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CDX E FI ALLA RESA DEI CONTI

Gasparri: «Come per l’uovo e la gallina, non si capisce se spuntino prima le adesioni o le poltrone»


Il capogruppo Piro: «Il Bardi Ter non ha i numeri per governare, lo si vedrà già sul Bilancio e non solo»


POTENZA. «Non credo che la ‘terza Giunta Bardi’ abbia i numeri per poter governare. La sfiducia è stata scongiurata, ma quei voti non basteranno per approvare provvedimenti e bilanci». A tuonare è il capogruppo di Forza Italia Francesco Piro che non ha nascosto le sue rimostranze sulla composizione della nuova Giunta regionale.

Su tutti a far infuriare il capogruppo azzurro sarebbe stato l’ingresso del suo collega di partito Franco Cupparo. Una nomina «in totale autonomia di Bardi non condivisa con il partito» l’ha definita poco prima dell’avvio dei lavori del Consiglio Piro.

Motivo, che lo ha spinto a non presentarsi in Aula e non sostenere il presidente della Regione Basilicata sulla mozione di sfiducia. Un gesto che il forzista convintamente ribadisce anche all’indomani della sua assenza in Aula giustificandola sulla scelta con il fatto che «la ri/nomina di Cupparo dopo le sue molteplici dimissioni, non era sul tavolo del Coordinamento regionale di Forza Italia così come non era negli accordi partitici perdere il consigliere Enzo Acito».

Parole dure quelle del capogruppo di Forza Italia che a quanto pare sono condivise anche dal suo stesso partito, a differenza di chi sosteneva fosse una decisione in “solitaria” la protesta di non presentarsi in Aula. E invece a rimarcare la scelta autonoma di Bardi sul Bardi Ter è lo stesso senatore Maurizio Gasparri responsabile nazionale Enti Locali di Forza Italia: «Con senso di responsabilità Forza Italia prende atto della formazione della nuova giunta regionale e sarà al fianco del presidente Bardi, pur consapevole del sacrificio nella propria rappresentanza.

Vogliamo sottolineare la disponibilità di quanti hanno rinunciato a ruoli in consiglio e in giunta e la difficoltà in particolare della nostra rappresentanza della provincia di Matera. Su questo tema ci sarà attenzione e impegno da parte del nostro Movimento».

Pur se non nominato il chiaro riferimento di Gasparri è all’uscita di Enzo Acito dalla Giunta e dallo stesso Consiglio, non essendo stato nominato ma subentrato come supplente dell’allora ex assessore Rocco Leone, che non essendo riconfermato ha finito la sua esperienza in questa legislatura lasciando di fatti FI privo di un esponente del materano dopo il passaggio di Leone in FdI.

Gasparri ci ha tenuto a ribadire che FI sarà «coerente con i principi che abbiamo affermato e sostenuto: la priorità degli interessi dei cittadini lucani, la volontà di ribadire l’unità del centrodestra, il sostegno al presidente Bardi.

Nel contempo osserviamo che alcune designazioni potrebbero essere scaturite da una singolare e frenetica attività cinetica assembleare, con passaggi di gruppo che a volte avvengono per aspirazioni individuali o per delusioni individuali.

A volte per certi gruppi andrebbe effettuato un ‘fixing’ delle quotazioni più volte al giorno. Tre consiglieri la mattina, due il pomeriggio, quattro a sera e tre, ma in parte diversi, a notte.

Come per il mistero dell’uovo e della gallina, chi nacque prima?, non si capisce infatti se spuntino prima le adesioni o prima le poltrone, o se si aderisca o si abbandoni per la poltrona persa o agognata.

E l’unico eletto di un gruppo al momento del voto casomai non è più in quel gruppo, composto solo da eletti in altre liste. Nulla di illegale, tanto di inopportuno e di discutibile.

Tutto ciò crea tensioni e incomprensioni e non può certo apparire gradito ai cittadini. Ovviamente, come si suol dire, ogni riferimento a situazioni reali non è voluto. O no?» conclude il senatore azzurro.


 

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