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PASSIONE, TALENTI E PROFESSIONI PER DARE VOCE ALLA VERA BASILICATA

Giunge al termine la stagione di “Impatto zero”: nel salotto di Cronache Tv abbiamo accolto e ascoltato le donne e gli uomini della nostra regione

La stagione primaverile di “Impatto zero” è terminata. Abbiamo iniziato con la Basilicata raccontata dalla scrittrice Piera Carlomagno, poi abbiamo ospitato il presidente degli avvocati di Potenza, Francesco Bonito Oliva. Con l’assessore allo sport del comune capoluogo, Giammarco Blasi, abbiamo chiacchierato di come si può anche sognare una piccola San Siro a Macchia Romana. Rocco Catalano ci ha parlato della Basilicata da bere, e poi tante don- ne sono passate nel salotto di Impatto Zero: la pm antimafia Anna Gloria Piccinini, l’avvocato Patrizia Guma, Emilia Simonetti e i suoi ricordi delle battaglie femministe. Abbiamo raccontato passioni e talenti, che può essere la matita del design come quello di Marisa Santopietro, o la disciplina del canto del soprano Marialucia Nolè, o la determinazione di un’ostessa, Rosa Solimeno. Un ciclo di dieci puntate che si sono aggiunte a quello dello scorso autunno, tutte al femminile, nate sulla spinta di un fatto storico del- la storia repubblicana italiana, la prima donna alla guida del Paese. Impatto zero è nata, a un anno dal Covid, grazie all’accoglienza dell’editore di Cronache tv, Giuseppe Postiglione, per dare spazio a storie e testimonianze di ripartenza, in un momento – che non è affatto passato – in cui le nostre aspettative erano sommerse dalla paura. Un modo per dare voce agli uomini e alle donne della nostra regione, offrendo uno spazio per una chiacchierata in libertà, di buone noti- zie, cercando di far sentire gli ospiti a casa loro, e di costruire insieme quel dialogo pacificato che spesso l’urgenza della cronaca espelle dal dibattito quotidiano. Una scelta informativa nel grande mare dell’attualità che spesso in- chioda noi giornalisti alla ricerca del “fatto grave” a tutti i costi. A dimostrazione di come in un gruppo editoriale possano coesistere linee e scelte a più raggi, informazioni e dialogo, denunce e costruzioni di comunità. E’ un grande magma il sistema dell’informazione oggi e la Basilicata non ne è fuori. In una regione tradizionalmente “panpolitica”, dove anche per vecchie consuetudini spesso non si va oltre al racconto del conflitto, sapere di poter accedere a un luogo in cui le esperienze, le storie, le testimonianze possono trovare accoglienza per delineare la traiettoria di un futuro che stenta ad arrivare, è – forse – un bene per tutti. Siete stati voi spettatori a deciderlo, seguendoci e chiamandoci. L’unico rammarico è non aver potuto accogliere tutti quelli che lo desideravano per i tempi della programmazione editoriale. Siamo al lavoro per la prossima edizione autunnale convinti che poi sono gli uomini e le donne, con la semplicità dei loro sogni, le delusioni, le aspettative, i progetti, anche la bellezza di un privato che spezza le solitudini del nostro tempo, a costruire la strada della ripresa di un’epoca critica e carica di incertezze. Della “banale semplicità” delle nostre vite la politica dovrebbe tener conto, senza inseguire epiche eroiche di chi si propone sempre con il linguaggio di propositi epocali. Con l’informazione disintermediata ognuno oggi può aprire la sua finestra sul mondo e raccontarsi. Rimangono fermi le basi di questo mestiere, sicuramente, senza il quale – ne siamo ancora convinti – un territorio non ha luce, si nasconde nelle sue ambiguità, o si manifesta in maniera anche truffaldina. E’ tremendamente complicato usare il bisturi della chirurgia informativa per distinguere le verità dalle distorsioni. Dare la voce a chi un luogo lo abita o lo vive può essere allora non dare un proscenio per un quarto d’ora di celebrità ma far raccontare quello che altrove non trova spazio, con uno strumento che non tramonta mai, quello di dare solo la spinta giusta a far venire fuori il racconto. Il nostro salotto, dunque, si chiude come di consueto per riaprirsi nel prossimo autunno. All’editore, alla direttrice, alla produzione, alla regia, alla segreteria, a tutti gli ospiti che si sono avvicendati, a voi tutti soprattutto che ci avete seguito va il mio più sentito ringraziamento.

Di lucia Serino

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