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L’ANTIMAFIA CALABRESE IN BASILICATA

‘Ndrangheta e affari droga, armi, politica, appalti e tanto altro: Gratteri sui clan del crotonese. Ordinanza cautelare per 43 indagati, in carcere i valligiani Enrico Moscogiuri ed Antonio Corbisieri

Ci sono anche 2 lucani tra le 43 persone arrestate dai Carabinieri del Ros di Catanzaro nell’ambito di una maxi operazione antimafia coordinata dalla Dda calabrese e diretta dal Procuratore capo Nicola Gratteri, denominata “Glicine akeronte”, per reati, contestati a vario titolo ai 123 indagati, quali associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravata dalle finalità mafiose, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, omicidio, trasferimento fraudolento di valori, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata liberà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, scambio elettorale politico mafioso, truffa aggravata. Per Enrico Moscogiuri e Antonio Corbisieri, entrambi di Viggiano, l’uno imprenditore del settore dei trasporti e l’altro dipendente di una società dell’indotto petrolifero. è stata disposta la misura cautelare in carcere. L’ordinanza cautelare a carico di 43 indagati, 22 trasferiti in carcere, 12 agli arresti domiciliari, 3 sottoposti all’obbligo di di- mora, più 4 disposte sospensioni dai pubblici uffici con l’interdizione dalle cariche pubbliche per 1 anno, e 2 divieti di contrattare con la pubblica amministrazione per 1 anno, è stata eseguita dai Comandi Provinciali Carabinieri di Crotone, Cosenza, Catanzaro, Potenza, Parma, Brescia, Milano e Mantova e dello Squadrone Eliportato Calabria. Secondo quanto emerso dalle indagini Moscogiuri e Corbisieri, in concorso con altri altri indagati, avrebbero coadiuvato gli esponenti dei “papaniciari”, sodalizio ‘ndranghetista operante sul territorio di Crotone, per la gestione di interessi ed investimenti del clan sia in Emilia Romagna che in altre regioni. Con varie condotte, per l’accusa, avrebbero consumato o favorito reati di truffa connessi alla distrazione di beni sottoposti a sequestro, recupero di crediti, traffici illeciti di pneumatici, schede carburante e materiali edili, da destinare utilmente ai vertici apicali della consorteria, nonché avrebbero gestito attività riconducibili al sodalizio mafioso.

LE INDAGINI DALL’ITALIA ALLA GERMANIA

Avrebbero inoltre partecipato a riunioni con gli esponenti dei papaniciari che, periodicamente, rag- giungevano il Nord Italia al fine di pianificare investimenti, dirimere controversie, raccogliere i proventi dei reati consumati. L’inchiesta dell’antimafia di Catanzaro è stata ad elevato grado di complessità, come dimostra anche l’ausilio della Procura tedesca di Stoccarda. La collaborazione italo-tedesca ha consentito di svolgere, contemporaneamente ed in collegamento, le indagini nei due Paesi, con acquisizione in tempo reale degli elementi indiziari risultanti nelle distinte attività investigative. Eurojust, attraverso il componente nazionale italiano, ha garantito un costante raccordo operativo con l’Autorità giudiziaria straniera coinvolta, oltre che mediante la costituzione della squadra investigativa comune, anche attraverso numerose riunioni di coordinamento internazionale. Grazie alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, alle analisi delle segnalazioni della Banca d’Italia e alle indagini svolte in Germania, l’attività investigativa avviata nel 2018 dal Ros è stata incentrata sulla ricostruzione degli assetti, dei rapporti politico-imprenditoriali e delle dinamiche criminali della locale di Papanice al cui vertice si pone la famiglia Megna. I pm guidati dal procuratore Nicola Gratteri hanno ricostruito gli interessi illeciti degli esponenti della cosca crotonese nei settori immobiliare, della ristorazione, del commercio di prodotti ortofrutticoli e di bestiame, dei servizi di vigilanza, security e del gaming attraverso l’imposizione di videopoker alle sale scommesse e la loro gestione tramite prestanomi. Gli inquirenti calabresi ritengono, inoltre, che la co- sca avvalendosi del supporto di hacker tedeschi, sarebbe riuscita a compiere operazioni bancarie e finanziarie fraudolente sia operando su piattaforme di trading clandestine, sia svuotando conti correnti esteri bloccati o creati ad hoc utilizzando carte di credito estere e alterando il funzionamento del pos.

«PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ASSERVITA ALLA ’NDRANGHETA»

Per Gratteri la struttura ‘ndranghetistaù si articola in cinque paesi del mondo. In particolare, l’epicentro dell’associazione per delinquere è una locale di ‘ndrangheta del crotonese, coinvolti anche diversi esponenti dei Grande Aracri e dei Megna, che aveva rapporti continui con la pubblica amministrazione. Quest’ultima, come sottolineato da Gratteri, era «asservita alla ‘ndrangheta almeno per un periodo che va dal 2014 al 2020». La locale mafiosa aveva «rapporti diretti con politica regionale». Tra i destinatari degli avvisi di garanzia, l’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, 70 anni, eletto col Pd. L’ipotesi di reato a carico di Oliverio, che è stato in carica proprio dal periodo che va dal 2014 al 2020, é quella di associazione per delinquere aggravata dalle modalità mafiose. Tra gli indagati ci sono inoltre gli ex assessori regionali in Calabria, Nicola Adamo, Antonietta Rizzo, e l’ex consigliere regionale Seby Romeo, tutti del Partito democratico. Indagato anche il Dirigente Generale della Uoa, Unità Operativa Autonoma Forestazione della Regione Calabria, Mimmo Pallaria, ex sindaco di Curinga, in provincia di Catanzaro, ed attuale consigliere comunale dello stesso centro. Indagata poi Orsola Reillo, ex direttore generale del Dipartimento ambiente e territorio sempre della Regione Calabria. Fini- ti nel mirino degli investigatori anche l’attuale sindaco di Rocca di Neto, Alfonso Dattolo, all’epoca dei fatti consigliere regionale per l’Udc, e Raffaele Vrenna, di 65, imprenditore del settore dei rifiuti, fratello di Gianni, presi- dente del Crotone calcio.

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