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POLESE: «”LIBERATA” LA TORRE GUEVARA»

Il vicepresidente del Consiglio regionale plaude alla scelta della Provincia di Potenza di ridare lustro all’antico monumento

«Ringrazio il Consiglio provinciale di Potenza che ha approvato la proposta per la demolizione dell’edificio scolastico fatiscente che ancora oggi nasconde e rende invisibile quel ‘tesoro’ di identità e storia della città di Potenza rappresentato dalla Torre Guevara». Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva, dopo l’approvazione del piano di riqualificazione della Torre Guevara, avvenuto nell’ultima seduta del Consiglio Provinciale che si è tenuta lo scorso venerdì. Polese spiega: «Fin dal 2016 ho aderito all’iniziativa, con petizione annessa, promossa dal Fai e dal Rotary club del capoluogo in cui si chiedeva alle istituzioni lucane di mettere in campo tutte le azioni per ‘liberare’ la Torre Guevara. Ricordo la grande manifestazione in piazza per la raccoltà firme e la celebrazione degli attestati di partecipazione alle manifestazione del Fai da ‘Apprendista Cicerone e per le giornate di Autunno 2016 e Primavera 2017. Fui contagiato da quel grande entusiasmo che mirava semplicemente a mostrare tutto il bello da cui siamo circondati ma di cui molto spesso non siamo consapevoli». «Sono trascorsi 4 anni da allora, ma finalmente quello che sembrava – prosegue Mario Polese – solo un sogno si realizza grazie alla sensibilità e alla lungimiranza dell’amministrazione provinciale guidata dal presidente Guarino ». «Sono queste le azioni che vanno sostenute e incoraggiate con la politica che si mette a disposizione del bello e della cultura a favore di un rilancio dell’identità delle nostre città», conclude Polese.

Come detto, è stato approvato dal Consiglio Provinciale di Potenza l’Intervento di riqualificazione dell’area “Torre Guevara” Autorizzazione alla demolizione dell’edificio dismesso nella città di Potenza in Piazza Beato Bonaventura che in precedenza, l’ingegnere Enrico Spera, aveva illustrato alla competente Commissione Consiliare e definito l’iter concordato con l’Amministrazione Comunale di Potenza. «Durante la redazione del progetto – si legge nella relazione del Consiglio Provinciale – ci si è posto l’obiettivo di riqualificare l’area mediante un insieme sistematico d’interventi, fra i quali vi è quello relativo alla demolizione dell’edificio scolastico dismesso, che oggi nasconde completamente la Torre e occupa gran parte dell’area antistante. L’edificio dismesso è costituito da un unico corpo strutturale che si eleva per tre piani fuori terra, con pianta irregolare che si estende per circa 600 mq a piano. La struttura è di tipo tradizionale in calcestruzzo armato, a tipologia non antisismica e con telai principali portanti posti in senso longitudinale, mentre la copertura è realizzata con solai a falda debolmente inclinati e le fondazioni sono su plinti isolati. L’edificio non ha oggi alcuna utilità strumentale per la Provincia di Potenza, in quanto gli uffici provinciali e le Scuole di competenza dell’Ente sono tutte allocate in immobili di proprietà, alcuni dei quali appositamente costruiti per rispondere alle esigenze moderne della didattica e della sperimentazione, difficilmente risolvibili con le limitazioni delle strutture esistenti». «Sebbene non rilevi nella presente relazione, un apposito studio tecnico- economico – continua il documento del Consiglio – è stato eseguito per valutare gli effettivi vantaggi derivanti dal progetto, in relazione alle ricadute in termini di economicità di gestione, redditività dei beni, fruizione e potenzialità turistico – commerciali, che hanno condotto l’Amministrazione proprietaria ad assumere la decisione di procedere alla demolizione. In sintesi Con l’intento di contribuire al recupero della memoria storica del castello e alla conoscenza delle sue successive trasformazioni, si è pensato che l’area complessiva (quale risultante anche dall’abbattimento) sia pavimentata nella sola porzione occupata dal complesso monumentale non più esistente, facendo in modo che vi si ‘leggano’ distintamente i diversi ingombri delle descritte porzioni preesistenti, trasformando il resto del suolo in tessuto erboso. Provvedendo a tale modalità di pavimentazione, l’area sarà così luogo d’incontro e anche di racconto, racchiuso da un ampio spazio verde piantumato ai bordi (perché sia attenuata l’invadenza degli edifici adiacenti), attraversato da percorsi e attrezzato per la sosta e l’aggregazione. Il monumento tornerà ad essere quindi ‘attrattivo’ e offrirà la possibilità di conoscere la storia di un frammento della città estremamente significativo. Guardando la torre pervenendo dalla via Pretoria, lungo il lato destro, una struttura polifunzionale, studiata per l’inserimento mimetico nel contesto, assolverà le funzioni connesse alla fruizione del monumento e all’organizzazione di attività nell’area. In luogo dell’edificio da demolire, infatti, il progetto prevede la costruzione di un edificio di contenuta consistenza, da realizzarsi con pannellature XLAM di legno massiccio a strati incrociati, che assicurano un comportamento strutturale monolitico, estremamente resistente alle aziazioni verticali eorizzontali»

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