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LE PAROLE CHIAVE DI UNA CORTE ATTENTA ALLE PERSONE E AI DIRITTI RELAZIONE ANNUALE DELLA PRESIDENTE SILVANA SCIARRA RIUNIONE STRAORDINARIA

CORTE COSTITUZIONALE. SILVANA SCIARRA: LA CORTE VALORIZZA LA COLLABORAZIONE STATO-REGIONI

PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE SILVANA SCIARRA 

PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE SILVANA SCIARRA
RELAZIONE ANNUALE DELLA PRESIDENTE SILVANA SCIARRA

Ufficio Stampa della Corte costituzionale
Comunicato del 13 aprile 2023

LE PAROLE CHIAVE DI UNA CORTE ATTENTA ALLE PERSONE E AI DIRITTI RELAZIONE ANNUALE DELLA PRESIDENTE SILVANA SCIARRA RIUNIONE STRAORDINARIA

“La sala di udienza è il primo luogo, anche simbolico, della comunicazione e della trasparenza in cui si assiste al rito di una Corte che ascolta, attenta alla persona e alla tutela dei diritti e dei beni primari”.
Lo sottolinea la Presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, nella sua relazione annuale, letta in occasione della Riunione straordinaria della Corte alla presenza del Capo dello Stato e delle più alte cariche. In un percorso caratterizzato da alcune parole chiave – famiglia, minori, solidarietà, parità, salute, lavoro, ambiente e, soprattutto, persona – in cui si coglie “la funzione della Corte che assicura il rispetto della Costituzione, costantemente aperta al confronto con il Parlamento, chiamato a dare sviluppo concreto ai diritti”.
La Presidente evidenzia il ruolo della Corte nell’ordinamento repubblicano, garante del riparto delle competenze tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome; attenta a valorizzare il principio di leale collaborazione tra gli Enti; arbitro nei conflitti di attribuzione tra i diversi poteri; protesa a tutelare i diritti dei cittadini anche quando giudica sull’ammissibilità dei referendum.

Nella sua relazione – il cui testo integrale è pubblicato in questa home page – la Presidente Sciarra rilancia l’immagine di una Corte costituzionale vigile e al tempo stesso permeabile, dinamica, proiettata in universi ordinamentali più ampi, sulla scorta delle clausole di apertura all’Europa e al mondo previste dalla nostra Costituzione. Il costante confronto con le Corti sovranazionali rafforza i principi dello Stato di diritto.

Roma, 13 aprile 2023

Palazzo della Consulta, Piazza del Quirinale 41 Roma – Tel. 06.46981/06.4698224


RELAZIONE ANNUALE 
https://www.cortecostituzionale.it/annuario2022/pdf/Relazione_annuale_2022.pdf

RIUNIONE STRAORDINARIA E CONFERENZA STAMPA DIRETTA RAI E STREAMING

Roma, Palazzo della Consulta, 13 aprile 2023


Ufficio Stampa della Corte costituzionale
Comunicato del 13 aprile 2023

RIUNIONE STRAORDINARIA E CONFERENZA STAMPA DIRETTA RAI E STREAMING

La Riunione straordinaria della Corte, in programma questa mattina a Palazzo della Consulta dalle ore 11,00 con la relazione della Presidente, può essere seguita in diretta TV su RAI2. Anche la successiva conferenza stampa sarà trasmessa in diretta, ma su RAINEWS24, a partire dalle 12,00 circa.
Sia la Riunione straordinaria sia la conferenza stampa possono essere seguite anche in diretta streaming sul sito della Corte costituzionale.

Clicca qui per seguire in diretta la Relazione Annuale

https://vimeo.com/event/3201939/embed

Clicca qui per seguire la Conferenza Stampa

https://vimeo.com/event/3201849/embed
Roma, 13 aprile 2023
Palazzo della Consulta, Piazza del Quirinale 41 Roma – Tel. 06.46981/06.4698224

Ufficio Comunicazione e Stampa della Corte costituzionale

Comunicato dell’11 aprile 2023

PER IL CONDANNATO AMMESSO ALLA LIBERAZIONE CONDIZIONALE LA LIBERTÀ VIGILATA È UNA MISURA ALTERNATIVA ALLA DETENZIONE, FINALIZZATA ALLA SUA RISOCIALIZZAZIONE

La libertà vigilata, quando applicata al condannato ammesso alla liberazione condizionale, non è una misura di sicurezza e neppure una sanzione aggiuntiva, ma la prosecuzione, in forme meno afflittive, della pena già subìta in origine. Liberazione condizionale e libertà vigilata costituiscono infatti un tutt’uno, e si delineano, unitamente considerate, come una misura alternativa alla detenzione.
La libertà vigilata è dunque una sorta di “prova in libertà”, finalizzata, analogamente alle altre modalità di esecuzione extra-muraria della pena, a favorire il graduale reinserimento del condannato nella società.
Lo ha stabilito la sentenza 66 del 2023 (redattore Nicolò Zanon), dichiarando non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di sorveglianza di Firenze su due disposizioni del codice penale (articoli 177, secondo comma, e 230, primo comma, numero 2).
Il Tribunale dubitava che queste ultime fossero lesive del principio di ragionevolezza e di quello della finalità rieducativa della pena (articoli 3 e 27 della Costituzione), in quanto: prevedono l’obbligatoria applicazione della libertà vigilata al condannato all’ergastolo ammesso alla liberazione condizionale; ne stabiliscono la durata nella misura fissa di cinque anni; non consentono al magistrato di sorveglianza di far cessare anticipatamente l’esecuzione della misura.
La sentenza chiarisce, invece, che la disciplina censurata non determina alcun “automatismo irragionevole”. Il periodo di libertà vigilata ha infatti l’obiettivo di verificare la tenuta della prognosi di “sicuro ravvedimento” già effettuata in sede di concessione della liberazione condizionale e consente l’espiazione, in forma meno afflittiva, della pena così sostituita. Non è irragionevole che ciò avvenga per un periodo fisso, poiché la pena originariamente inflitta è già stata commisurata, questa sì doverosamente, alle specificità della situazione concreta

Del resto, l’ammissione alla liberazione condizionale dischiude l’accesso alla definitiva estinzione della pena, una volta che ne sia decorsa l’intera durata. Per il condannato all’ergastolo, che può accedere alla libertà condizionale solo dopo aver trascorso in carcere ventisei anni, il periodo di libertà vigilata non può che avere una durata prestabilita e fissa, ed è accompagnato da prescrizioni ed obblighi modulabili ad opera della magistratura di sorveglianza, alla luce delle peculiarità del caso concreto e del principio costituzionale di risocializzazione previsto dall’articolo 27 della Costituzione.
Roma, 11 aprile 2023

Palazzo della Consulta, Piazza del Quirinale 41 – Roma – Tel. 06.46981/06.4698224/06-4698438

https://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?param_ecli=ECLI:IT:COST:2023:66

CORTE COSTITUZIONALE. SILVANA SCIARRA: LA CORTE VALORIZZA LA COLLABORAZIONE STATO-REGIONI 
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