del servizio di controllo dell’efficienza energetica degli impianti termici è una cosa ridicola che potrebbe meritare l’attenzione della Corte dei Conti e non solo». «Una forzatura che – hanno proseguito – si fa fatica a comprendere sia per le competenze ormai ventennali nell’erogazione dello specifico servizio sia dell’anomala procedura rispetto alla funzione specifica. Come richiesto dalle sigle sindacali, chiediamo ed auspichiamo, proprio a causa di questo vuoto politico, che sua eccellenza il Prefetto convochi al più presto il tavolo per una soluzione definitiva della vicenda che ha tutti gli elementi per una positiva risoluzione. Nel frattempo la Provincia sospenda l’affidamento di 44mila euro per un’attività che dovrebbe conoscere fin troppo bene». «Chiudere la sua unica società in house senza esplicite motivazioni – hanno concluso gli esponenti di “Europa verde Basilicata” – , esternalizzare a privati un ulteriore pezzo di attività pubblica sono atti politici che pensavamo appartenessero ad una stagione superata che non pochi danni aveva creato in termini di impoverimento del lavoro»

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