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SERGIO MATTARELLA: VISITA DI STATO IN SPAGNA

Dopo la deposizione di una corona presso il Monumento a los Caídos por España, il Presidente della Repubblica avrà un colloquio con il Re Filippo VI a Palazzo della Zarzuela

VISITA DI STATO

Il Presidente Mattarella in Visita di Stato in Spagna

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è in Visita di Stato in Spagna (16-17 novembre).

Al suo arrivo a Madrid, il Presidente Mattarella è stato accolto al Palazzo Reale dalle Loro Maestà, il Re di Spagna Filippo VI e la Regina Letizia, con gli onori militari.

Successivamente, sarà ricevuto dal Sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida Navasqüés, presso il Municipio – Casa della Villa, per la cerimonia di consegna della Chiave d’Oro della Città, al termine della quale il Capo dello Stato ha pronunciato un discorso.

Dopo la deposizione di una corona presso il Monumento a los Caídos por España, il Presidente della Repubblica avrà un colloquio con il Re Filippo VI a Palazzo della Zarzuela.

Nel pomeriggio incontrerà il Presidente del Governo di Spagna, Pedro Sánchez Pérez-Castejón a Palazzo della Moncloa.

La giornata si concluderà al Palazzo Reale con il Pranzo di Stato offerto in onore del Presidente Mattarella da Sua Maestà il Re di Spagna. 

La mattina del 17 novembre, il Capo dello Stato terrà una Prolusione al Congresso dei Deputati, accolto dal Presidente del Congresso Meritxell Batet, e dal Presidente del Senato, Ander Gil García.

Il Presidente Mattarella è accompagnato dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio.

Madrid, 16/11/2021 – 17/11/2021

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Il Presidente Mattarella in Visita di Stato in Spagna
foto di repertorio

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è in Visita di Stato in Spagna (16- 17 novembre). 

Al suo arrivo a Madrid, il Presidente Mattarella è stato accolto al Palazzo Reale dalle Loro Maestà, il Re di Spagna Filippo VI e la Regina Letizia, con gli onori militari.

Successivamente, è stato ricevuto dal Sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida Navasqüés, presso il Municipio – Casa della Villa, per la cerimonia di consegna della Chiave d’Oro della Città, al termine della quale il Capo dello Stato ha pronunciato un discorso.

Dopo la deposizione di una corona presso il Monumento a los Caídos por España, il Presidente della Repubblica avrà un colloquio con il Re Filippo VI a Palazzo della Zarzuela.

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della consegna della Chiave d’Oro della città di Madrid

Madrid, 16/11/2021

Signor Sindaco,

Autorità,

Signore e Signori,

è davvero un onore per me ricevere oggi, dalle sue mani, la Chiave d’Oro di questa nobile città “edificata sull’acqua e dotata di mura di fuoco”, come dichiara il suo antico blasone.

Si tratta di un gesto di grande riguardo che considero rivolto nei confronti della Repubblica che rappresento e, se mi permette, investe anche tutti i cittadini italiani che così numerosi frequentano questa città, o vi abitano sentendosi pienamente integrati nel tessuto di relazioni che caratterizzano la vostra bella capitale.

I legami di Madrid – città proclamata quest’anno ‘dantesca’ – con l’Italia sono molteplici e profondi, come testimoniano molti tra i luoghi più significativi della vostra città.

Tra gli altri – come lei ha cortesemente poc’anzi ricordato – qui ha trovato modo di mettere a frutto il suo talento quell’insigne architetto e ingegnere della mia città – Palermo – che fu Francesco Sabatini, chiamato da Carlo III a fornire un contributo importante per lo sviluppo architettonico ed urbanistico della capitale.

Sono davvero lieto che egli sia ricordato con un ricco programma di attività culturali nell’ambito dell’ “Anno Sabatini 2021”.

Tuttavia, non coglierebbe la profonda essenza di questa metropoli chi di essa ammirasse soltanto il patrimonio monumentale, per quanto eccezionalmente ricco e imponente.

