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DA CONTE E DRAGHI, LA STORIA SI RIPETE CONTI REGIONE, UN’ALTRA BOCCIATURA

Il CdM senza esitazione: impugnato il Bilancio previsionale “2021-2023”. Neanche il Ministro “amico, Gelmini, è riuscito a salvare Bardi & Co.

Bilanci regionali e Consiglio dei ministri: per il governo Bardi, altra bocciatura. Neanche col Governo “amico” e col ministro politicamente contiguo, per il centrodestra lucano le cose vanno meglio rispetto al passato.
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi ieri a Palazzo Chigi, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, a seguito dell’esame di 11 leggi regionali, ha deliberato di impugnare quella della Basilicata avente ad oggetto “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2021-2023”. Approvata dal Consiglio regionale ad aprile, la legge citata è stato poi pubblicata il 6 maggio scorso.
Per il Consiglio dei Ministri, però, contiene disposizioni «in contrasto con la normativa statale in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione italiana». In attesa di conoscere le motivazioni sulla cui base il Governo Draghi ha bollato come censurabile la legge regionale in questione, non si può non notare come, in tema di conti regionali, quest’ultima bocciatura arrivi a distanza di soli 6 mesi dalla precedente.
A gennaio, il Consiglio dei ministri impugnò anche la legge regionale avente ad oggetto “Prima variazione al Bilancio di previsione pluriennale 2020-2022 della Regione Basilicata”.
Tra le altre cose, proprio con la legge regionale del maggio scorso, la Regione ha provato a correre ai ripari, modificando il cronoprogramma di rientro, su uno degli elementi causativi l’impugnazione di gennaio: il ripiano del disavanzo di amministrazione. Sulla scia tematica, pertanto sui debiti della Regione, da ricordare anche lo scontro, il 3 giugno, nella seconda Commissione consiliare tra il presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Giovanni Brenna, e uno dei componenti dello stesso, Marco Nestore. Nestore, sulla effettiva copertura del disavanzo all’1 gennaio 2021, ha espressamente lamentato una marea di dettagli mancanti senza i quali era impossibile fornire un serio parere sul documento finanziario.
Le rassicurazioni di Bardi, espresse anche alla Corte dei Conti regionali, sull’efficienza dell’Ufficio legislativo e sul titolare Ferrara, alla prova dei fatti non trovano puntuale riscontro ancora.

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