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LA CGIL CHIUDE, LA CISL APRE

La crisi, se da Summa arriva la censura all’operato di Bardi, Cavallo si dice a disposizione


MATERA. Ha preso il via, con un accorato appello contro la guerra in Ucraina, il XIII congresso della Cisl Basilicata alla presenza del leader nazionale Luigi Sbarra.

Parole forti, nette, quelle lanciate dal palco della Cava del Sole per dire basta alla guerra e per spronare la comunità internazionale a ritrovare la via della pace senza compromessi al ribasso: «Sosteniamo una preghiera che invoca pace e profonda vicinanza al sofferente popolo ucraino che siamo pronti ad accogliere nella nostra terra a braccia aperte, una terra che in queste ore, in diverse forme, sta inviando aiuti concreti alla popolazione resistente.

Oggi più che mai sentiamo nel nostro cuore il messaggio fondativo dell’Unesco: le guerre nascono nella mente degli uomini ed è nello spirito degli uomini che devono essere poste le difese della pace».

Patto sociale, sicurezza, giovani, occupazione femminile, transizione ecologica e digitale, Pnrr, i temi principali richiamati, in circa un’ora di relazione, dal segretario generale Vincenzo Cavallo che ha espresso preoccupazione per la crisi politica che si è aperta in Regione invitando il presidente della giunta Vito Bardi ad aprire una vera fase di concertazione per lavorare insieme ad un’agenda di riforme economiche e sociali per il lavoro e lo sviluppo: «Oggi l’Italia ha bisogno della convergenza delle istituzioni e delle forze sociali su un grande progetto di ricostruzione nazionale, progetto che è innanzitutto morale.

È una sfida che ci riguarda tutti e alla quale la Cisl non intende sottrarsi anche nel confronto con la Regione Basilicata, che noi vorremmo più strutturato e ambizioso, in cui sia pienamente riconosciuto il ruolo dei corpi sociali intermedi».

«Dobbiamo darci delle priorità e tra queste, certamente, c’è quella di creare nuova occupazione, buon lavoro sicuro e ben retribuito, in particolare per i giovani e per le donne, e intervenire con rapidità per tutelare il potere di acquisto di salari e pensioni da quella tassa nascosta che si chiama inflazione», ha rivendicato il segretario della Cisl lucana sottolineando che le misure appena varate dal governo Draghi «servono ad affrontare l’emergenza», tuttavia «devono trovare una più funzionale collocazione dentro un quadro di riforme più strutturali», come la riduzione della pressione fiscale sui redditi fissi, lo sblocco dei rinnovi contrattuali, il sostegno della contrattazione di secondo livello e una riforma pensionistica «nel senso della flessibilità di uscita che assicuri anche una pensione di garanzia per i giovani con carriere discontinue ».

Cavallo ha espresso preoccupazione per la crisi del sistema politico che si è palesata in occasione della rielezione di Mattarella, una crisi che per il leader della Cisl lucana «è prima di tutto dei partiti e della cultura politica, che genera tensioni e cortocircuiti nelle istituzioni e ulteriore distacco e sfiducia da parte dei cittadini, riverberandosi anche nei territori come dimostrano le fibrillazioni nell’attuale maggioranza regionale che hanno condotto al recente azzeramento della giunta. L’instabilità non fa bene alla buona politica, e noi abbiamo bisogno di buona politica ».

Di qui la proposta rilanciata dal palco della Cava del Sole di un patto sociale per «stimolare anche in Basilicata un orizzonte politico che non sia quello del piccolo cabotaggio ma quello di una progettualità di lungo periodo che guarda alle nuove generazioni e non alle prossime elezioni.

Per costruire il Nuovo il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali non può essere limitato al rito della consultazione, ma ad una programmazione partecipata, che è la più compiuta forma di democrazia », ha avvertito Cavallo. «Il nostro invito – ha aggiunto – è a lavorare insieme per fare del dopo pandemia un tempo delle opportunità e non della rassegnazione, un tempo della speranza e non della sfiducia.

Noi siamo pronti a dialogare con il governo regionale su un’agenda di riforme economiche e sociali per attrarre nuovi investimenti e creare nuovi posti di lavoro. Il confronto sul piano strategico regionale e sul Pnrr è il primo terreno in cui esercitare un nuovo modello di governance fondato sul reciproco riconoscimento e sul pluralismo delle forze economiche e sociali del territorio».

Sui temi squisitamente sindacali il segretario della Cisl Basilicata ha ribadito che «il contratto deve rimanere lo strumento centrale in quanto espressione della libertà e dell’autonomia di un’organizzazione sindacale, ma tenendo bene a mente che luoghi, spazi e tempi di lavoro nel frattempo sono radicalmente cambiati», dichiarandosi contrario al salario minimo per legge poiché «rischia di aggravare la condizione dei lavoratori, in particolare di quelli più giovani, e di far uscire ampie fasce del mercato del lavoro dalla buona pratica della contrattazione amplificando le disuguaglianze tra lavoratori»

Per la Cisl «l’orizzonte ideale resta quello di una compiuta democrazia economica, in grado di tenere insieme efficienza del mercato e solidarietà ».


 

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