Il vero “ingrediente” di questa capitale e il suo tratto forse più caratterizzante è al contempo evidente e impalpabile.

Mi riferisco alla meravigliosa luce meridiana che inonda la città, figlia di “quell’alto cielo spagnolo terso che fa parer sentimentale il cielo italiano”, per adoperare le parole di Ernest Hemingway.

Al di là del confronto poetico, non è certamente un caso se di tutte le bellezze di questo luogo l’Unesco ha scelto il “Paesaggio della luce”, per riconoscere il valore universale di un paesaggio urbano capace di fondere cultura, natura e scienza.

Desidero esprimerle, Signor Sindaco, le più vive congratulazioni per questo riconoscimento: la lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità si arricchisce di un esempio di sostenibilità urbanistica che ha reso Madrid all’avanguardia già nel XVI secolo e che mantiene oggi il suo dinamismo.

La straordinaria capacità della città di coniugare tradizione e innovazione si esprime oggi nel segno di quella apertura ai temi della nuova economia, del digitale e dell’ambiente che costituiscono il “cuore” del Green Deal europeo, il cui esempio è bene illustrato dal progetto del “bosque metropolitano”, di recente avviato.

Signor Sindaco,

la Chiave d’Oro che mi è stata consegnata rappresenta il simbolo del rinnovarsi di questa tradizione di fraterna amicizia che lega Madrid, una delle capitali della comune aspirazione europea, e l’Italia e un pegno per il futuro del rapporto tra i nostri popoli.

In tale spirito le formulo gli auguri più sentiti per il suo incarico al servizio della città e della sua popolazione.

A lei, alla municipalità, e a tutti i cittadini di Madrid il mio saluto più caloroso.

Grazie, Signor Sindaco.

Brindisi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Visita di Stato in Spagna

Madrid, 16/11/2021

Maestà,

La ringrazio – e ringrazio Sua Maestà la Regina – anche a nome di mia figlia Laura e della delegazione che mi accompagna, per la calorosa accoglienza ricevuta e per le espressioni di sincera stima e profonda considerazione che nel corso dei nostri odierni colloqui ha riservato all’Italia.

Nel solco della profonda e plurisecolare amicizia che unisce le nostre nazioni, ho accolto con autentico piacere il Suo invito a effettuare questa Visita di Stato, a venticinque anni da quella compiuta dal Presidente Scalfaro, nel 1996.

Dal primo grande incontro della latinità con il mondo iberico al “secolo d’oro spagnolo”, i rapporti tra i nostri Paesi si sono intrecciati infinite volte, come ci ricorda questo stesso magnifico Palazzo Reale, la cui realizzazione fu affidata dal Re Filippo V a un architetto della mia terra, Filippo Juvarra, poi proseguita da altri due importanti architetti italiani, Sacchetti e Sabatini.

Città e borghi d’Italia conservano tracce indelebili – artisticamente e urbanisticamente pregevoli – dell’influenza spagnola. Ne è un esempio la città dove sono nato, Maestà, ornata da numerose statue di Suoi lontani predecessori o il Palazzo Reale di Napoli, dove ci siamo incontrati in occasione della precedente riunione del Cotec.

Le tragiche vicende del Novecento hanno visto i nostri popoli soffrire esperienze simili. Spagnoli e italiani hanno saputo superare quelle drammatiche stagioni impegnandosi con successo in una ricostruzione – che è stata in primo luogo civile e morale – culminata per entrambi nel ritorno alla democrazia.

In quei difficili frangenti, non è mai venuta meno la forte solidarietà reciproca.

Una vicinanza, quella fra le nostre società civili, che si rinnova a ogni generazione, arricchita oggi da una condivisa dimensione europea, che trova una delle sue espressioni più belle nelle migliaia di studenti, italiani e spagnoli, che scelgono l’uno o l’altro Paese nel quadro del programma Erasmus.

Accanto alla comunità dei giovani come non ricordare poi le floride relazioni economiche che legano i nostri Paesi, alimentate anche dalla presenza di una consistente comunità di italiani, ben integrata e in crescita costante, che hanno scelto di risiedere in Spagna.

