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MEGA SU SALARIO MINIMO IN BASILICATA

“Siamo di fronte a chi, ormai, è povero anche se ha un’occupazione”, ha detto il segretario della Cgil lucana

In Italia serve una legge che introduca il salario minimo e che dia validità generale ai contratti collettivi nazionali del lavoro, in modo che diventino vincoli di legge sia la paga oraria che tutti i diritti contenuti nei contratti stessi. E questo, per noi, deve valere per tutte le lavoratrici e i lavoratori, siano essi subordinati, autonomi o a partita Iva”. Così il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, in una dichiarazione sui dati Eurostat sui salari in Italia.

Nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Cgil lucana, è specificato che “nel 2022, con un’inflazione annuale in del 9,2%, se i salari in Europa sono cresciuti poco, con una media del 4,4%, l’Italia si è fermata al 2,2%, primato negativo insieme a Malta, Finlandia e Danimarca”.

Se questi sono i dati nazionali – prosegue Mega – nel Mezzogiorno e in Basilicata, dove il gap con il resto del Paese è storico, ci troviamo di fronte a chi, ormai, è povero anche se ha un’occupazione ma è spesso precaria, sottopagata o a nero, con poche ore lavorate  o magari regolata da contratti pirata, siglati da Sindacati fantasma. Questa situazione non è più accettabile”.

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