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MAGO FOGLIANO, ET VOILÀ: SULL’ASSE CON TRIUNFO, AFFIDAMENTO DIRETTO DAL COMUNE DI ABRIOLA

Riemergono gli equilibri del fu “Parco dei balocchi”: per 3 appalti al Rup serve un assistente, “pescato” il coniglio dal cilindro

I vecchi equilibri del Parco nazionale dell’Appennino lucano, da Marsiconuovo, sede dell’Ente, riemergono, più causalmente che causalmente, ad Abriola: et voilà, ecco riapparire il “mago” Fogliano. Per combattere il malaffare e la criminalità, al fine di contrastarne il potere, bisogna seguire la traccia dei soldi, insegnava un magistrato. In Basilicata, fatto salvo il sempre valido monito, per i pertinenti ambiti di competenza, di Falcone, per scoprire certe vicende trasparenti quanto un vetro stratificato e opaco, basta seguire i nomi. Il localizzatore tracciante gli spostamenti dell’ex presidente del Parco dell’Appennino lucano, Vittorio Triunfo, ha suonato l’alert: “vedi fratello”.

Il germano, Romano Triunfo, è l’attuale sindaco di Abriola a seguito della riconferma delle urne alle amministrative del 2017. La traccia dei soldi e dei nomi: sbrogliata la matassa. La pista dei soldi, riconduce al Decreto del Ministero dell’Interno, era il 7 dicembre scorso, riportante Abriola in qualità di amministrazione beneficiaria di un contributo economico per la progettazione esecutiva di 3 interventi. Gli appalti in questione sono i seguenti: messa in sicurezza del fronte di frana tra via Roma e via Gelsi (62mila euro), messe in sicurezza e manutenzione del viadotto Annunziata (90mila euro) e manutenzione straordinaria della strada (45mila euro).

Per i primi due appalti, già indetta la procedura di gara che prevede come criterio di aggiudicazione quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Per il terzo, appalto, invece, ci sarà l’«affidamento diretto» dei servizi di ingegneria. Come vuole la tradizione, il classico “coniglio dal cilindro”.

Il responsabile unico del procedimento (Rup) si è arreso dinanzi alla «complessità amministrativa e tecnica» relativa ai procedimenti citati. Di qui, il “triunfo” del solipsimo: l’esigenza di disporre di un supporto al Rup per attività di tipo tecnico-amministrativo. Chi ben ricorda le vicissitudini del “Parco dei balocchi” il cui direttore senza requisiti, come certificato dal Ministero dell’Ambiente, era proprio Fogliano, dal Commissariamento, ancora in atto dal dicembre del 2018, alla sentenza di condanna della Corte dei Conti di Basilicata, avrà certamente intuito l’esito del caso Abriola. Ebbene sì, il prosieguo è proprio quello. Dall’Ufficio tecnico comunale e dal Rup, scelto a mo’ di riflesso pavloviano, «l’architetto Vincenzo Fogliano».

Un rigo dopo la paventata esigenza di un supporto al Rup, l’«affidamento diretto» dell’incarico a Fogliano. Caso vuole che la vicenda si sia svolta ora a febbraio nel Comune amministrato dal sindaco fratello dell’ex presidente del Parco dell’Appennino lucano che ha svolto il ruolo contemporaneamente a quello del direttore Fogliano. Il “mago” Fogliano, a questo giro assistente, riceverà 2mila e 674 euro in relazione al primo appalto citato, 3mila e 738 euro per il secondo e mille e 900 euro per il terzo. Risolta l’equazione, il risultato è: «affidamento diretto» da 8mila e 300 euro. F

Ferdinando Moliterni

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