Maestà,

quella fra i nostri Paesi è una comunità ideale, fondata oltre che su una fratellanza di eccezionale prossimità, sulla convinta adesione ai valori della democrazia liberale.

Una comunità ideale proiettata in quell’orizzonte europeo che rappresenta il nostro destino.

Queste sono le solide fondamenta su cui poggiano le nostre relazioni bilaterali. Relazioni eccellenti in tutti gli ambiti, che hanno conosciuto negli ultimi anni una ulteriore intensificazione, come evidenziato dai numerosi incontri politici, economici e culturali, favoriti anche dagli ottimi risultati conseguiti nel Vertice Intergovernativo di Palma di Maiorca. Esse sono diventate oggi realmente strategiche, non solo per i nostri due Paesi e rappresentano un utile contributo per l’Europa intera.

Una solidarietà che, nel suo intensificarsi, può rappresentare uno dei pilastri dell’architettura europea.

La risposta alla pandemia, nelle sue dimensioni sanitaria, economica e sociale, ha mostrato quali passi sia possibile compiere nell’Unione Europea verso una piena cooperazione politica.

Il Next Generation EU ci fornisce l’opportunità di costruire società più giuste e inclusive, proiettate nel futuro.

In sede comunitaria, come nel G20 o nell’ambito delle Conferenze sul clima, Spagna e Italia devono continuare ad offrire il loro impulso, il loro contributo di pensiero, la loro comune sensibilità.

I giovani, le nuove generazioni, ci chiedono di guardare, senza timidezze e reticenze, al futuro del pianeta.

Maestà,

Spagna e Italia condividono la stessa vocazione mediterranea. Ce la fa constatare la geografia. Ce lo narra la storia. Ce lo testimonia la nostra cultura

Il nostro è un mare che unisce. Unisce popoli e culture.

Un mare che unisce Europa e Africa.

Un mare ricco di opportunità che potremo cogliere appieno soltanto se riusciremo ad operare con più decisione, tutti insieme, per la stabilizzazione dei Paesi e lo sviluppo dei popoli che lo abitano.

Il continente africano costituisce il partner naturale dell’Unione Europea. Non comprenderlo adesso ci potrebbe portare a constatare, fra qualche anno, di essere stati silenziosamente, ma inesorabilmente, relegati alla periferia del pianeta.

Va rilanciata con forza, a venticinque anni dalla Dichiarazione di Barcellona, la politica per una nuova Agenda per il Mediterraneo recentemente fatta propria dall’Unione Europea, per trasformare le difficoltà delle sfide comuni in opportunità condivise.

Maestà,

Domani mi recherò a Malaga, la “Ciudad del Paraíso”, come amava ricordarla il grande poeta e premio Nobel Vicente Aleixandre, che lì trascorse la sua infanzia.

Sono oltremodo lieto di poterla visitare quale seconda tappa della mia visita di Stato. Malaga, con la sua numerosissima comunità italiana offre un ulteriore, concreto, esempio della profonda amicizia che unisce da sempre i nostri popoli.

Con questi sentimenti e questo spirito, levo il calice al benessere personale delle Maestà Vostre, a quello dei nostri Paesi e dell’Europa tutta.

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle Cortes in occasione della visita di Stato in Spagna

Madrid, 17/11/2021

Signora Presidente del Congresso dei Deputati,

Signor Presidente del Senato,

Onorevoli rappresentanti delle Cortes,

desidero ringraziarvi molto per la cordiale accoglienza e per l’alto onore che mi viene concesso nel darmi la possibilità di prendere la parola in questo luogo, centro della vita politica di Spagna e dell’Europa.

Ogni Parlamento è tempio della democrazia.

Il confronto fra diverse visioni vi trova posto, in vista di una sintesi orientata al bene comune.

Un confronto che è essenza della democrazia e affermazione dello Stato di diritto, perché iscritto entro i limiti e le garanzie della Costituzione.

