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SANREMO E IL CORO STONATO DELLA POLITICA

La riflessione di Antonella Pellettieri

Quanto è strano vivere in Basilicata o copiando da un azzeccatissimo neologismo geografico-canoro di Fiorello: Basilicanta. Ma le note lucane sono al femminile: fuori da questi confini regionali Arisa e Angelina Mango hanno vinto il festival della canzone italiana. Se Sanremo fosse stato il 132esimo paesino lucano Arisa e Angelina Mango non avrebbero vinto. Nessuna donna ha vinto e vince in Basilicata e anche in Basilicanta. L’invidia sociale dei piccoli paesi rende la vita difficile e cruenta specie per chi ha qualità, talento e meriti. Solitamente i talentuosi so- no tenuti in disparte e bullizzati perchè non sono uguali agli altri, uomini e donne che sono considera- ti diversi, inusuali e non adatti al perbenismo paesano e all’ipocrita vita del “farsi vedere” uguali per appartenere. Anche il padre di Angelina, Pino Mango, artista dalle qualità canore inusuali, è diventato “qualcuno” fuori dai confini ma quando ha deciso di continuare a vivere in terra lucana, ha dovuto confrontarsi con le stesse invidie sociali seppure si sia tenuto in disparte per salvarsi. Arisa e Angelina sono la conferma che chi ha meriti emerge anche se vive in luoghi lontani dai fermenti culturali delle grandi città o negli itinerari dove emergono territori che offrono mille occasioni per realizzare anche i sogni più proibiti. Malgrado la quotidianità offre scenari palesemente positivi nello sport, nella musica e in molti altri luoghi dove i Lucani emergono occupando posizioni da primi in classifica, la colonizzazione continua: Arisa e Angelina colonizzano Sanremo e la musica italiana, i nostri politici vendono la nostra terra facendola colonizzare dagli invasori romani. Foglia non si muove senza il beneplacito dei palazzi del potere romano. Più che Basilicanta io direi Basilincanta per il talento sonoro e la bellezza pae- saggistica e il merito di alcuni sportivi ma incanta sgradevolmente per la palese incapacità della classe politica. Possiamo fare anche senza di voi, lasciateci liberi e abbandonate la colonia. Non siete graditi. Il popolo lucano ha bisogno di talenti specie con l’autonomia differenziata. E se non siete capaci di candidare una sola donna da eleggere come presidente di regione o sindaco di Potenza, è solo perchè usurpate i posti di potere con atavica e spietata violenza psicologica e scegliete i candidati negli stadi e nelle sagrestie posti poco frequentato dal genere femminile. Ops genere? Ma che parolaccia: in Basilicata esistono solo i politici maschi e sono tutti stonati! Un coro stonato, fastidioso, insopportabile, rumoroso, sgradevole, insopportabile…Lucani, cambiamo musica!

Di Antonella Pellettieri

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