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NÈ I DOMICILIARI, NÈ IL LOCKDOWN FERMANO LA MALA NIGERIANA

Droga, i clienti hanno “cantato”: ad incastrarli le foto della Squadra mobile e l’analisi dei cellulari

Potenza, droga e mala africana: nonostante le plurime operazioni, con arresti, che si sono susseguite negli ultimi anni, la criminalità nigeriana è attiva più che mai nel capoluogo lucano. A distanza di pochi giorni dal maxi blitz della Squadra Mobile di Potenza, sequestrato circa 1 chilo di cocaina e 200 grammi di hashish, altra azione di Polizia volta al contrasto del traffico di stupefacenti: 3 in manette e già trasferiti in carcere come da richiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Potenza, accolta dal Giudice per le indagini preliminari (Gip). I soggetti attinti dalla misura cautelare sono tre cittadini di nazionalità africana dediti al cosiddetto spaccio di strada di sostanze stupefacenti: Amadu Abubakar (classe 1997, Nigeria); Ndog Mammbye (classe 1981, Gambia); Nwanyanwu Obinna Kingsley (classe 1991, Nigeria).

L’attività d’indagine, svolta dalla Squadra Mobile di Potenza Sezione Antidroga e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha tratto origine da un arresto in flagranza di Amadu Abubakar avvenuto lo scorso mese di giugno. Attraverso l’ispezione dei dispositivi di telefonia mobile, le dichiarazioni e le individuazioni fotografiche degli assuntori, sono stati sviluppati mirati approfondimenti investigativi che hanno disvelato l’esistenza di una rete di spaccio al minuto per lo più di eroina, ma in taluni casi anche di hashish e marijuana, attiva sul capoluogo lucano in arco temporale compreso fra giugno 2019 e settembre 2020.

Il fenomeno non si è arrestato nemmeno durante il lockdown, che, anzi, ha avuto l’effetto di aver fatto aumentare il prezzo dello stupefacente, considerato che si è passati dal costo di 20 euro per una confezione di neanche mezzo grammo di eroina a quello di 30 euro. La rete di spaccio era ramificata in varie zone cittadine, tra cui, in particolare, la centralissima piazza XVIII Agosto 1860, le zone adiacenti V.le Dante, lo snodo veicolare di via del Gallitello, contrada Rossellino e contrada Marrucaro, con una specifica ripartizione delle rispettive aree di competenza tra i vari spacciatori che, in taluni casi, risultano aver continuato a svolgere la loro attività illecita anche in violazione del regime detentivo domiciliare a cui erano sottoposti. L’operazione ha nuovamente fatto emergere come la mala nigeriana oltre ad essere ancora attiva nel capoluogo lucano, è anche quella più organizzata e per questo molto pericolosa.

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