Punto di incontro di tutti i cittadini e – al tempo stesso – punto di partenza per garantire pace sociale, benessere e sviluppo.

La Costituzione italiana guarda alle formulazioni contenute nella Carta spagnola del 1931, soprattutto nella parte dedicata alle autonomie regionali, così come i vostri padri costituenti nel 1978 esaminarono con attenzione i modelli europei.

In questo senso, le Costituzioni moderne – la Costituzione spagnola fra queste, con il suo porre come valori supremi dell’ordinamento giuridico la libertà, la giustizia, l’uguaglianza e il pluralismo politico – sono figlie non soltanto della cultura giuridica dei propri Paesi, ma anche della migliore tradizione del costituzionalismo europeo.

Tocca ai Parlamenti colmare il divario tra la traiettoria segnata dalle aspirazioni racchiuse nei testi costituzionali e le condizioni reali, attraverso il confronto politico.

Si tratta di un compito arduo e appassionante.

La mia lunga esperienza di membro del Parlamento ha consolidato le mie convinzioni sulla insostituibile centralità della funzione parlamentare nello sviluppo di una società nazionale e nella capacità di trasmettere una dimensione di partecipazione democratica negli organismi multilaterali in cui sempre più la comunità internazionale è destinata a organizzarsi.

In questa sede – nel Parlamento – Onorevoli rappresentanti, risiede la libertà di un popolo.

Quella libertà che questa Camera ha coraggiosamente difeso – insieme alle altre istituzioni dello Stato – di fronte alle minacce che le furono portate quaranta anni or sono.

Signora Presidente del Congresso dei Deputati,

Signor Presidente del Senato,

Italia e Spagna sono Paesi fra i quali esiste una naturale, fraterna condivisione. I nostri legami discendono dalla storia, dalla comune radice latina delle nostre lingue, dall’appartenenza a un orizzonte geografico e culturale che al contempo è europeo e mediterraneo.

Questi vincoli hanno forgiato una straordinaria relazione tra le nostre popolazioni, con aspirazioni e con visioni che si sono reciprocamente arricchite.

Entrambi i nostri Paesi sono al centro di un’area, il Mediterraneo, in bilico tra possibile marginalità negli assi di sviluppo globali e incisiva integrazione tra due continenti, Africa ed Europa.

Appare allora naturale lavorare insieme, affinché le nostre istanze possano ricevere adeguata considerazione, irrobustendo e fortificando così l’intero edificio dell’Unione Europea.

I Parlamenti – insieme alle nostre società civili – rappresentano una forza “propulsiva” della nostra relazione. La fucina ove idee e sensibilità si trasformano in linee politiche. E sono certo che le nostre relazioni bilaterali troveranno anche, grazie al vostro impulso e contributo costante, sempre ulteriore sollecitazione.

La diplomazia parlamentare ha un ruolo significativo nel promuovere le relazioni tra popoli, nell’approfondire la conoscenza delle ragioni e delle sensibilità che sono prevalenti in ciascun Paese, nel contribuire a far emergere quel “cittadino europeo” che è uno dei frutti più concreti e positivi del percorso di integrazione continentale che insieme stiamo compiendo.

Stiamo attraversando un periodo di grandi trasformazioni, di crescita imperiosa della tecnologia, di tensioni rinnovate a livello planetario e di crisi ai nostri confini. Un periodo nel quale sarà decisivo mantenere costante l’attenzione sulla salvaguardia dei diritti, delle libertà e delle tutele, faticosamente conquistate a partire dal secolo scorso.

Sono temi che i Parlamenti nazionali, unitamente all’Assemblea di Strasburgo, dovranno considerare al centro della propria agenda.

Signora Presidente,

Signor Presidente,

le alte distinzioni che avete voluto conferirmi – la medaglia del Congresso dei Deputati e quella del Senato – per me costituiscono un grande onore e rappresentano un pegno ulteriore di amicizia tra i nostri Paesi, la Spagna e l’Italia.

Grazie e auguri di buon lavoro.


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