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BARAGIANO E MURO CONTRO I CIBI SINTETICI

«Fermare la produzione di cibo in laboratorio. La nostra vocazione agricola è fatta di allevamenti e colture»

Il sindaco di Baragiano, Giuseppe Galizia, la Giunta e i consiglieri comunali «si sono uniti a quanti hanno sottoscritto la petizione contro il cibo sintetico promossa da Coldiretti».

Così l’Amministrazione di Baragiano si è mobilitata per aderire alla petizione: «Bisogna fermare la produzione di cibo prodotto in laboratorio. La nostra vocazione agricola è fatta di allevamenti e colture naturali che garantiscono genuinità e qualità degli alimenti prodotti. Chi volesse sottoscrivere la petizione può recarsi presso l’Ufficio Protocollo del Comune».

Anche il Comune di Muro Lucano aderisce alla petizione, ed il Sindaco Giovanni Setaro spiega: «Se siamo a favore di un futuro verde, sano, genuino, naturale, firmiamo la petizione contro il diffondersi nei mercati dei cibi prodotti sinteticamente. La nostra agricoltura ed il nostro allevamento sono la storia, il presente e il futuro dell’umanità». Anche qui i modelli per la firma della petizione sono a disposizione dei cittadini, presso l’Ufficio Protocollo della Residenza Comunale.

Dal 2023 potrebbero essere introdotte a livello comunitario, le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio dei primi prodotti alimentari sintetici. Carne e pesce prodotti in laboratorio e non più frutto di allevamenti in natura o nel mare. Anche il cibo, come lo conosciamo ora, potrebbe diventare un lontano ricordo, se multinazionali e colossi dell’hi-tech inizieranno ad investire su questo nuovo settore, sulla spinta dell’Ue e di quanto sta già avvenendo negli Stati Uniti.
È così partita la grande mobilitazione della Coldiretti contro il cibo sintetico, con il via alla raccolta firme su tutto il territorio nazionale per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro degli allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. La petizione potrà essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale.
Coldiretti spiega: «L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi».

Quali sono i pericoli e chi sta investendo in questa direzione proseguono a spiegarlo da Coldiretti: «Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). L’esempio più lampante è quello della carne artificiale dove solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni.

Per quanto riguarda la carne da laboratorio la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore, non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato. Ma non c’è solo la bistecca in provetta».

«Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione -afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che- siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare».

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