FRATELLI COLTELLI

Non che fosse una passeggiata pur col vento favorevole della Meloni in versione governativa, ma la sfida senza esclusioni di voto che vede i patrioti di FdI l’un contro l’altro armati pare l’edizione aggiornata di fratelli coltelli. Prendete ad esempio Cicala che dopo aver decantato in pubblico le magnifiche sorti del suo curriculum, fatto divenire il Consiglio regionale poco più che una nullità istituzionale e saltato il fosso dovrà dimostrare  l’avvenuto miracolo di trasformazione dei viggianesi da leghisti addirittura a meloniani o magari Galella che senza prendere un voto alle regionali s’è trovato per piccio insipiente di Rosa a fare l’assessore, nonostante un passato d’ultrà boccaccesco e pessimi risultati raggiunti o ancora Giuzio, evanescente segretario provinciale del partito con all’attivo un numero consistente di flop alle amministrative. Non è da meno la lista materana in cui ricampeggia la faccia di Leone, nonostante gargarismi e piselli l’abbiano tristemente fatto diventare famoso in tutt’Italia e che pur di sbarazzarsi del suo segretario di partito Quarto spera ancora nella bontà salutare dei suoi pazienti. Cantano i Litfiba:“Fratelli coltelli, se siamo solo quelli…”