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LA CITTÀ SCEGLIE IL CAMBIAMENTO

Potenza, sarà ballottaggio. Fanelli, 11 punti in meno della sua coalizione: si ferma al 39.98%. Bene Smaldone e Giuzio. Telesca al 33%, tallona il leghista. Debacle così forte che non ci sarà manco l’anatra zoppa

Il ballottaggio a Potenza era nell’aria. Il centrodestra si era con- vinto che il problema fosse Mario Guarente e che potessero mettere la polvere sotto il tappeto candidando un volto nuovo che facesse dimenticare l’amministrazione passata. Mai scelta fu più infelice. Chi conosce la politica sa che non candidare l’uscente è già un segnale di forte debolezza. Insomma, se non credi tu che la tua amministrazione è stata una buona amministrazione come può credere il cittadino che governerai meglio? Da Roma avevano indicato Mario Guarente come candidato sindaco della coalizione. È iniziato il fuoco di fila contro di lui senza nessuna pietà. È stato costretto al ritiro, al suo posto è arrivato Francesco Fanelli. L’ex assessore all’agricoltura e alla sanità che ha realizzato il record di non essere stato in grado di farsi rieleggere in regione malgrado l’aver ricoperto due assessorati importanti e 5 anni da vice presidente ha sommato a questi due record anche il peggior apporto mai dato ad una coalizione. Il valore aggiunto di Fanelli alla coalizione è un valore sottratto. Sono circa 3000 voti in meno sul suo nome rispetto alle liste. 3.000 elettori di centrodestra hanno votato per le liste della coalizione ma hanno detto che non vogliono Fanelli come sindaco della città. Praticamente quasi un elettore su cinque di centrodestra ha detto di preferire un sindaco diverso da quello che i partiti gli hanno pro- posto. Qualcuno racconta che durante le ore dello spoglio, a mano a mano che il risultato peggiorava ed era più evidente il di- stacco tra la coalizione e il suo leader, i leader dei par- titi del centrodestra avrebbero sussurrato a Fanelli che farebbe meglio a ritirarsi dalla competizione prima dell’inizio del ballottaggio. Resterà sempre il dubbio se per caso Mario Guarente non sarebbe sta- to un candidato migliore di Fanelli. Certo è difficile immaginare un apporto negativo più ampio.

IL RISULTATO STORICO DI TELESCA

Chi, invece, incassa un risultato di portata epocale è Vincenzo Telesca. Il candidato sindaco a capo di una coalizione civica ha raccolto un insperato 33% (al momento in cui andiamo in stampa) dei voti sulla sua persona. Sono circa 2.500 i potentini che, pur non riconoscendosi in nessuna delle liste che supportavano Telesca, hanno deciso di dare il proprio voto al giovane consigliere comunale potentino. Un numero sbalorditivo che da l’idea della forza personale di Telesca e del- la capacità di aggregazione che è riuscito a manifestare. Come abbiamo più volte evidenziato Telesca può dare lezioni di politica ai funambolici ragionamenti della sinistra italiana che, troppo presa all’inseguimento delle utopie, ha dimenticato l’esigenza di affrontare le questioni principali della vita dei cittadini. Telesca in questo quinquennio si è contraddistinto per un approccio pragmatico e sereno alla vicenda amministrativa, senza mai scantonare né nell’utopia né nelle polemiche personali. Con il suo 33% non soltanto è arrivato al ballottaggio ma lo ha fatto con una incollatura di distanza dal candidato del centrodestra allargato anche a Italia Viva e Azione. Un risultato epocale per questi tempi in cui il centrosinistra sembra condannato a sconfitta certa.

SMALDONE E GIUZIO

Più indietro Smaldone e Giuzio. Il primo, partito con largo anticipo nella campagna elettorale prende ben due punti di voto disgiunto, mentre il secondo raccoglie sostanzialmente i voti della sua lista. Per entrambi la capacità di essere protagonisti autentici della campagna elettorale e del risultato finale del primo turno. Saranno loro o, meglio, i loro elettori gli arbitri del ballottaggio. L’apparenta- mento è una delle strade percorribili ma questo di- penderà dalla politica. Entrambi sono stati bravissimi a tenere botta durante la campagna elettorale del primo turno ed ora possono decidere il risultato del ballottaggio e, quindi, chi sarà il prossimo sindaco di Potenza. Certo è che saranno gli elettori di sinistra a decidere se vale la pena dare alla loro coalizione una speranza di vittoria con un apparentamento formale o, comunque, sostenendo Telesca che potrebbe togliere alla Lega la città capoluogo di Regione.

IL DATO DEI PARTITI

Resta da analizzare il dato dei partiti. Nel centrodestra debacle per Fratelli d’Italia che raccoglie dieci punti percentuali in meno di quanto raccolto alle europee. Il primo eletto è Antonio Vigilante che supera le 500 preferenze, praticamente appaiate Carmen Galgano e Ilaria Telesca, subito dietro Di Giuseppe e Velluzzi. Verosimilmente saranno questi gli eletti di FDI al primo turno. Forza Italia va molto meglio al Comune che alle europee, prende sostanzialmente gli stessi voti di Fratelli d’Italia. Nel partito di Berlusconi la più votata è Antonella Vaccaro, dietro di lei Pino Pernice e Antonella Tancredi, per il quinto posto se la giocano Bellettieri e Quaratino. Quasi sparita la Lega che raccoglie un misero 4,95 (Blasi e Nardella i più votati) e che si fa superare nel centrodestra anche da Noi Moderati (Di Noia e Dapoto i più votati) e dalla lista Potenza Civica (Aiello e Calò i più votati) e si fa quasi raggiungere da Orgoglio Lucano (Saponaro il più votato), chiude la coalizione Amiamo Potenza (Antonio Lovaglio il più suffragato). Nella coalizione a sostegno di Telesca grande affermazione della lista “Uniamoci per Potenza” (Pietrafesa, Catapano e Guidetti i primi) che superando l’8% arriva terza assoluta in città dietro soltanto a FDI e FI. Ottima affermazione anche per Basilicata Casa Comune e per la Potenza di Cittadini che arrivano rispettivamente al 7% e al 5%. Nella coalizione a sostegno di Smaldone spicca il 6,28% di Potenza Ritorna mentre Basilicata Possibile raggiunge un autorevole 7,59%. Tra quindici giorni sarà tutta un’altra partita che parte da zero e questa volta a sostegno di Fanelli non ci saranno le liste dei partiti ma soltanto i voti personali. Una partita tutta in salita per l’ex assessore, quasi consigliere regionale che dovrà vedersela con un avversario che, invece, del voto personale ha fatto tutta la sua forza. Il primo confronto tra Telesca e Fanelli si terrà oggi alle 17.30 a Cronache TV. Saranno quindici giorni di fuoco tra ansia di cambiamento e volontà di conservazione. Ovviamente lo sottolineiamo questi dati sono al momento della stampa e ancora parziali, domani saremo più precisi.

CANDIDATO SINDACO NON ELETTO AL PRIMO TURNO

Nemmeno le liste a sostegno di Fanelli superano il 50% dei voti validi, fermandosi al 48,93%. Il ministero degli interni non assegna quindi i seggi a fine scrutino perché saranno determinati con chi vincerà tra Telesca e Fanelli il ballottaggio a cui sarà assegnato il premio di maggioranza sulla base anche degli eventuali apparentamenti.

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