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NICOLA BUX RICORDA IL PAPÀ VINCENZO “RADIO BUX”

Mio padre aveva prestato servizio nella Marina Militare di Bari col compito di usare e riparare le ricetrasmittenti dell’esercito. Dopo la guerra, sul finire degli anni quaranta, decise di fare di quella esperienza il proprio lavoro, trasferendosi a Potenza, città più piccola ma in grande fermento, per avviare la sua attività.

Nel giorno dell’anniversario della morte di mio padre (1909-1976) riprendo uno dei miei ricordi tratti da Quaderno “NONNO PARLAMI DI TE” scritto per la Festa dei Nonni del 2017, organizzata dalle insegnanti della scuola elementari San Giovanni Bosco, frequentata da mio nipote Nicola Bux junior

LE PRIME RADIO A POTENZA

 

 

Fino al 1958 abitavo nel centro storico di Potenza dove mio padre, Vincenzo Bux, aveva anche un negozio di radio e materiale elettrico, in Via Portasalza 30.

In quegli anni, la radio trasmetteva pochi programmi, solo in alcune ore della giornata, ma costituiva una piacevole novità; era la moda del momento ed in molte case veniva custodita o esposta come importante arredamento.
Le radio erano contenitori di legno, plastica e celluloide: dentro fili, valvole e piastre di ceramiche; all’esterno pomelli, sia per sintonizzare la ricerca delle diverse stazioni-radio riportate su una scala di numeri, sia per regolare il volume del sonoro.
Mio padre aveva prestato servizio nella Marina Militare di Bari col compito di usare e riparare le ricetrasmittenti dell’esercito. Dopo la guerra, sul finire degli anni quaranta, decise di fare di quella esperienza il proprio lavoro, trasferendosi a Potenza, città più piccola ma in grande fermento, per avviare la sua attività.

 

Vendeva e riparava radio; a volte, le componeva utilizzando materiali della Phonola, una delle principali aziende dell’epoca, usando il proprio marchio “Radio Bux”.

Qualche volta, da piccolo nei primi anni 50, mi fermavo nel negozio e ricordo che in certe occasioni mio padre illuminava più forte l’insegna “Bottega Barese Radio Elettricità” e allestiva l’ingresso con grossi altoparlanti per attirare i passanti e gli amici desiderosi di ascoltare musica, notizie e bollettini.
Avvenimento speciale era il Festival di Sanremo, con le serate trascorse in casa intorno alla radio, con gli occhi rivolti al pannello luminoso, attenti ad ascoltare i cantanti dell’epoca e a canticchiare proprio come si fa oggi guardando la T.V.

 

 

 

 

 

Domenico Leccese 

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