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LA BASILICATA RIPARTA DAI TERRITORI E FACCIA PRESTO

Su Cronache Tv prima puntata del talk show sulle opportunità del Recovery Fund di Laboratorio politico. Parola d’ordine: fare presto

È iniziata parlando di cultura, ricerca ed istruzione, l’avventura televisiva di “Laboratorio polico”, l’associazione formata da cittadini e politici nata qualche mese fa e che ha lanciato una rubrica-dibattito su Cronache Tv, venerdì 19 marzo scorso. Il programma, con ospiti in collegamento via skype è incentrato sulle opportunità del “recovery fund” e sugli obiettivi che la Basilicata dovrebbe centrare.

Un primo appuntamento, condotto in studio dalla giornalista Angela Bovino accompagnata da due esponenti dell’associazione, il consigliere comunale al Comune di Potenza, Pierluigi Smaldone e l’avvocato Massimo Maria Molinari, ex assessore comunale ed ex vicesindaco del Comune di Potenza, cui faranno seguito ogni venerdì altre due puntate.

Lo scopo della trasmissione, in diretta sui canali e sulla pagina Facebook di Cronache Tv è quello di individuare con esperti di vari settori (prima puntata sulla cultura, la prossima su infrastrutture e rivoluzione green) le priorità di utilizzo del Programma per la ripresa e la resilienza della Basilicata. Un obiettivo che l’associazione intende realizzare con il contributo di tutti i cittadini lucani che vorranno partecipare. Il titolo dell’iniziativa infatti è: ripartire dai territori, come ha spiegato subito il consigliere Smaldone durante la prima puntata invitando i lucani a compilare il questionario predisposto e reperibile sulla loro pagina Fb, per individuare i “goal” per la Basilicata.

A dare il proprio contributo venerdì scorso, esponenti della cultura e dell’istruzione lucana: dal consigliere del Ministro della Cultura, Giampaolo D’Andrea ai principali attori del mondo universitario e della scuola; collegati via skype si sono alternati: Claudia D’Atena, dirigente dell’Ufficio scolastico Regionale, Mauro Fiorentino, già rettore dell’Università degli studi della Basilicata, Domenico Gravante, Dirigente Scolastico dell’IIS Einstein De-Lorenzo e presidente regionale dell’Associazione nazionale Presidi, insiema a Rocco Guarino, presidente della Provincia di Potenza e Antonio Prestera, presidente della Consulta degli studenti. Il mondo della scuola e dell’università è apparso concorde nel partire da un dato inoppugnabile: la Basilicata si spopola e bisogna preoccuparsi del fatto che “il vero tallone d’Achille dello sviluppo regionale è la riduzione della popolazione”.

Il deficit demografico comporta un progressivo invecchiamento della popolazione e una riduzione del peso dei giovani nella vita della regione stessa, con effetti immediati ormai evidenti a tutti: riduzione del numero degli studenti e mancanza delle famiglie; senza giovani che lavorano in Basilicata è del tutto insensato parlare di “metter su famiglia”.

A queste condizione di difficoltà bisogna aggiungere la scarsa innovazione e la non adeguata implementazione dei processi di digitalizzazione. Se questo è lo scenario bisogna mettere in campo politiche che recuperino una “consapevolezza digitale” per usare le parole di D’Andrea con le quali si è trovata concorde la dirigente dell’ufficio scolastico regionale Datena, che tuttavia precisa come la scuola che “non era del tutto impreparata (n.d.r.: alla pandemia) dal punto di vista digitale, avendo già avviato un processo di innovazione con i progetti di “scuola digitale”, ha comunque subito una vera rivoluzione dalla quale non si può più prescindere.

Bisognerà dunque “fare tesoro delle esperienze positive fatte durante la pandemia e prendere spunto dalle criticità sulla scorta dei suggerimenti che già vi sono nel Piano nazionale per il rientro in classe predisposto dall’ex ministro Azzolina e condiviso dall’attuale ministro Bianchi”. Il preside Gravante ha dovuto sottolineare l’altro dato purtroppo noto e cioè il fatto che quando i ragazzi scelgono prima i licei e poi l’università fuori regione nella stragrande maggioranza dei casi non tornano più. Per Gravante la cosa più importante da fare è una sorta di Patto territoriale tra le scuole, le università e le aziende per fare in modo che i ragazzi permangano in Basilicata. L’ex rettore Unibas Fiorentino ha sottolineato lo stesso tema: “le università del nord sono più attrezzate per accogliere e fare rimanere gli studenti, e questo è già scritto nelle formule dei meccanismi di finanziamento”.

Che fare? Fiorentino indica la via dell’unione tra tutte le università che devono fare sistema senza perseverare nell’errore di miglioramenti “spot”. A conclusione del dibattito l’avvocato Molinari ha voluto esortare i politici ad ascoltare i territori ed ha lanciato un’idea di unità tra istituzioni partendo da qualcosa di concreto: il caso della Torraca – grande ex scuola media abbandonata nel cuore del capoluogo lucano – che potrebbe essere un esempio di collaborazione tra Enti e ha raccolto la disponibilità della Provincia di Potenza nel lavoro di intercettazione di fondi.

«In queste prime puntate – ha sottolineato Molinari – abbiamo voluto trasformare in un coro di voci autorevoli l’irreale silenzio sul Recovery in Basilicata, non volendo che schede di approfondimento circolino solo in ambienti ristretti». L’appuntamento con la seconda puntata di Laboratorio politico è per venerdì 26 marzo prossimo sempre alle ore 21.

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