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RACCOLTA DIFFERENZIATA, BASILICATA FUORI TARGET

Dal 2020 al 2022, il Materano passato dal 47,36% al 64,29%. Peggio il Potentino che non migliora

A distanza di 10 anni dai target fissati per il 2012, alla Basilicata manca ancora l’ultimo tratto: regione ferma al 62,24%. È quanto emerso dai dati dell’Osservatorio degli Enti locali sulla raccolta differenziata, nato nell’ambito dell’Accordo quadro Anci-Conai, così come riportati nell’ultimo rapporto, il 23esimo, sul- la sulla raccolta differenziata e riciclo. L’annualità di riferimento, è il 2022. A livello nazionale, aumentata la percentuale di differenziata: i Comuni italiani hanno raggiunto una raccolta differenziata media pari al 65,1% con incremento di quasi 7 punti rispetto al 2018 e dell’1,1% sul 2021. Anche in Basilicata, seppur l’obiettivo del 65% ancora mancato, i numeri sono in aumento. Nel 2022, raccolta differenziata ferma al 62,24% (raccolta urbana procapite pari a 351,33 Kg per abitante), mentre nel 2021 era al 61,04% (raccolta urbana procapite pari a 349,31 Kg per abitante), ed, infine, nel 2020 era al 55,46% (raccolta urbana procapite pari a 349,31 Kg per abitante). Per quanto riguarda l’ultima annualità rilevata, il 2022, meglio il Materano che il Potentino. In provincia di Matera, la percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto il 64,29%, nel 2020 era al 47,36%. La provincia di Potenza, invece, non riesce a migliorare: 60,94% nel 2022 quando già nel 2020 era al 60,58%. Come evidenziato nel rapporto Anci-Conai, 11 regioni, tutte al Centro- Nord, nel 2022 hanno pienamente conseguito l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata: «In ritardo la Liguria al Nord, il Lazio al Centro, nel Mezzogiorno, invece, solo Abruzzo e Basilicata sono prossime al target di raccolta». Sardegna (75,9%) e Veneto (76,3%) sono in testa alla classifica delle regioni più virtuose. Aumenta l’incidenza percentuale delle raccolte dedicate agli imballaggi: nel 2022 è pari a circa il 20% dei rifiuti urbani intercettati (+5% sul 2021) e al 32% della raccolta differenziata totale. «I dati di gestione dei rifiuti urbani ci dicono che nel 2022 in Italia è stato raggiunto il 65,1% di raccolta differenziata – viene evidenziato nel Rapporto -. Criticità sono, invece, legate all’impiantistica, specie al Sud dove sono pochi sia gli impianti di trattamento dell’indifferenziato, sia quelli che valorizzano le materie prime seconde derivanti dalla differenziata dei rifiuti urbani, con conseguente un aumento dei costi di trattamento per i Comuni e, a cascata, per gli utenti del servizio. Per questo, Anci auspica che Governo, Regioni e Autorità di regolazione, si adoperino per incrementare quanto prima la dotazione impiantistica sul territorio in una logica programmatoria di sostenibilità ambientale ed economica. È fondamentale un impegno sinergico e pragmatico di tutti gli attori della filiera ricordando che la tutela ambientale deve essere l’unico obiettivo comune».

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