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CONTRADE: MANIFESTAZIONE IN P.ZZA MATTEOTTI CONTRO «LA LATITANZA DELL’AMMINISTRAZIONE»

Aria Silvana e altre zone periferiche della città hanno deciso di dire «basta alle “cure palliative” per le Aree Rurali»

Sono passate quasi due settimane da quando l’Associazione Aria Silvana e il suo presidente Donato Morlino, attraverso queste colonne, denunciavano lo stato di degrado ambientale in cui versa la zona e il disinteresse da parte dell’Amministrazione comunale, nel frattempo l’assessore alla viabilità del Comune di Potenza, Di Noia insieme al consigliere Quaratino hanno effettuato un sopralluogo che però non ha sortito gli effetti sperati dall’Associazione che insieme ad altre ex contrade di Potenza ha deciso di manifestare «contro le promesse al vento». I residenti delle ex contrade Cugno del Finocchio, Manta, Aria Silvana e Cozzale, convocati in assemblea dalla Associazione Aria Silvana lo scorso 27 febbraio, infatti, hanno deliberato a larghissima maggioranza «di dire basta agli atteggiamenti dilatori della Amministrazione Comunale, alla mancanza assoluta di manu- tenzione ordinaria e straordinaria(per quanto di competenza della stessa Amministrazione), alle promesse al vento , alle dichiarazioni degli assessori che impartiscono – a mezzo stampa – non solo gratuite lezioni di educazione civica, facendo ricadere solo sui cittadini la responsabilità dello stato attuale della viabilità e del degrado ambientale che pesano co- me macigni sui residenti delle aree rurali, ma non si assumono la responsabilità né di con- vocare incontri, quando sollecitati, né di dare risposte scritte alle richieste che vengono inoltrate, contravvenendo alle prassi amministrative – tutelate da norme vigenti – ed alla buona educazione istituzionale». I residenti hanno quindi deciso di manifestare apertamente «il proprio dissenso e il proprio punto di vista convocando una manifestazione per domani, alle ore 10, in Piazza Matteotti. Ed è una iniziativa che non resterà isolata. Basta con i cerotti e con le cure palliative – se e quando vengono propinate – che hanno caratterizzato finora, e a far data da troppi anni, gli interventi deliberati per le aree rurali della città. Le aree rurali sono parte integrante del capoluogo, ed una risorsa ambientale, sociale e culturale unica, divenute oggi non solo un luogo di residenza per oltre un terzo dei potentini, ma un ambiente nel quale stanno prendendo piede attività artigianali, commerciali e di servizio, nel quale molti cittadini praticano sport, fanno escursioni, vivono a contatto con la natura in modo semplice e diretto. Ma allo stesso tempo sono un ambiente fragile e che sta sempre più degradando dal punto di vista degli equilibri ambientali, presentando problemi diffusi di dissesto idrogeologico, anche in conseguenza della rarefazione di quel sistema di presidio del territorio rappresentato dalla presenza di piccole aziende agricole e dell’allevamento che han- no assicurato da sempre l’autonomia alimentare cittadina». «Si stanno diffondendo nei grandi e nei piccoli centri urbani le idee della “città in 15 minuti”, – continua il presidente Morlino – un concetto che “ha l’obbiettivo di sanare squilibri e fratture, iniziando da quella fra centro e peri- ferie e che propone di offrire servizi in ogni quartiere: scuole, uffici, negozi, ristoranti, ospedali. Tutto deve essere vicino, in massimo un quarto d’ora a piedi o in bicicletta” ma a Potenza, ed in particolare in Via Aria Silvana, si sta assistendo a fenomeni che vanno in controtendenza : tutto è lontano, chi prova ad andare a piedi o in bicicletta, lo fa a suo rischio e pericolo, e se usa l’automobile privata – dei bus urbani non c’è traccia – non si riesce a percorre i 4 kilometri di distanza dal rione più vicino in meno di venti minuti, visto lo stato pietoso della strada». E infine il presidente Morlino spiega quali sono le richieste delle aree rurali del capoluogo di regione: «Le aree rurali chiedono progetti e programmi condivisi di intervento che abbiano almeno il respiro di una intera consiliatura, rivendicano il diritto alla mobilità dei loro residenti. chiedono strumenti permanenti di rappresentanza, quali la Consulta delle Aree Rurali come richiesto dal Coordinamento delle Contrade già 4 anni fa – e a suo tempo promessa a vuoto (lo slogan delle “contrade al centro” si è trasformato in “che c’entrano le contrade”). Le Aree Rurali chiedono che si apra un confronto su tutti questi temi in Consiglio Comunale : ognuno, forze politiche, associazioni, semplici cittadini, si assuma le responsabilità che gli competono».

Rosamaria Mollica

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