LOLLOBRIGIDA, LA DIFESA DEL SUD
Oggi il ministro dell’Agricoltura in Basilicata: il Governo Meloni ha investito più di tutti nel settore
Quando, all’inizio della legislatura, il Governo decise di cambiare il nome del Ministero dell’Agricoltura in molti, soprattutto a sinistra, storsero il muso. Provarono a confondere sovranità alimentare e sovranismo, ironizzando sulla difesa dei prodotti tipici quasi fosse il prodromo di una battaglia che avrebbe escluso dalla nostra tavola i prodotti non autoctoni, confondendo la difesa della sovranità alimentare con l’autarchia. Dopo un anno e mezzo dall’insediamento del Governo Meloni è possibile dire non solo che la battaglia per la difesa della sovranità alimentare era centrale nell’interesse nazionale ma, soprattutto, che il ministro Lollobrigida ha ben incarnato questa missione.
MAI NESSUN GOVERNO HA INVESTITO TANTO IN AGRICOLTURA
In primis nessun Governo ha mai investito così tante risorse in Agricoltura come ha fatto il Go- verno Meloni, raddoppiando i fondi PNRR per le filiere agricole (+2 miliardi), aumentando fondo Agrisolare (+830 milioni), eliminando la restrizione di autoconsumo e portando all’80% il massimo del contributo per produrre energia pulita. In più, grazie all’impegno del ministro Lollobrigida è stato aumentato il fondo ISMEA per Cambiali Agrarie finalizzato a garantire credito agli agricoltori, è stata riorganizzata Agea velocizzando i pagamenti agli agricoltori e restituendo certezze sulle tempistiche di pagamento e si è messo mano a tutta la burocrazia in modo da garantire risposte celeri a tutto il comparto.
UN CAMBIO DI PARADIGMA
Ma, soprattutto, il ministro della Sovranità Alimentare si è battuto in Europa per cambiare il paradigma ideologico che aveva guidato le scelte comunitarie e in materia agricola che venivano ritenute nemiche dell’ambiente. Per la prima volta in Europa c’è stato chi, in nome dell’interesse nazionale, ha ricordato che la difesa dell’ambiente deve essere svolto in modo antropocentrico. L’uomo ha il dovere di difendere l’ambiente non riducendo la sua attività ma svolgendola in modo rigoroso e in tutela del territorio. In questo contesto, grazie alle pressioni del Governo Italiano, si è riuscito a ribadire che l’attività agricola è la prima bioregolatrice naturale in difesa del territorio. Una lettura che non è stata soltanto una lettura ideologica ma che ha avuto anche degli effetti pratici di non secondaria importanza. L’Italia ha mantenuto i benefici sul carburante agricolo a differenza di quanto accaduto in altre parti d’Europa, l’Italia è la prima Nazione al modo che vietando la carne sintetica protegge i citta- dini europei e gli agricoltori. L’Italia si è schierata in Europa con grande coraggio contro le normative sulle emissioni che paragonava le stalle a industrie in termini di inquinamento. L’Italia si è schierata contro la direttiva che indebolisce il modello del riciclo nel quale siamo avanguardia in favore del riuso. Meriti questi che sono ascrivibili interamente all’impegno del ministro Lollobrigida e del Governo Meloni in un terreno difficile dove sempre molto presente è l’intervento delle politiche comunitarie e dove non è sufficiente una politica nazionale ma serve una grande azione di diplomazia.
L’IMPEGNO PER LA BASILICATA
In occasione della sua visita odierna non si può sottacere sull’impegno che il ministro e tutta la forza parlamentare di FdI hanno rivolto per la soluzione di problemi atavici della Basilicata e del Mezzogiorno. Su tutti non può non essere evidenziato la grande riforma che, finalmente, dopo decenni ha posto fine alla struttura commissariale dell’EIPLI costruendo, sotto il controllo del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, una grande società di proprietà pubblica Acqua del Sud Spa che potrà finalmente dare risposte concrete al territorio. Un intervento che si inserisce globalmente non soltanto in difesa dell’agricoltura ma anche e soprattutto in difesa del Mezzogiorno con quel meridionalismo dei fatti di cui la destra si è fatta da sempre portavoce.
Di Antonio Tisci