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ARMIDA BARELLI, PROCLAMATA “BEATA”

Viceconti: «Il CIF ha ricordato l’impegno vocazionale a Potenza in aprile; La sua testimonianza di vita ci incoraggia»

È stata proclamata Beata, presso il Duomo di Milano, Armida Barelli, fondatrice della Università Cattolica e della Gioventù Femminile di Azione Cattolica.
Il suo impegno socio-educativo ha contribuito all’emancipazione femminile in un’ epoca difficile per le ragazze più umili e provenienti da famiglie meno abbienti, offrendo loro la possibilità di studiare nelle università e creando collegi per le studentesse.

“L’Azione Cattolica è in festa, insieme alle associazioni e organismi di ispirazione cristiana, tra cui anche il CIF che ne ha ricordato l’impegno vocazionale a Potenza, nel mese di  aprile -racconta Antonella Viceconti,  Presidente regionale del Centro Italiano Femminile La sua testimonianza di vita ci incoraggia a vivere i valori del cristianesimo restando laici e inseriti nel mondo del lavoro, nella famiglia, nella politica e nella società”.
Nata in una famiglia borghese di Milano, all’età di 13 anni viene mandata in Svizzera nel collegio delle suore francescane di Santa Croce per completare i suoi studi. Nel 1910 l’incontro destinato a cambiarle la vita, con padre Agostino Gemelli: Inizia il sodalizio di una vita. Il 31 maggio 1913 nel Duomo di Milano davanti all’altare della Vergine, Armida Barelli si consacra a Dio.
Nel febbraio 1918 su incarico dell’arcivescovo di Milano da inizio alla Gioventù femminile cattolica milanese. L’anno successivo otterrà lo stesso incarico da Benedetto XV per la creazione della Gioventù femminile dell’Azione cattolica.
E se le donne dovevano prepararsi a diventare protagoniste nella società, ecco l’impegno per fornire loro la formazione: nel 1919 Armida assieme a altre 11 amiche da vita al primo gruppo su cui sorgerà l’Istituto secolare delle Missionarie della Regalità.

Sono anche gli anni in cui si sta per far nascere l’Università Cattolica a Milano: Armida Barelli farà parte di questo gruppo di fondatori e sarà proprio lei ha ottenere che l’ateneo fosse dedicato al Sacro Cuore di cui era devota. Da allora moltissime ancora le azioni intraprese con e a fianco delle donne fino all’agosto 1952, quando la sua vita si spense.
La causa di beatificazione a livello diocesano venne aperta nel 1970 e nel 2007 divenne venerabile. Il 20 febbraio 2021 il riconoscimento del miracolo per sua intercessione.
 In occasione della sua Beatificazione, Papa Francesco l’ha definita: “Un esempio luminoso di pastore”.
Una figura davvero intensa, ricca di sfaccettature e quanto mai attuale.
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