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BARDI PRONTO, CHIORAZZO QUASI

Barricate di Conte e Schlein, ma il re delle Coop rilancia: dopo Molinari, pure Valluzzi candidato con lui. Il Gen allargata la coalizione di cdx convoca i partiti. Lega, Pepe padre nobile?

Le elezioni si avvicinano, il dibattito si fa sempre più serio e ogni parola è decisiva. Tra pochi giorni si presenteranno le liste dei Partiti e non sarà più tempo di tatticismi ma di lavoro duro per ogni candidato. Per qualche giorno, però, ancora è il tempo della strategia.

BARDI SEMPRE PIÙ LEADER

Vito Bardi appare sempre di più il leader della coalizione. Mentre i partiti del centrodestra, primis tra tutti l’autoproclamatosi partito guida Fratelli d’Italia, ancora orfano di un vero segretario regionale, sono ancora chiusi in un pericoloso sonno con il Generale che muove le pedine della sua strategia. Pronta la convocazione dei partiti per discutere con loro come muoversi, cosa fare e come agire in vista della campagna elettorale. Il Generale chiaramente parlerà di liste e di agenda. Il perimetro della coalizione va ben oltre i Partiti tradizionali del centrodestra, Bardi ha creato un buon movimento civico con la lista “del Presidente” in testa ed è già a buon punto con Italia Viva mentre è ancora aperto il dialogo con Azione che gioca su più tavoli. L’obiettivo di Bardi non è solo quello di vincere le elezioni regionali di aprile ma anche di consegnare in questa seconda legislatura un Consiglio di qualità.

L’ALLARGAMENTO

I fatti si sono incaricatI per Italia Viva di dimostrare la realtà. Non solo le dimissioni di De Maria dimostrano che la posizione verso il centrodestra è chiara e che chi non la condivide può anche andare via ma l’immediata nomina della Paida quale coordinatrice nazionale dà immediatamente e plasticamente l’immagine di un Partito solido e ben strutturato. Diverso è con Azione, dove la trattativa è ancora aperta. Vedi qualche telefonata che dall’entourage di Pittella parte in direzione di Chiorazzo.

IL PROBLEMA PEPE NELLA LEGA

Il Partito di Salvini non gode di buona salute, ha perso quasi tutti gli eletti malgrado la presenza di due assessori e oggi ha serie difficoltà nel fare la lista. Oggetto della tenzone è la candidatura di Pasquale Pepe. Il sindaco di Tolve, dopo aver accarezzato l’ipotesi del sottosegretariato o di candidarsi alla presidenza, dopo aver perso il seggio a Palazzo Madama, intende candidarsi alle elezioni regionali. Un problema serio per la Lega. Molti non sarebbero intenzionati a candidarsi se il segretario regionale decidesse di correre in prima persona. Alla Lega vengono attribuiti verosimilmente un seggio a Potenza ed uno a Matera. E con Fanelli che ha fatto un gran lavoro e potrebbe fare il pienone, in questo quadro ogni altra candidatura sarebbe soltanto di servizio. Ecco che la logica, anche per non dare l’impressione di voler fare sempre l’asso piglia tutto, dovrebbe consigliare a Pepe di farsi di lato e fare il padre nobile della lista, costruendola per il partito e non per sé. D’altronde questo è il precipuo compito di un segretario regionale, non quello di garantire sé stesso.

CHIORAZZO PERSONA SERIA, VA AVANTI

A sinistra l’unico che mostra una autentica determinazione ed una vera autonomia è Angelo Chiorazzo. Il re delle Coop ha costruito la sua candidatura, ha messo su una propria lista competitiva e ha deciso di arrivare fino in fondo. Ci hanno provato nella giornata di ieri sia Conte che Schlein a convincerlo a fare un passo indietro. Gli hanno promesso in cambio l’eterna gratitudine e qualsiasi cosa avesse chiesto. Chiorazzo non ha vacillato e ha restituito i doni al mittente, non ha bisogno né di incarichi né di consulenze, va avanti per la sua strada convinto di potersi giocare la partita fino alla fine per vincere o, nella peggiore delle ipotesi, per arrivare secondo e mostrare che la sua era la scelta giusta. Chiorazzo chiede ancora quarantott’ore di tempo per valutare il da farsi. Ma che il dato sia tratto e che lui coerentemente resta in campo è dimostrato dalle candidature che continuano a fioccare autorevoli nella sua lista. Dopo l’annuncio di Antonello Molinari, anche l’ottimo sindaco di Castelmezzano, Nicola Valluzzi, che fino a poche ore fa doveva essere solo lo stratega del gruppo, pare aver sciolto la riserva e scenda in campo da candidato al fianco di Chiorazzo. Insomma tutti elementi contrari ad un possibile ritiro del re delle Coop che trascinerebbe con sé nel baratro non solo sé stesso. Cosa che se abbiamo imparato a conoscere, non farà mai.

PD SPACCATO

Resta da capire cosa farà Schlein. La posizione romana è chiaramente quella di aprire al M5S e scegliere un candidato comune, su questa linea d’onda anche Margiotta e parte della classe dirigente e della base. Speranza, invece, vuole rimanere ancorato a Chiorazzo. Anche se pure lui sta valutando nomi alternativi, dopo non aver dato la sua disponibilità alla candidatura. In questo caso resta da capire chi avrà il simbolo del Partito alle elezioni considerato che Speranza pare voglia sfidare la stessa Schlein per la segreteria nazionale del Pd non appena se ne creeranno le condizioni.

Di Massimo Dellapenna

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