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BAGNO DI FOLLA PER LOLLOBRIGIDA

Megale non risponde. Musacchio convoca gli operai del Consorzio? Non sporcate la campagna elettorale. Matera, il ministro spiega i grandi successi del Governo Meloni. FdI ragiona da grande partito

Continua il silenzio di Gabriella Megale sulle accuse a lei rivolte da Francesco Piro circa un intervento diretto della stessa in campagna elettorale e documentate dalle fotografie che la ritraggono accanto a Franco Cupparo all’inaugurazione del suo comitato elettorale. Come i nostri lettori ben sanno, il consigliere regionale di Lagonegro denunciò questo comportamento con un post su Facebook nel quale faceva riferimento a “qualcuna” che utilizzava Sviluppo Basilicata come strumento di campagna elettorale invitando tutti a non «sporcare la vittoria del centrodestra». Abbiamo raccolto, per predisposizione d’animo verso una campagna elettorale trasparente, la denuncia lanciata da Piro e ci saremmo aspettati una qualche risposta da parte dell’AU di Sviluppo Basilicata. Sia chiaro, noi non contestiamo il diritto di ciascuno di fare la campagna elettorale per chi meglio crede. La Megale è una cittadina come tutti e ha il diritto di votare e di sostenere il partito che preferisce. Il garbo istituzionale, però, prevede che lo possa fare rinunciando a quei ruoli che devono non solo essere ma anche apparire al disopra di ogni sospetto. Non vogliamo neanche immaginare che l’AU di Sviluppo Basilicata possa in qualche modo sollecitare il voto chiamando gli imprenditori beneficiati dalla sua società pubblica, è un’ipotesi talmente grave che ci rifiutiamo anche di immaginarla possibile. Ci chiediamo, però, con quale spirito si avvicinerà ai bandi che Sviluppo Basilicata proporrà chi si sarà schierato per un altro partito. Avrà il diritto di immaginare che la sua idea è stata scartata perché il suo voto non è stato conforme alla visione di chi governa l’Ente? Se anche non fosse vero che immagine dà di sé stesso un Ente che lascia anche soltanto il sospetto? A noi piacerebbe ricevere qualche risposta. Fino ad ora non ne abbiamo ricevute. Forse non meritiamo l’attenzione di chi crede di non dover da- re conto all’opinione pubblica. Ce ne rammarichiamo ma non per questo demordiamo nel nostro ruolo di cani da guardia del potere.

IL TRIONFO DI LOLLOBRIGIDA

È stato un autentico bagno di folla quello che ha coperto il ministro Francesco Lollobrigida a Matera. Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, vero plenipotenziario del Governo Meloni e di Fratelli d’Italia, è venuto nella Città dei Sassi per presentare la lista del suo partito per le elezioni regionali. L’incontro è stato presieduto e moderato dai due giovani e neo eletti segretari provinciali Claps e Giordano mentre deputati, senatori e candidati sono rimasti in silenzio e sono saliti sul palco soltanto per le foto di rito. Una scelta coraggiosa quella di Fratelli d’Italia che ha deciso di mostrare al territorio che il Partito non è soltanto costituito dagli eletti ma che, accanto ai volti più noti, ci sono giovani emergenti con grandi capacità di analisi e di coinvolgimento politi- co. Il ministro dell’Agricoltura, oltre a complimentarsi con il Generale Bardi (presente in platea), ha illustrato le azioni che il Governo Meloni ha messo in campo in questo anno e mezzo. È stato un lungo elenco di successi e di trionfi, dalla centralità ritrovata dell’Italia nel contesto internazionale al Piano Mattei per aiutare l’Africa a crescere economicamente e contrastare i trafficanti di uomini, dalle politiche agricole in difesa delle produzioni italiane alla tutela dell’interesse nazionale in materia ambientale. Una lunga marcia compiuta in un anno e mezzo che non si è ancora conclusa. Ha usato la metafora agricola Lollobrigida per spiegare la situazione: «Siamo come quei contadini che hanno preso un campo abbandonato da tempo, abbiamo iniziato ad ararlo, a pulirlo, a trovare i fondi per investire nel miglioramento fondiario e nelle semenze, soltanto dopo aver fatto questo potremo vedere tutti i frutti del nostro lavoro». Tra il pubblico c’era anche l’Avv. Decollanz che da ieri è a tutti gli effetti il presidente di Acqua del Sud Spa. Il ministro ha ringraziato pubblicamente Decollanz ricordando che è stato il primo commissario dell’EI- PLI che ha concluso la sua esperienza di commissario liquidatore liquidando davvero l’Ente e non prorogando sé stesso all’infinito. Ci sia consentito un po’ di vanagloria. Siamo stati i primi a parlare di Acqua del Sud Spa e della liquidazione dell’EIPLI, siamo stati i primi (e spesso i soli) a difendere la decisione del Governo di chiudere il carrozzone EIPLI e di rilanciare una grande società per gli investimenti. Ieri il ministro, con le sue parole, ha convalidato la nostra lettura dei fatti quando ha detto che «la Basilicata sarà centrale e protagonista nella grande sfida dell’approvvigionamento idrico».

IL MESSAGGIO DI MUSACCHIO

A sporcare un po’ la grande riuscita dell’evento è stata la polemica innescata dall’On. Amendola sul fatto che il presidente del Consorzio di Bonifica avrebbe chiamato i capisquadra degli operai della forestazione per invitarli a presenziare all’appuntamento. Il messaggio è girato davvero, non sappiamo se lo abbia mandato Musacchio ma, sicuramente, non è un bel segnale verso la trasparenza. In verità di operai della forestale non ne abbiamo visti in sala ed, evidentemente, il messaggio è andato a vuoto. Un grande partito come Fratelli d’Italia non ha bisogno di questi mezzucci per riempire una sala. Ci chiediamo, però, perché fare cose inutili e dannose che deturpano e sporcano la grande qualità del lavoro che Lollobrigida e il Governo Meloni stanno svolgendo e la capacità attrattiva ed organizzativa di FdI sul territorio. Ci piacerebbe che Musacchio ci desse delle risposte e chiarisse i nostri dubbi. Rivolgiamo a lui e a tutti coloro i quali sono in postazioni di “potere” lo stesso invito che Piro ha rivolto a “qualcuna” di Sviluppo Basilicata: non sporcate il voto. Il voto deve essere libero e secondo coscienza, alimentato dalla forza delle idee e non da quello del potere. La Basilicata merita rispetto. Vi preghiamo di dargliela.

Di Massimo Dellapenna

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